Ansia che ti divora

Ciao,

Sono una donna di 31 anni, che soffre d’ansia.

Da che io ricordi l’ansia è una mia cara amica che mi accompagna probabilmente dalla maggiore età... credo sia subentrata dalla consapevolezza delle cose, probabilmente dal fatto che non tutto si può o deve controllare.

Da circa un anno lavoro in un settore che non riguarda il mio ambito di studi... mi ci sono trovata!!
Non mi sono mai sentita all’altezza... e inizialmente capivo bene poco... ho vissuto momenti di grande sconforto e ansia... perché io non capire, commettere errori... e il non avere il controllo della situazione mi crea un forte stress.

Con mia grande sorpresa mi sono resa conto piano piano di riuscire a svolgere il mio lavoro a tratti anche brillantemente... diciamo che sono una che si sottovaluta molto (forse per insicurezza?) .

Il problema è che è un lavoro davvero stressante... un lavoro di mente dove ti devi applicare davvero tanto e fare tante cose in contemporanea...
E quindi può capire che si possa commettere degli errori... anche se banali mi fanno stare male... (nessuno mi dice nulla) ma io so di aver magari sbagliato o dimenticato qualcosa e vado in ansia... finisce il lavoro e continuo no stop a pensare all’errore commesso o a cosa devo fare il giorno dopo a lavoro è un loop continuo...
Non dormo bene la notte... anzi ho grosse difficoltà a dormire...
Voglio precisare che sono ansiosa anche su altre cose... non è solo il lavoro, ci sono periodi che prendo fosse che ho malattie vari... poi passa...
Cosa posso fare per non stressarmi la mente di questa maniera??
Un percorso psicologico?
Io credo che avrei bisogno anche di qualche aiuto farmacologico soprattutto x riposare bene la notte...

Grazie
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Inizio rispondendo alle sue ultime domande, relative all’opportunità di un percorso psicologico e di un aiuto farmacologico per trattare l’insonnia.
Ritengo che sarebbe per lei importante consultare uno psicologo/psicoterapeuta per contenere un’ansia che sembra generalizzata e in parte invalidante in diverse aree della sua vita. Il fatto che anche il sonno ne stia risentendo è un segnale che va preso seriamente e trattato conseguentemente, anche con farmaci, se reputato necessario dal professionista che la prende in cura. I due percorsi, quello psicologico e quello farmacologico, possono procedere nella stessa direzione, che è quella di ripristinare un equilibrio psicofisico ottimale.
L’ansia, che lei sperimenta, rischia altrimenti di diventare uno stile di vita che ostacola un sano rapporto con se’ e con gli altri. Sappia, comunque, che può essere trattata efficacemente, soprattutto se affrontata in fase iniziale, prima, cioè, che si cristallizzi in una modalità ricorrente, pervasiva ed estesa a tutti gli ambiti. Da quello che lei scrive, lei tende a sottovalutare le sue potenzialità e capacità che si evidenziano, invece, nel lavoro che sta brillantemente portando avanti.
Credo, davvero, quindi, che un percorso psicologico, unito anche, eventualmente, a un aiuto farmacologico, possano contribuire ad acquisire maggiore sicurezza di se’, minore necessità di ricorrere al controllo, e più serenità verso gli errori che tutti noi, anche quotidianamente, commettiamo.
Un cordiale saluto.

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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