Senso di soffocamento

Salve, sono una ragazza di 34 anni volevo esporvi il mio problema..
È da un anno esatto che soffro di crisi di ansia e panico più o meno accentuate e comunque che riesco a gestire nel senso aspetto che mi passano.. I sintomi tipici che la prima volta che mi son capitati mi hanno condotta subito al pronto soccorso sono : tachicardia oltre i 120 bmp accompagnata da senso di svenimento, senso di soffocamento e tremori.. Ho effettuato ecg e ecografia al cuore tutto nella norma.
Il problema è che nonostante li riesca a gestire nel senso la tachicardia la gestisco con 1/4 di inderal al giorno.. Dose molto blanda segnata dal mio cardiologo ma che devo dire mi tiene i battiti sempre normali oscillanti tra i 60 a riposo e 80 circa in piedi.. Probabile faccia da effetti placebo questa piccola dose.. Xo mi calma la tachicardia.
Il punto è che da 2 mese a questa parte mi accade uno strano sintomo che non so se dipenda dal panico o sia dovuto ad un problema respiratorio.
Premetto che sono fumatrice.
Vengo al dunque... Dicevo mi accade da un paio di mesi che spesso ho crisi respiratorie.. Mi spiego meglio... Quando soprattutto sono nei locali con amici e bevo un paio di calici di vino mi succede che sento di soffocare e sono costretta a fare respiri profondi per prendere più aria.. Il tutto accompagnato da un evidente difficoltà respiratoria visto che anche i miei amici si accorgono che faccio grandi boccate d aria come se avessi asma e poi essendo una persona ansiosa mi impaurisco e inizio ad agitarmi quindi mi accelera il cuore nonostante il betabloccante che assumo... Dolore torácico oppressione al petto e nausea .. Allora da persona ansiosa quale riconosco di essere mi misuro con il saturimetro l ossigeno (premetto che lo porto sempre nella mia borsa da 1 mese) e appena misuro l ossigeno la percentuale é del 98 %. Quello che voglio chiedervi posso escludere problemi respiratori tipo asma o altri e pensare che sia ansia a scatenarsi queste dispnee poiché il saturimetro mi segna 98 di ossigeno o non devo attenermi al saturimetro ma al mio stato respiratorio che effettivamente mi fa faticare a respirare? Stasera sto così non riesco a respirare sento di soffocare sto respirando profondamente... Sono appena rientrata e ho appena assunto una compressa di bentelan per paura di avere un broncospasmo reale e non ansioso... Delucidatemi.. Come posso distinguere una reale difficoltà respiratoria da senso di soffocamento dovuto ad ansia e quindi non reale? So che l ansia da questi sintomi dovuti spesso ad iperventilazione ma non capisco come distinguerli da un problema fisico reale ecco. Scusate se mi son dilungata.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"posso escludere problemi respiratori tipo asma o altri e pensare che sia ansia a scatenarsi queste dispnee poiché il saturimetro mi segna 98 di ossigeno o non devo attenermi al saturimetro ma al mio stato respiratorio che effettivamente mi fa faticare a respirare?"

Gentile Utente,

questa è una domanda cui può rispondere un medico e NON uno psicologo.

Come distinguere l'ansia e la sintomatologia ansiosa da un sintomo respiratorio? Di solito gli ansiosi non sono molto abili a riconoscere i segnali dati dall'ansia. E' per questa ragione che quasi sempre la persona ansiosa, almeno alla prima crisi d'ansia o di attacco di panico, si reca al PS con la convinzione di morire o di impazzire.

