Consigli su scelta indirizzo psicoterapia per iniziare

Salve a tutti,
soffro di disturbi d'ansia, i quali precedentemente si manifestavano attraverso l'ossessività e l'ipocondria, ma che attualmente si sono attenuati.
Solo che ora devo vivere una nuova situazione che mi dà ansia e credo che mi porterebbe dopo un pó a rivivere gli stessi problemi.
C'è un senso profondo di questa mia ansia, che si esplica con la difficoltà di concentrazione per lo studio (nella mia testolina c'é spazio per lo più per preoccupazioni e rassicurazioni), il senso profondo credo derivi da un'esperienza di malattia che vivo dalla nascita.

Ho effettuato in adolescenza delle sedute di strategica breve, ma senza trarre beneficio, perché mi pareva che le soluzioni fossero solo un insieme di ovvietà e ho perso fiducia verso la terapeuta perché aveva delle idee inesatte rispetto a delle questioni mediche, e quindi questo era inaccettabile perché idee non doveva proprio averne in quanto non era un medico.

Ho fatto della psicoanalisi lacaniana, un pó estrema direi (non la conoscevo), ho avuto miglioramenti, come dicevo prima, ma non so se realmente connessi alla terapia.
Mi sentivo meglio e sopivo un pó di ansia parlando in seduta e ho deciso di sospendere perché stavo meglio, ma secondo il mio terapeuta era prematuro e avrei riavuto gli stessi problemi.
La mia difficoltà era che mi era stata prospettata una tempistica di almeno 2 anni se non 10, e quindi onestamente per me, anche se efficace (cosa di cui avevo il beneficio del dubbio) richiedeva troppo tempo e soprattutto ho delle problematiche che riguardano il presente, cioè dare esami e laurearmi, possibilmente tra 1 anno (sono già un anno fc) e magari non tra 10.

So di essere molto dubbioso e che è difficile avermi in terapia perché tendenzialmente non credo a nulla di quello che mi si dice a meno che non si dia una spiegazione convincente.

A questo punto vorrei cambiare di nuovo terapeuta per un percorso che possa dare risultati nel breve o medio termine, non escludo a priori la psicanalisi (forse quella classica sarebbe diversa?) ma neanche escludo il coacervio delle brevi.

Insomma la domanda in sintesi è come deve porsi un paziente nella scelta di un indirizzo psicoterapeutico?
Considerando che io non posso sapere qual è l'indirizzo migliore per me, e poi molti neppure li conosco (ho letto di gestalt, analisi transazionale...) e non riesco quindi a prenderli in considerazione.
Non prendo in considerazione il provare ad andare da diversi terapeuti per problemi di tempo e costo.

Mi interesserebbe uno spunto per poter effettuare questa scelta.

Vi ringrazio
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45