Ansia e apatia

Salve, in attesa di avere il primo colloquio fisico con lo psicologo settimana prossima vorrei esporvi il mio problema.Il 9 luglio dopo l'allenamento in palestra mi sono sentita male(senso di restringimento alla gola). Al pronto soccorso dopo gli accertamenti del caso mi hanno diagnosticato un attacco di panico dovuto a un sovraccarico di stress.
In quel periodo avevo esami universitari da sostenere e il mio ragazzo aveva avuto un incidente stradale dove fortuntamente non si è fatto nulla di grave ma è stato comunque ricoverato in ospedale per accertamenti.
Dal 9 luglio ho iniziato ad avere crisi d'ansia che si manifestavano con sensazione di nodo alla gola, fastidio al braccio sinistro, alla parte sinistra del petto(cuore. Collegavo questo fastidio a un possibile attacco di cuore), crisi di pianto e quando ero più tesa mi si chiudeva lo stomaco e mangiavo a fatica. Speravo che andando in vacanza con il mio fidanzato i sintomi si attenuassero ma così non è stato. Devo dire che il mio ragazzo mi è stato molto vicino in questo periodo in quanto cercava di tranquillizarmi. Ho iniziato a stare meglio 3 settimane fa quando i sintomi che manifestavo sono diminuti, ho ricominciato a mangiare di più e ho ripreso lo studio.Mercoledi sera sono stata al telefono con il mio fidanzato mezz'oretta prima che iniziasse allenamento visto che appunto non ci vedevamo ed ero felice, scherzavamo assieme.Dopo un'ora circa dalla telefonata ho avuto una crisi di pianto con agitazione, mi sembrava di impazzire perché nella mia testa continuavano a venirmi dubbi e domande sul fatto che io lo amassi o se mi ero stancata.Devo precisare che ora ho 20 anni e lui è il mio primo ragazzo, con lui ho avuto tutte le mie prime volte e stiamo assieme da quasi un anno. Ritengo di essere molto gelosa, a volte anche in modo esagerato, e sono consapevole del fatto che all'inizio cercavamo di vederci una sera si e una no ma con il passare del tempo ci vedevamo anche tutte le sere e dopo aver conosciuto i rispettivi genitori dormiamo spesso assieme anche durante la settimana.
Mi sono inoltre resa conto che quelle sere in cui non sono con lui non sono serena anzi mi vengono delle crisi appunto perché sento la mancanza.Devo cercare di trovare un equilibrio dove sto bene anche da sola in quanto non possiamo vederci tutte le sere anche perché diventerebbe un abitudine e una cosa noiosa.Forse dovrei uscire con le amiche per passare una serata senza di lui stando in compagnia e divertendomi oppure fare qualcosa che mi piaccia e mi distragga.Tuttora però il problema che appunto ho da mercoledì sera sono i dubbi che mi vengono che so essere non veri con conseguenti crisi di pianto.Non penso che il sentimento verso una persona possa cambiare in un'ora senza un motivo e non ho cambiato il modo di vederlo(non vedo difetti che prima non vedevo,...).Questi dubbi sono quindi dovuti al periodo che ho passato e sono una cosa passeggera oppure devo preoccuparmi dei miei sentimenti verso di lui?
[#1]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,
È curioso come lei riporti prima dell'episodio di attacco di panico (e a detta dei sintomi riportati, sembra che il pronto soccorso non abbia sbagliato), e poi cambi discorso parlando della relazione con il suo ragazzo. Solitamente lattacco di panico avviene quando siamo di fronte (o più spesso, ci immaginiamo) una situazione talmente grave davanti alla quale noi non avremmo le forze e le risorse per reagire, finendo per subire una conseguenza terribile. Pe questo la causa riscontrata dal PS, "stress", un pò generico, andrà sicuramente appronfondita con il collega. Ha qualche idea su come l'attacco di panico possa essere collegato, in caso, alla situazione con il suo ragazzo?

Quando ha ricomnciato a stare bene, cosa è successo? Intendo, è successo qualcosa di diverso da solito? È cambiato qualcosa dentro di lei, in altre persone...?

E quando ha avuto nuovamente un altro episodio? Solitamente il comportamento di piangere viene associato alla tristezza, a un lutto (inteso come perdita). È possibile, secondo lei, che l'idea di dover terminare la sua relazione con il suo primo ragazzo, con il quale ha condiviso e condivide cose così importanti, possa esser associata a questa crisi di pianto? Inoltre, cosa intende per agitazione? Possibile che possa essere stato un emozione piu vicina all'angoscia?

Infine, mi chiedo come mai questo vincolo di vedervi un giorno si e uno no, in modo cosi programmato. Una relazione può essere valutata in base alla quantità di volte che ci si frequenta? In che modo il vedersi tutti i giorni può diventare una cosa noiosa? Per assurdo, allora tutte le coppie sposate dovrebbero essere annoiate. Cosa ne pensa?

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la sua risposta.
Mi è stato spiegato che l'attacco di panico viene quando non si ha elaborato qualcosa a livello mentale e che ci vuole tempo per metabolizzarlo successivamente. Con le crisi d'ansia ai sintomi che ho già descritto associavo la paura di avere qualcosa di grave (infarto,..) o di morire. In seguito però non ho più avuto attacchi di panico e quando ho ricominciato a stare bene nonon è successo niente di negativo o che sia cambiato qualcosa in me anzi avevo più voglia di chiaccherare, stare in compagnia e uscire cosa che prima a causa dei sintomi fisici dell'ansia e della paura che avevo di avere qualcosa nom facevo (preferisco stare da sola in camera o con il mio fidanzato perché con lui stavo bene e mi distraevo).
Per quanto riguarda la relazione con il mio fidanzato in questi giorni le crisi di pianto penso siano dovute a come mi sento, la mia testa mi fa credere e pensare cose non vere sul nostro rapporto. Inoltre la paura di questi giorno è quella di rovinare tutto e di perderlo.

L'agitazione di cui parlavo prima era riferita a un agitazione fisica e concordo con Lei sul fatto che magari ci si possa vedere tutti i giorni senza che diventi per forza una cosa noiosa ma nel mio caso forse non devo far girare tutto attorno a lui ma devo stare bene anche quando per vari motivi non ci si pubblica vedere. Credo di dover trovare un giusto equilibrio dentro di me e inpegnarmi anche in altre cose come ad esempio uscìre con amiche cosa c'è faccio raramente e riprendere a fare sport cosa che non ho più fa dopo aver avuto l'attacco di panico in palestra.
[#3]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
L'attacco di panico, come ogni altra manifestazione di disagio, viene spiegata in modo diverso a seconda dell'approccio del terapeuta, che poi utilizza questa concettualizzazione per impostare una terapia adatta.
La paura di avere un infarto è caratteristica degli attacchi di panico, poichè molti sintomi sono facilmente riferibili a una problematica cardiaca (oppressione al petto,senso di soffocamento, battiti accelerati, sudorazione, capogiri...).
Solitamente, la paura di uscire di casa potrebbe essere collegata a questo timore di avere un infarto o più in generale un malore (o di rivivere un attacco di panico in mezzo alle altre persone).
Se, come dice lei, dopo aver avuto l'attacco di panico fa fatica ad uscire di casa e a frequentare amiche, probabilmente il collega che la seguirà imposterà una terapia mirata prima ad eliminare questi timori e prevenire gli attacchi di oanico, per poi lavorare su tutto il resto (es. La sua relazione con il ragazzo).
Ci scriva ancora!
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto