Paura del parto

Buonasera!
Sono da sempre stata un soggetto ansioso ed ipocondriaco.
Paura dei tumori (mio Padre é oncologo) prima di tutto, anzi, solo di quelli fin quando ho scoperto di essere incinta.
Due anni fa una mia amica é morta in una clinica francese per embolia di liquido amniotico, eventualità molto rara ma che può succedere.
Ecco che ora la mia mente si sta focalizzando su quel caso su 30000 parti e non sono serena, anzi, come facevo per i tumori, passo le giornate su internet a cercare informazioni.
Non ho paura del parto in quanto doloroso, anzi, dolore non mi Ha mai spaventato. Ho paura della fatalità, dell'imprevedibile, del caso su 30.000
Chiedo aiuto per ritrovare la serenità e la gioia di questo lieto evento.
Grazie mille
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

In vista di un evento molto importante per lei, sul quale investe energie, aspettative e speranze, lei si trova ad iper investire le sue attenzioni sulle bassissime percentuali che possa accadere qualcosa di tremendo durante il parto. Ora, non sappiamo e non possiamo valutare quali siano le cause, ne tantomeno aiutarla in modo diretto a risolvere il problema.
Solitamente la nostra mente funziona in modo tale da poter anticipare eventuali circostanze negative o pericoli, facendo uso di una serie di strategie per risparmiare tempo ed energia mentale, chiamate euristiche.
Le euristiche, nonostante ci facciano risparmiare, non sono certe al 100%, come potrebbero essere altri ragionamenti logici molto più lunghi. A volte, può capitare che, per evitare di correre il rischio (qualora il premio in palio sia molto alto, e il rischio molto grande), anche se le percentuali somo estremamente risicate, il nostro sistema entra in una sorta di crisi. Può cosi capitare che si escluda la fetta grande di possibilità che vada tutto bene a discapito delle briciole rimanenti di pericolosità di una certa condizione. La paura e l'ansia che ne derivano si possono interpretare come delle conseguenze a questo timore: le emozioni ci guidano verso l'interpretazione di ciò che accade, ma guidano anche il nostro comportamento che ne consegue. In particolare, la paura non fa altro che rinfrozare questa sua credenza di catastrofe imminente, mentre l'ansia attiva il fisico e la mente in previsione di contrastare questa possibilità, investendo tempo ed energie (per esempio, cercando rassicurazioni siu internet).
Quello che le posso dire, da qui, è che sarebbe più salutare smettere questa continua ricerca di informazioni: magari semplicemente facendo presente le preoccupazioni al suo medico, se non lha già fatto.
In caso questo non possa essere abbastanza, credo che un consulto diretto con un collega psicologo psicoterapeuta possa rivelarsi utile.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
È proprio questo mio atteggiamento che devo correggere. Lo stesso che attivo se, ad esempio, ho qualche sintomo che non mi Piace o che potrebbe rientrare nei sintomi di un tumore. Io penso anzi mi dó per certa di averlo. Cerco rassicurazioni continue in mio padre che col tempo ovviamente non mi risponde neanche più. Cosi ora, io vedo quella bassa percentuale di casi come altamente probabile per me, ma solo per me. Non riesco proprio a vedere invece, come possibile, un buon esito.
Questo ha a che fare con la paura di essere felice che ho sempre portato dentro di me. Forse la morte di mio cugino per un tumore quando io avevo 9 anni e lui 7, l'aver vissuto la sua malattia della quale ricordo tutto, non mi ha aiutato. Vivo con un perenne senso di colpa di essere sana e casomai felice in alcune circostanze. Cosi quando lo sono penso sempre che dovrà per forza capitarmi qualcosa di negativo. Credo che la chiave per capire da cosa derivino queste mie paure sia capire perché penso che sia quasi giusto verso le altre persone che soffrono o hanno sofferto che mi capitino eventi negativi quando sono felice.
Io peró il motivo non riesco a capirlo.
Grazie mille
[#3]
Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
La sua risposta contiene tantissimi elementi che, se presentati ad uno psicoterpeuta, saranno di grandissimo aiuto all'eventuale percorso terapeutico, qualora ve ne sarà uno.
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