Panico da convivenza

Buongiorno a tutti,
sono una ragazza di 23 anni, studentessa fuori sede, genitori separati da 2 anni e mezzo, rapporto difficile con mio padre (mancanza di comunicazione) e rapporto splendido con mia mamma che si trova in Germania. Da circa 3 mesi abbiamo iniziato ad affrontare il discorso convivenza con il mio ragazzo di 30 anni con il quale sto insieme da 2 anni e mezzo, ed ero contenta, euforica e l'ho incoraggiato io a cercare lavoro fuori zona per poter intraprendere questo percorso insieme. La scorsa settimana è arrivata la buona notizia del suo lavoro e qui è iniziata la ricerca di un appartamento in affitto per noi. Dopo tanti sforzi e tante case viste (trovavo la cosa che non mi piaceva in ogni casa), ne abbiamo trovata una e a giorni dovremmo trasferirci. Da quando abbiamo confermato la casa mi faccio cogliere da attacchi di panico, vera e propria ansia, una paura incomprensibile. Mi sento la testa divisa a metà: da una parte la voglia di buttarmi, la felicità di essere amata e rispettata da lui, le sicurezze che mi da anche economiche (visto che io sono studentessa e potrò aiutarlo in minima parte), d'altronde penso che qui sono sola da ormai 4 anni, mia mamma e mio fratello sono lontani e non ho intenzione di trasferirmi definitivamente da loro, penso che questo sarebbe il sogno di ogni ragazza avere un fidanzato che si prende cura di lei; dall'altra paura, paura di restare sola giornate intere, in un posto che non conosco, senza un'amica, dovendo dire bugie a mio padre (altrimenti non mi manterrebbe più all'università per quel poco che fa), paura di restare delusa e scottata a 23 anni (anche se lui mi rassicura). E' la prima convivenza sia per me che per lui. Ho provato a parlargli di questa cosa ma la sua razionalità non gli permette di capire, pensa che non voglia andare a convivere, mette in discussione tutto il nostro rapporto e da quando abbiamo discusso scriviamo e parliamo a stento. Sono anche timida quindi l'idea di iscrivermi in palestra o qualche corso per socializzare mi spaventa, e lui è anche molto geloso. Non so cosa mi stia succedendo. Mi sento frastornata come non mai.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

ormai 3 anni fa lei ci ha scritto per raccontare la difficile esperienza del trasferimento lontano da casa, la sensazione di essere sola e abbandonata e il timore di essere dipendente dalla famiglia.
Le era stato consigliato di parlarne di persona con uno psicologo: l'ha poi fatto? Immagino di no, se oggi la situazione è ancora questa.

Noto infatti che la sua paura della solitudine e dell'abbandono è ancora presente:

"Mi sento la testa divisa a metà: da una parte la voglia di buttarmi, la felicità di essere amata e rispettata da lui, le sicurezze che mi da anche economiche (visto che io sono studentessa e potrò aiutarlo in minima parte) (...) dall'altra paura, paura di restare sola giornate intere, in un posto che non conosco, senza un'amica, dovendo dire bugie a mio padre (altrimenti non mi manterrebbe più all'università per quel poco che fa), paura di restare delusa e scottata a 23 anni".

Penso che questi siano temi irrisolti che deve affrontare perché non le complichino più la vita con il rischio di sabotare quanto di buono può accadere, come la convivenza con un compagno che la ama e tiene a lei.
Non trova?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Si sono proprio io. Ero andata da una psicologa all'ASL ma dopo 2 sedute non abbiamo più continuato causa impegni della dottoressa. Grazie per il consiglio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le consiglio di rivolgersi nuovamente al consultorio o al centro di salute mentale, se non ad un privato. L'importante è che lei si rivolga a uno psicologo per occuparsi dei nodi del passato che non ha ancora sciolto.
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