Dubbi efficacia terapia psicodinamica per disturbi d'ansia

Salve, sono una ragazza di 28 anni e da alcuni mesi (4 mesi) sto seguendo un percorso di terapia psicodinamica. Ho deciso di intraprendere questo percorso in quanto da alcuni mesi soffrivo di attacchi di ansia che si presentavano all'improvviso (senza che riuscissi a ricollegarli a qialcosa di particolare) e che nel corso del tempo hanno iniziato ad avere delle ripercussioni sulla mia vita. Più precisamente poichè i primi sintomi che si manifestavano come conseguenza di questi episodi di ansia erano mal di pancia, vomito (raramente), dopo un breve periodo in cui non riuscivo quasi a mangiare, ho iniziato a limitare cene fuori, viaggi, spostamenti, per evitare di dovermi trovare in situazioni di disagio. Ho deciso quindi di iniziare un percorso psicodinamico, perchè sin dal primo momento si è instaurato un buon legame con il mio terapeuta, mi è venuto in contro sul pagamento (tariffa minima) e in effetti da allora forti episodi di ansia non si sono più presentati. Continuo però ad avere problemi quando devo viaggiare e spostarmi, nella maggior parte dei casi affronto le mie paure ma non ho ancora conquistato una vera e propria serenità. I primi mesi di terapia mi hanno aiutato a comprendere delle cose di me, alcune delle ragioni delle mie ansie e ho iniziato a vedere nel terapeuta una figura di riferimento nella mia vita. Detto questo, una specifica diagnosi del mio problema non è stata mai fatta, quindi ad oggi non so dare un nome alle mie difficoltà, nè è stata mai tracciato in modo chiaro quale percorso avremmo dovuto seguire insieme. A distanza di alcuni mesi dunque inizio ad avere alcuni dubbi sulla terapia, non ne ho ancora parlato con lui e lo farò, però mi premeva capire se l'assenza di una diagnosi specifica e la mancata individuazione degli obiettivi e del percorso fosse una specifica peculiarità dell'approccio psicodinamico oppure se si tratta di una scelta del mio terapeuta. Attualmente sento di aver capito molte cose di me, ma mi sento come se non avessi gli strumenti per affrontare me stessa e temo che la terapia non mi stia aiutando in questo. Aggiungo inoltre che quando non sono in terapia penso spessissimo a quello che ci siamo detti a quello che dirò la settimana successiva, insomma penso spesso a lui come terapeuta e mi chiedevo se si potesse trattare di transfert o di una forma di dipendenza di altro genere. L'ultima perplessità riguarda alcune sue dimenticanze, è capitato che mi facesse le stesse domande più di una volta a distanza di tempo e sembrava non ricordare la risposta. È normale per un terapeuta (che nel caso specifico non prende appunti) rimuovere alcune informazioni, io direi abbastanza importanti?
Non ho ancora posto questi quesiti al mio terapeuta perchè temo una risposta deludente, non all'altezza delle mie aspettative e temo che finirò per abbandonare la terapia.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, farebbe bene invece a parlare chiaramente col suo terpeuta perchè è proprio "l'alleanza terapeutica "che si crea, ciò che è fondamentale..avrete parlato della sua infanzia , del rapporto con la famiglia , della sua storia insomma, non si tratta di fare una diagnosi scritta e dettagliata.Non vorrei che la disponibilità di questo Collega fosse scambiata per insicurezza e connotata negativamente.. Ci pensi..e sia sincera con sè stessa.
Le faccio molti auguri di sguardi lucidi e sempre più sereni.

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Attivo dal 2019 al 2019
Ex utente
Assolutamente non ho mai confuso la sua disponibilità con l'insicurezza, non ne avrei ragione. Mi sto solo chiedendo se il tipo di approccio terapeutico sia quello giusto, e se stiamo procedendo in modo corretto. Ovviamente il mio terapeuta mi dirà di sì, ne parleremo, ma avevo bisogno di un consulto esterno, qualcuno che mi dicesse che sì è normale non dare un'indicazione specifica riguardo il percorso da seguire, gli ostacoli da superare e i progressi fatti o che non lo è.
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