Celiachia, ansia e disturbi gastroenterologici

Buongiorno,
scrivo per ricevere un consiglio su come procedere per risolvere al più presto una situazione diventata insostenibile.
Sono una ragazza di 32 anni. Sono sempre stata una persona ansiosa fin da piccola, ma questa situazione non mi ha mai dato problemi di tipo gatrointestinale. Intorno ai 22, 23 anni, ho iniziato a somatizzare la mia ansia e hanno iniziato a verificarsi (soprattutto in occasione di esami universitari e situazioni stressanti) episodi di diarrea. Nel corso del tempo, gli episodi si sono intensificati e sono diventati sempre più numerosi fino al punto di avere il timore di uscire di casa per la paura di star mare e dover correre improvvisamente alla ricerca del bagno più vicino. Nonostante ciò, mi sono sempre imposta di non rinunciare a nulla, nonostante fossi entrata nel "limbo" delle precauzioni prima di ogni uscita (mappa mentale dei bagni, carta igienica sempre in borsa, ecc.). Sulla base di altri consulti che ho letto nel forum, questi atteggiamenti sembrerebbero comuni a chi soffre di questo disturbo. Nella primavera del 2013, la situazione peggiora e violenti episodi di diarrea si verificacano al termine di ogni singolo pasto. A seguito di alcune analisi prescitte dal mio immunologo (nel frattempo mi era stato diagnosticato un Lupus Eritematoso Sistemico) ho scoperto di essere celiaca. Da subito ho introdotto un regime alimentare senza glutine rigidissimo, convinta di poter finalmente eliminare (o almeno alleviare) il problema che stava influenzando così negativamente la qualità della mia vita. In realtà, paradossalmente, la diagnosi di celiachia ha peggiorato la mia condizione. Conscia del fatto che alcuni episodi non erano solo dovuti alla mia condizione psicologica, ma a veri e propri problemi fisiologici dovuti alla contaminazione del cibo, ho iniziato ad avere il terrore di mangiare fuori casa (in alcuni casi, soprattutto in occasione di trasferte di lavoro, preferisco il digiuno al panico di dover star male davanti a colleghi e clienti). Negli ultimi mesi la situazione si è però complicata ancor di più. In precedenza, l'urgenza di dover andare in bagno era di solito associata a situazioni stressanti o comunque fuori casa. Nell'ultimo periodo, invece, hanno iniziato a verificarsi episodi anche in momenti di relax, in casa e nonostante la certezza di aver consumato pasti adeguatialla mia dieta. Durante questi episodi devo correre in bagno nel giro di un paio di minuti per evitare il peggio. Questo mi fa pensare che ci sia una causa fisiologica scatenante che deve essere sicuramente indagata, ma il problema si riflette anche sulla sfera psicologica in quanto mi ritrovo a pensare: "se l'episodio si fosse verificato fuori casa come avrei potuto gestirlo?". Sulla base della mia situazione, la mia domanda é: da dove devo partire? E' meglio iniziare con un consulto gastroeterologico o con un consulto psicologico? Non saprei quale sia il percorso più sensato e rapido per risolvere questa situazione paradossale.Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

partirei dal gastroenterologo.
Capisco il disagio psicologico, ma chiunque al Suo posto patirebbe la situazione.
Una volta impostata una terapia adatta, è probabile che anche la preoccupazione di star male davanti agli altri sparisca o si riduca molto.
Ma se ora il problema c'è, è bene iniziare proprio dal medico.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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