Cambio psicoterapia

Buonasera,
avrei bisogno del un parere di un esperto.

Premetto che nel 2018 ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia per superare la mia ansia, insicurezza e bassa autostima che, a quel tempo, non mi rendevano serena, causate da un ambiente familiare invalidante e tossico.
Il percorso si è arrestato dopo circa un anno e mezzo in quanto erano sopraggiunti degli impegni e non sentivo più la necessità di continuare, avendo fatto pace con il mio passato e il mio presente: mi sentivo finalmente serena e in grado di affrontare diversamente le dinamiche familiari, anche se, sicuramente, avrei potuto lavorarci ancora un altro po'.

A giugno del 2020, a seguito dell'utilizzo dell'anticoncezionale, sono stata molto male a causa di un vero e proprio disturbo di ansia che mi ha causato vertigini, nausea, inappetenza, panico, alessitimia e derealizzazione con relativo abbattimento.

Sono così ritornata dal mio psicoterapeuta, specialista in psicoterapia analitica, che mi ha supportato in questo momento per me molto difficile, sebbene gli incontri non siano avvenuti ogni settimana per via del lockdown e degli impegni reciproci.
Sebbene sia grata per l'aiuto fornitomi, a distanza di un anno il disturbo si è attenuato - anche grazie all'uso dell'iperico - ma non è scomparso del tutto.
Sostanzialmente abbiamo capito che lo stess post covid e l'anticoncezionale hanno funzionato come dei veri e propri detonatori per la mia ansia, alimentata anche dalla mancanza di prospettive professionali adeguate alle mie aspirazioni.
Durante gli incontri mi è parso di ripetere sempre gli stessi concetti - di base veritieri, sicuramente - che non riescono ad aiutarmi del tutto ad affrontare il mio problema.
Durante i momenti in cui ho delle ricadute mi sento smarrita e mi sembra di essere punto e accapo.
Mi chiedo se sia opportuno rivolgermi ad uno psicologo specialista in terapia cognitivo-comportamentale o ad uno psicologo esperto nel disturbo della derealizzazione, fenomeno che mi genera maggiore ansia (ho trovato uno specialista che usa la psicoterapia dialettica per fronteggiare proprio questo disturbo).
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

innanzi tutto per poter essere curati attraverso una psicoterapia occorre rivolgersi ad uno Psicologo che sia anche Psicoterapeuta.

Detto ciò, tutte le psicoterapie brevi focali hanno una impostazione differente rispetto alla psicoterapia analitica che Lei sta attualmente facendo; per quanto anche quest'ultima ormai presenti vari indirizzi ed applicazioni.

Se intende cambiare Terapeuta, non si basi tanto sui nomi del tipo di terapia (alcuni peraltro fantasiosi e non appoggiati ad alcuna Scuola riconosciuta),
quanto sui curricula degli Psicoterapeuti:
è importante sapere dove e quando hanno conseguito la specializzazione quadriennale che permette di accedere all'Albo degli Psicoterapeuti, che esperienze hanno...

Ne parli però col Suo Terapeuta, magari mostrando questo consulto. Lui La conosce e saprà aiutarLa, soprattutto se Lei formulerà richieste chiare, del tipo:
"Durante i momenti in cui ho delle ricadute mi sento smarrita e mi sembra di essere punto e accapo."
Nel frattempo avrà dipanato anche la questione del farmaco, di cui leggiamo in altro consulto.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa per la Sua cortese risposta.
Il mio psicologo è psicoterapeuta e anche lo psicologo specialista in terapia cognitivo-comportamentale che ho trovato tramite ricerca online lo è. Giusto per comprendere meglio, in che modo il dove e il quando sia stata conseguita la specializzazione è importante?
Inoltre, lei mi sta dicendo che dovrei trovare uno psicoterapeuta che abbia una comprovata esperienza nell'ambito dei disturbi di ansia? Attualmente mi reco presso la Asl, gratuitamente, se dovessi cambiare dovrei pensare ad uno psicoterapeuta privato.
Sicuramente riferirò i miei dubbi al mio psicotetapeuta anche se ho timore di "offenderlo" o risultare "ingrata" perché il suo ausilio è stato comunque prezioso per me; è un po' come se gli dicessi: "questo percorso mi ha aiutata tanto ma ho la sensazione che non lo abbia fatto e non lo faccia abbastanza". Le cose che ci diciamo sono importanti ma sono sempre le stesse e in quei momenti ho la sensazione che nei giorni più difficili mi aiutino solo in parte. Inoltre credo che, essendoci detti "tutto", anche lui sia un po' "scocciato" nel ripetermi sempre le stesse cose. Forse sbaglio io, ma è ciò che sento.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
La relazione terapeutica è una *alleanza di lavoro*. Per giungere ai risultati auspicati occorre essere schietti.
Non è Lei a dover proteggere il Terapeuta dalla possibilità che si offenda o che la ritenga ingrata, lui è attrezzato a ciò.
Si tratta di verificare il percorso fatto, le ulteriori esigenze del pz.,
e di valutare insieme se c'è ancora spazio di crescita in questo contesto.
In altro caso è opportuno cambiare terapeuta, me essendo entrambi d'accordo.
Infatti il nostro Codice Deontologico recita:
Articolo 27 - * Lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione del rapporto terapeutico quando constata che il paziente non trae alcun beneficio dalla cura e non è ragionevolmente prevedibile che ne trarrà dal proseguimento della cura stessa. Se richiesto, fornisce al paziente le informazioni necessarie a ricercare altri e più adatti interventi. *
Cioè, si è fatto un tratto di strada insieme;
ognuno dei due nel proprio differente ruolo ha dato tutto quello che poteva,
talvolta giunge il momento di passare la mano ad altri Colleghi.
Rimane in entrambi traccia del percorso fatto e dei risultati ottenuti:
nel paziente la gratitudine e il riconoscimento,
nel Terapeuta la fatica e la soddisfazione.

Chissà se sono riuscita ad essere chiara.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Dottoressa, purtroppo non riesco a leggere la citazione tratta dal codice deontologico.
In ogni modo la ringrazio per il suo parere, ne parlerò con il mio psicotetapeuta quanto prima.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Strano...
Può recuperare il Codice deontologico degli Psicologi e l'articolo 27.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Sì, dottoressa, è stata chiara e ho perfettamente compreso ciò che intendeva comunicarmi. Ora mi è apparsa la seconda parte del suo precedente messaggio e sono riuscita a leggerlo tutto. La ringrazio tanto per i preziosi consigli che mi ha fornito, li terrò bene a mente. Buon proseguimento di giornata.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Ricambio di cuore.
Buoni giorni e buon percorso psy.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/