Mi fanno stare male

Salve, sono una donna di 38 anni. Sono molto serena quando sto da sola, infatti ho molti hobby. Il problema sorge quando sto con gli altri (per amore o lavoro o amicizia). In genere gli altri mi criticano sempre per qualsiasi cosa e non è una mia paranoia, lo fanno veramente cioè mi criticano ingiustamente. Penso che la società di oggi infatti sia composta da persone non normali ma esageratamente intolleranti. Quando sto con gli altri quindi mi viene una grande tristezza e voglia di non vivere. Come fare? Perchè tutti criticano sempre tutto cercano sempre il pelo nell'uovo? perchè sono così esauriti? Mi fanno stare male. Io da sola sto benissimo sono piena di vita e di positività. Che fare? Grazie.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Non credo che il titolo correli con quanto da lei scritto. Non pare depressione.
Piuttosto c’è un verosimile problema relazionale il cui nucleo (da quanto scrive) sta nella modalità con cui lei percepisce e fronteggia l’altro che giudica/critica. Da qui in poi, probabilmente, subentrano le emozioni di tristezza e forse anche rabbia...

La sana relazione interpersonale con l’altro da sè è imprescindibile per una buona qualità di vita.
Se questo non c’è probabilmente sarebbe il caso di rivolgersi ad un collega psicologo psicoterapeuta per porre in disamina le dinamiche cognitive (pensieri ed emozioni) e comportamentali che la addolorano e imparare a gestirle.
Si può fare!

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Gentile dottore la ringrazio della risposta. Ho usato la parola depressione perchè quando vengo ripetutamente criticata soprattutto da mio padre e dal mio ragazzo e da amici mi viene una voglia di non vivere una voglia feroce di non esistere, tristezza, vuoto... Mentre da sola faccio solo pensieri positivi quindi ho un grande entusiasmo. Si alternano i due stati d'animo in base agli accadimenti.
Quello che mi domando è perchè le persone sono così intolleranti: ti criticano ferocemente come se avessi compiuto un delitto per il modo di parlare magari troppo lento o troppo mono tono, perchè non so girare un bullone, perchè sono sensibile, per i motivi più diparati....e assurdi. Per me è impensabile avere a che fare con questi matti sempre insoddisfatti. Ma che hanno le persone? Io sono così contenta di quello che sono di quello che ho di quello che c'è di bello nel mondo perchè gli altri mi devono buttare fango continuamente? Saluti
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Le ho suggerito di rivolgersi ad un collega proprio per i motivi che descrive. Non solo quelli emotivi, che la addolorano tremendamente ma perché determinate tipologie caratteriali ed emotive presentano modalità estremamente vulnerabili di esperire e pensare a ciò che l’altro dice e fa: una critica?, un elogio?, un rimprovero?

Con ciò non voglio assolutamente addossarle responsabilità rispetto a quanto le accade, ma è proprio perché lei possa tutelarsi emotivamente che un confronto diretto con un professionista psicoterapeuta potrebbe davvero giovarle all’interno di un setting protetto e lontano dal giudizio.

Due delle basi della quotidianità sono proprio la critica e il giudizio e il dolore e la rabbia che essi ci trasmettono, se intensi e difficilmente gestibili emotivamente: “mi viene una voglia di non vivere una voglia feroce di non esistere, tristezza, vuoto..“, possono diventare l’incipit di una richiesta di terapia.
Lei soffre, lei ha bisogno di aiuto.

Perciò, in scienza e coscienza, le rinnovo l’invito di contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta.
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Utente
Utente
Gentile dottore le critiche mi addolorano tremendamente non perchè me ne freghi così tanto del giudizio degli altri ma perchè ciò comporta che io per colpa degli altri non posso raggiungere i miei obbiettivi di lavoro o di famiglia. Per esempio se un datore non mi assume perchè non gli piaccio non posso lavorare, se un amica non mi sceglie perchè non le piaccio non ho nessuno per uscire, se un uomo non mi sposa o non mi vuole non posso creare una famiglia. Lei capisce che senza gli altri non possiamo creare niente? Se non piacciamo siamo destinati alla miseria. E' una realtà matematica. Chi piace ha tutto lavoro famiglia amore amici. Se gli altri non ti accettano io mi preoccuperei proprio per questo.
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Utente
A me fondamentalmente degli altri non me ne frega una "cippa". Mi frega di non poter avere la vita che voglio, di non poter raggiungere i miei obbiettivi di famiglia di lavoro di divertimento.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
“A me fondamentalmente degli altri non me ne frega una "cippa".”
Ma se non gliene fregasse, come scrive, non soffrirebbe...

Mi sa che è veramente il caso di capire come lei si colloca emotivamente nelle relazioni interpersonali.

È un duello tra se e gli altri. Ma vuole lottare per tutta la vita? Non mi sembrerebbe saggio e salutare.

Le rinnovo l’invito. Le servirà!

Molti auguri per tutto
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Utente
Utente
Si dottore è una sfida tra me e gli altri.Tra me e la loro supponenza. Tutti si ritengono dei geni quando invece sono delle oche presuntuose. Ripeto che queste oche mi limitano al raggiungimento di obbiettivi.

Tanti auguri molto gentile