Da svariati anni soffre di attacchi di panico e ansia

Salve,
Sono una studentessa universitaria che da svariati anni soffre di attacchi di panico e ansia. In passato erano attacchi sporadici, poi da circa 3 anni hanno iniziato ad essere leggermente più frequenti, ogni volta di maggiore intensità (dovuti anche a situazioni stressanti vissute dal 2016 ad oggi). Nello scorso anno ho cercato di "eliminare" le cause scatenanti quest'ansia cambiando città e migliorando notevolmente la mia situazione sotto tutti i punti di vista. Purtroppo però da dicembre, esattamente dalle vacanze natalizie, la situazione è peggiorata notevolmente, facendomi avere forte ansia tutti i giorni e soprattutto alcune crisi ansiose totalmente scatenate dal nulla. Ho iniziato a pensare di avere qualcosa che non andasse e per fortuna godo di ottima salute, il problema è che in alcuni momenti non riesco a convincermi di questo e da lì inizia il panico, l'ansia e la paura. Premetto di essere in sessione d'esame e quindi di essere in forte tensione ma non riesco a continuare con quest'ansia "perenne" soprattutto perché mira al mio studio e non riesco a combinare niente perché ho sempre questo malessere generale. Non so come fare, bevo della camomilla per cercare di rilassarmi e continuare a svolgere le mie cose ma la paura di stare male è sempre presente. La cosa che più mi fa stare male è il fatto di essere perfettamente cosciente di non aver alcuna malattia o grave problema di salute eppure in quei momenti non riesco proprio a convincermene! è come se il mio cervello non mi ascoltasse, e proprio a causa di questo problema ieri ho dovuto chiamare mio marito per farlo tornare dal lavoro perché stavo malissimo, oltre a sensazione di non respirare e forti tremori non riuscivo a smettere di piangere, quasi come se fosse una crisi isterica! Tornato lui, in pochi minuti mi sono tranquillizzata e tutto è tornato alla normalità. Cosa posso fare per "eliminare" questo problema?
Ringrazio per la cortese attenzione e resto in attesa di un responso.
Cordialmente
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

l'ansia è uno stato di attivazione psicofisiologico che è impossibile da eliminare. Se si potesse, sarebbe estremamente dannoso, perchè in realtà ha delle funzioni molto utili.
Tuttavia, in alcuni casi, come mi sembra di capire sia il suo, diventa eccessiva e si cronicizza, creando disagio in diverse aree della vita.
C'è stato qualche cambiamento durante il periodo della vacanze di Natale?

"proprio a causa di questo problema ieri ho dovuto chiamare mio marito per farlo tornare dal lavoro perché stavo malissimo"
Come vede, alcuni eventi si manifestano in forma estrema. Noto una certa somiglianza con gli esiti comportamentali degli attacchi di panico, ma da questa postazione non posso dire nulla di preciso. Con la camomilla non risolverà niente. E' un calmante naturale (livello veramente, ma veramente blando), e non risolve il problema alla radice. Così come cambiare città, per quanto possa sembrare una soluzione, può essere interpretata come un evitamento (o una fuga): i problemi li portiamo con noi, ovunque andiamo.

A mio parere, potrebbe giovarle un incontro diretto con un collega della sua zona per valutare l'entità del suo problema ed eventualmente, impostare un percorso terapeutico. Tenga presente che, in base agli orientamenti della psicoterapia, la prognosi è molto favorevole e si ottengono risultati apprezzabili anche in tempi relativamente brevi.
Intanto, le consiglio di leggere questi due articoli:

https://www.psicologobs.it/diagnosi/ansia-sintomi-e-cura/

https://www.psicologobs.it/consigli-pratici/come-combattere-lansia-in-5-metodi/

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua tempestiva risposta. In realtà nel periodo natalizio ho trascorso le vacanze nella mia città di origine ma non è successo nulla di rilevante ed è soprattutto per questo che non riesco a spiegarmi il motivo per cui io mi trovi in una sorta di "tunnel di ansia" dal quale, nonostante io ci stia provando con tutte le forze, non riesco ad uscire. Ha pienamente ragione nel dirmi "cambiare città, per quanto possa sembrare una soluzione, può essere interpretata come un evitamento (o una fuga): i problemi li portiamo con noi, ovunque andiamo" ma vede, io nel trasferirmi è come se fossi "rinata", ho acquistato serenità e tranquillità che però purtroppo, da dicembre, ho riperso. Secondo lei è possibile che sia stato proprio il ritorno, e che quindi siano state proprio le situazioni che mi hanno spinto a "cambiare", e che ero convinta di aver superato, a scatenare l'ansia e gli attacchi di panico? Premetto che anche ad Agosto sono tornata nella mia città ma ero molto tranquilla, mi sono goduta la vacanza ed una volta finita sono tornata normalmente alla vita di tutti i giorni.

Ringrazio per l'attenzione,
Cordialmente
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
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