Un trattamento psicoterapico focalizzato e di breve durata può senz'altro aiutarla a diventare più abile a riconoscere le crisi d'ansia. Verosimilmente, all'interno di un locale chiuso, POTREBBE avere una sensazione di soffocamento legata all'ambiente in cui si trova e allo stato mentale del momento, ma dovrebbe direttamente approfondire con uno psicologo psicoterapeuta di persona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere risposta.
Ad ogni modo non è la prima volta che mi accadono crisi ansiose però spesso il sintomo che le contraddistingue nel mio caso specifico è la tachicardia con senso di capogiri e svenimento che ovviamente non avviene perché sto accelerata quindi è solo una spiacevole sensazione che so gestire... Ovvero aspetto che mi passi... Anzi le dirò di più ad oggi la tachicardia ansiosa la tengo a bada con una dose blanda di betqbloccante che devo dire esortisce i suoi effetti anche se lo assumo in dose veramente bassa.. Solamente 1/4 di inderal al giorno.
Questo senso di mancanza di aria che oggettivamente si vede che fatico a respirare perché se ne accorgono anche i miei amici se sono in loro compagnia, è invece un sintomo del tutto nuovo per me non accompagnato da tachicardia ma semplicemente da dispnea che indubbiamente mi terrorizza in quel momento perché non riesco a capire se é un broncospasmo reale e quindi necessita di cure appropriate quale cortisone e ventolin o se è solo un sintomo Dell ansia procurato dalla iperventilazione... Ho provato a respirare dentro un sacchetto di plastica ho cercato di fare respiri diaframmatici profondi e lenti ma nulla sembrava mi si stessero chiudendo i bronchi...premetto che fumo anche.
Ad ogni modo non so se sia stato effetto placebo o efficacia reale del farmaco ma dopo 1 ora che ho assunto una compressa di bentelan mi son sentita meglio e mi è passato.
Quindi il mio quesito è semplicemente capire come distinguere una crisi magari asmatica da una crisi di ansia tutto qui.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Quindi il mio quesito è semplicemente capire come distinguere una crisi magari asmatica da una crisi di ansia tutto qui. "

Ripeto: la persona ansiosa non è abile a "leggere"correttamente le sensazioni corporee e quindi a volte può andare nel panico proprio per la scorretta percezione che ha. Ma per imparare a distinguere tra crisi di asma e di ansia è bene rivolgersi direttamente ad uno psicoterapeuta di persona, proprio per lavorare sulle percezioni corporee.

A mio avviso, però, è molto più vantaggioso farsi aiutare da uno psicoterapeuta a gestire l'ansia, dopo averla riconosciuta e modulata.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta... Sicuramente i soggetti come me predisposti all ansia si allarmano subito appena avvertono un sintomo strano... Cercherò di gestire al meglio anche questa spiacevole sensazione... Se mi accorgero che limita la mia vita sicuramente ricorrero ad uno psicoterapeuta... Per adesso non mi privo di nulla nel senso anche se ho dispnea tachicardia o senso di svenimento continuo a uscire guidare lavorare andare nei locali chiusi ecc con tutti i sintomi addosso.. Non ci penso o meglio lascio sfogare l ansia e prima o poi mi passeranno.. . Volevo solo capire la differenza visto che molti sintomi ansiosi sono uguali a sintomi derivanti da malattie fisiche... Però devo confidare che forse mi sto accorgendo di essere un tantino ipocondriaca e ogni piccolo sintomo mi porta subito a pensare al peggio... Sarà che se ne sentono tante di brutte notizie.. Proverò a essere più spensierata e a non fossilizzarmi su ogni strano sintomo mi accada.. La ringrazio delle sue tempestive risposte.. Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Le persone ansiose passano molto tempo focalizzandosi ad esempio sul proprio corpo, su tutte le piccolo e quasi impercettibili attivazioni che, in soggetti non ansiosi, passerebbero del tutto inosservate.

Le faccio un esempio, per spiegarmi meglio. E' come la pressione che i vestiti esercitano sulla pelle. Non appena ci vestiamo al mattino percepiamo immediatamente questa pressione e una sensazioni che non è spiacevole ma che è comunque una condizione di una leggerissima compressione (es calze, cintura, ecc...). Se io mi sforzassi di concentrarmi su questa sensazione per tutto il giorno, sentirei la pressione tutto il giorno. Invece che cosa accade abitualmente? Certo, sentiamo la pressione non appena indossiamo ad esempio una cintura, ma dopo pochi istanti ci dimentichiamo di aver indossato una cintura perchè ci siamo abituati.

L'ansioso, invece, è costantemente focalizzato sul corpo e questa tensione non scende durante la giornata. Inoltre, si aggiungono i pensieri: dal momento che mi fa male qui, potrebbe essere una malattia molto seria, ecc...

Per questa ragione le psicoterapie focalizzate e prescrittive, quali ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, sono molto efficaci in tempi brevi.

Cordiali saluti,