Tristezza cronica

Buonasera Dottori,

Vi scrivo per presentarvi a grandi linee una problematica che è ormai presente da anni: una tristezza cronica.

Mi spiego meglio: ogni mattina mi sveglio e, puntuale, deve per forza arrivare qualche pensiero negativo (o anche positivo, che però la mia mente trasforma in negativo senza alcuna ragione precisa) che va a minare la qualità della mia vita e della mia giornata... nel corso di questi anni ho passato tante di quelle giornate a letto senza avere la benché minima forza fisica e mentale di alzarmi che, pensandoci, mi chiedo come si possa perdere così tanto tempo inutilmente.

Università, interessi personali, chiacchierare con qualcuno... nulla ha più senso, in questo stato mentale.

Molte volte penso "avrei proprio bisogno dell amore di qualcuno per star meglio" (amico/a, non per forza "amore" inteso come relazione sentimentale), però so di mentire a me stesso: questo senso di vuoto non si colma in nessun modo, ne sentendo gli altri, ne uscendoci. D altro canto, si aggrava quando non faccio ciò, finendo quindi per sprecare giornate intere.

Inoltre, a mo di ciliegia sulla torta, il pensiero ossessivo: pensieri (ovviamente negativi) che si insediano nella mente e si ripetono a loop, anche per tutto il giorno, pensieri relativi a situazioni o cose che a volte neanche esistono, eppure minano ancora di più il mio umore.

Il suicidio? Si, ci ho pensato più e più volte, ad essere sincero per un anno intero e per tutti i giorni, ma tanto mai avrò il coraggio di farlo. E poi ehi, io la felicità me la merito, quindi tutto ciò prima o poi dovrà passare, no?

Insomma: una tristezza ingiustificata.

Si, non c è un motivo unico e scatenante: è semplicemente un qualcosa di onnipresente.

Dunque, cosa ne pensate, dottori? Vi è un qualcosa che posso fare attivamente per tentare di migliorare la qualità della mia esistenza?

La felicità me la merito anch'io, e mi piacerebbe tanto potermi ritagliare dei momenti per "non far niente" con la coscienza di "non voler far niente", e non perché "non ha senso far nulla/non ne ho le forze".
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Insomma gentile ragazzo, lei è arrabbiato con la tristezza che avverte...

“Dunque, cosa ne pensate, dottori? ”
Che sarebbe il caso di rivolgersi in prima battuta ad un medico psichiatra per una diagnosi e un eventuale aiuto farmacologico se occorre, e integrare la farmacoterapia ad una psicoterapia mirata alla gestione e riduzione dei sintomi con l’aiuto di un/una collega.

Lei, da quello che scrive, appare probabilmente motivato a venir fuori da questa aurea di malinconia: “La felicità me la merito anch'io”.
È giusto! Se sente di non essere felice, ha diritto di capire come fare per diventarlo!

Quindi si attivi a cercare aiuto dai professionisti suggeriti.

Stia bene!

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2019
Ex utente
Buongiorno Dottore, la ringrazio per il suo consiglio!

Oltre ad augurarle preventivamente un buon inizio anno, volevo inoltre chiederle: sa se per caso vi possono essere delle realtà gratuite per chi, come me, non lavorando non si può permettere botte da 50-80 euro all' ora?

Cordialmente, la ringrazio in anticipo
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Certamente si!

Nella sua ASL di appartenenza potrà accedere, previo pagamento di ticket come per qualsiasi altra prestazione sanitaria pubblica, a servizi di psicoterapia e psichiatria.

Ricambio gli auguri di buon anno!