Fobia
Buonasera, credo di essermi indotto una grande fobia, che mi sta consumando piano piano. Ho 27 anni, e purtroppo in famiglia ho un brutto caso di alcolismo. La persona in questione purtroppo dopo essere stato in 4 comunità per uscire da questo problema, ci è ricaduto. Tutto questo però si sta ripercuotendo su di me in modo sproporzionato, perché ho sviluppato una fobia ogni volta che lo incontro. Lui lavora fuori regione e torna a casa ogni 2 settimane per 5 giorni, e quando lui è a casa tendo ad evitarlo, mi barrico in casa e non esco. Per paura che lui possa venire anche solo a salutarmi tolgo la chiave dalla porta e spengo le luci in modo da simulare una mia assenza. Anche solo la sua voce mi provoca una paura immensa, purtroppo gli eventi traumatici che mi ha fatto vivere sono innumerevoli, ed ora non so come fare per aiutare me stesso e magari un giorno anche lui. Non ce la faccio più, è una sofferenza che va oltre i limiti di ogni immaginazione.. grazie in anticipo per le risposte.
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Gentile utente,
considerato che le Sue paure di lui vanno ben oltre la sua reale pricolosità, mi sembra,
e che incidono in maniera notevole sulla Sua qualità di vita quando lui è nei pressi,
La consiglio vivamente di parlarne di persona con uno Psicologo che sia anche Psicoterapeuta,
per valutare insieme se sia il caso di intraprendere un percorso per mettere mano a quella che Lei chiama "fobia".
Ritiene di poterlo fare?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
considerato che le Sue paure di lui vanno ben oltre la sua reale pricolosità, mi sembra,
e che incidono in maniera notevole sulla Sua qualità di vita quando lui è nei pressi,
La consiglio vivamente di parlarne di persona con uno Psicologo che sia anche Psicoterapeuta,
per valutare insieme se sia il caso di intraprendere un percorso per mettere mano a quella che Lei chiama "fobia".
Ritiene di poterlo fare?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Buonasera, anzitutto la ringrazio per la tempestività nella risposta, per quanto riguarda il consiglio che lei ha dato ritengo che sia valido e lo sposo in pieno. Se fino ad ora non l’ho fatto è perché ho voluto evitare di condividere questo disagio con i miei genitori per non arrecare loro un peso dato che comunque sapermi sofferente è per loro motivo di preoccupazione. Ma credo che purtroppo non ci sia altra scelta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 658 visite dal 07/12/2018.
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