...e se fossi gay?

Buon anno a tutti/e,

ringrazio in anticipo quanti vorranno aiutarmi
Dunque, credo di avere sofferto per vari mesi di quanto chiarito da voi qui varie volte: pensiero fisso di essere omosessuale (doc omo?).
I sintomi ci sono tutti, e anche il profilo tipico di chi ne è affetto corrisponde abbastanza al mio.


Premetto che sono stato fin da bambino molto attratto dalle donne, sia emotivamente parlando le prime cotte, i primi amori sono rivolti all'altro sesso sia a livello fisico.

Allo stesso tempo però, dovuto alla mia timidezza, avevo poco capacità nell'approcciare con le ragazze.
Soprattutto, sentivo costantemente di essere inferiore ai coetanei che invece erano più disinibiti, che piacevano di più e questo nonostante mi abbiano sempre detto di essere di bel aspetto.


Alle superiori, stesso copione fino a quando però non scopro l'alcol.
Con lui riesco a essere più sicuro di me, lasciarmi andare, e ottenere successo con l'altro sesso.
Ora ho 29 anni, e nonostante abbia superato tante insicurezze, quelle voci ci sono ancora nel rapporto con le donne.

Ma il punto qui è un altro: negli anni quel senso di inferiorità rispetto ai "pretendenti" si è trasformata in competizione che mi porta a provare vera e propria 'invidia" verso di loro quando potrei perdere.


Da tale invidia, credo, sia nata una sorta di attrazione durante la masturbazione.
Ovvero, mi sono accorto che nell'immaginarmi sottomesso, (umiliato?) da questi più attraenti, "più idonei" di me, provavo una eccitazione molto forte che mi portava al raggiungimento di un orgasmo molto rapido.


Da quell'episodio il caos mentale.
" e se fossi...??
?
" perché ho eiaculato così in fretta se invece in situazione ordinarie e con donne di solito non avviene?
"

Ne ho parlato anche con la mia terapeuta tempo fa e secondo lei queste tematiche: senso di inferiorità, invidia per gli altri uomini e sottomissione sessuale/umiliazione sono interconnesse fra loro.
Secondo lei è come un desiderio di non posso essere come te, allora ti voglio, o un mi punisco per non essere alla tua altezza.


Queste insicurezze mesi fa sono aumentate e quelle immagini si sono ripresentate, mi sono quindi convinto che fossi bisex/omo e da li tutti i sintomi e le dinamiche descritte da voi nella sezione...
però la paura ancora salta fuori: e se invece fossi omosessuale latente?
Se invece questa invidia fosse un'attrazione latente e così via.

Se bevo e sono disinibito vedo solo le donne, sono loro che cerco; mi viene da pensare che se ci fosse una componente bisex, omo reale dovrei abbattere pregiudizi, regole sociali e andare anche con uomini...
non ho mai avuto alcuna cotta per gli uomini, sia da piccolo che negli ultimi anni.
Solo questo pensiero durante la masturbazione
quando ho avuto una ragazza, godevo spesso nell'immaginarla con altri uomini, a volte più di uno, che avessero caratteristiche fisiche migliori delle mie, ciò me lo fa ricollegare a quel senso di inadeguatezza, e invidia verso gli altri.

grazie
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Buon nuovo anno anche a Lei.

Con tutte le cautele derivanti da un consulto on line, premetto che dalla sua descrizione della situazione parrebbe proprio che il suo orientamento sessuale non sia il fulcro del problema.
Le preoccupazioni che racconta sembrano più nascere dalla sovrastima dell'importanza e della pericolosità attribuita a certi pensieri "scomodi" che giungono ad assumere una modalità ossessiva, per cui si "avvitano" su se stessi, contribuendo di fatto al mantenimento del disagio che prova.

Paradossalmente, pensarci e ragionarci sempre di più per cercare di arrivare ad una risposta certa, non solo non è una buona soluzione, ma è proprio ciò che la tiene lontano da essa.

Avere fantasie omosessuali sia durante l'autoerotismo, sia nel corso di un rapporto di coppia (magari ricercate proprio per aumentare il livello di eccitazione), accade a tante persone e non è di per sé significativo di alcunché.
Ciò che cambia nel suo caso è che Lei attribuisce a ciò un valore, un significato che mette in moto il flusso di pensieri che -ipotizzo- le sono utili per placare l'ansia che ne deriva (l'illusione, di solito, è quella di occuparsi in questo modo del problema e sentirsi così esenti da eventuali responsabilità e/o sensi di colpa).

Se le va di rispondere, le domanderei quali idee e opinioni sull'omosessualità ha assorbito negli anni, attraverso l'educazione ricevuta, la mentalità delle persone frequentate...
E, inoltre, riprendendo il titolo che ha assegnato alla sua richiesta, quale "minaccia" costituirebbe per Lei scoprirsi omosessuale?
Ancora, il lavoro su autostima e autoefficacia in terapia sta proseguendo?

Cordialmente.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta.

Razionalmente le direi che non ho alcun problema con l'omosessualità, sono a favore dei diritti civili di questi e non credo ci sia nulla di male in essa. Dall'altro però ammetto di essere cresciuto in un ambiente di paese di provincia molto chiuso, dove anche nello scherzo l'attribuzione dell'omosessuale è all'ordine del giorno; dove questa viene vista come qualcosa di sbagliato. Ho frequentato tra l'altro una scuola gestita da suore e ricevuto un'educazione cattolica sebbene la mia famiglia sia sempre stata aperta a certi tematiche.

Ammetto di non averci mai pensato realmente alla conseguenza di scoprirmi omosessuale e quindi alla "minaccia" che questo problema costituirebbe, diciamo che la mia mente ad oggi si è soffermata maggiormente al rimuginare sul se effettivamente lo sono oppure meno.

Attualmente sto vivendo fuori italia e non sto seguendo più un percorso, quindi diciamo che il lavoro sull'autostima sebbene abbia prodotto i suoi frutti è fermo da qualche tempo. Sto pensando comunque all'eventualità di trovarne uno qui dove mi trovo ora.

Cordialmente,
Riccardo
[#3]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"la mia mente ad oggi si è soffermata maggiormente al rimuginare sul se effettivamente lo sono oppure meno."

Questo rimuginio ci riporta alle ipotesi iniziali.

"Sto pensando comunque all'eventualità di trovarne uno qui dove mi trovo ora."

Se le è possibile, credo sarebbe una buona idea per Lei potersi confrontare con un collega di persona, così da affrontare insicurezze e fragilità, potendo liberare le risorse mentali ed emotive che ora spende nelle rimuginazioni per investirle invece in qualcosa di costruttivo.

Le rinnovo i miei auguri.