Depressione maggiore

Buongiorno dottori, anni fa mi hanno diagnosticato una depressione.

Ho assunto farmaci che ho anche sospeso perché la terapia cognitivo comportamentale invece andava a rilento e questa cosa mi ha dato fastidio, in più con i farmaci che rilassano non mi rendevo conto di quando ero in situazioni stressanti e quindi andavo avanti non so con quali forze, questo mi ha reso troppo accondiscendente sono tornata punto e a capo.
Senza farmaci mi sento più vigile ma troppo stressata infatti ho perso peso.
La psichiatra e la psicologa che mi seguono non mi hanno informata sui tempi o i risultati anche tenendo conto di quel che io voglio per me, le sedute che faccio non ne trovo il senso, solo ora forse nell'ultima seduta ho visto uno spiraglio.
Vi ringrazio per un consiglio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
la invito ad esprimere tali dubbi e richieste di maggiori dettagli sul percorso intrapreso a chi la sta seguendo di persona: tempistiche e progressi sono soggettivi e non dipendono esclusivamente dall'operato dei professionisti, ma anche da quello del paziente stesso.
A volte il piano terapeutico che ha in mente lo specialista non coincide con il piano di cura che ha in mente il paziente e, proprio per questo, è importantissimo il dialogo su questi aspetti.

Le allego delle letture che possono nel frattempo offrirle qualche spunto di riflessione: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1731-quanto-dura-la-psicoterapia.html

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
La ringrazio per la risposta in questo momento sto aspettando il prossimo appuntamento. Il fatto è che spesso esco dalla seduta dalla psicologa che sono più confusa di prima e non capisco perché.
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dopo
Attivo dal 2021 al 2021
Ex utente
Salve, ho avuto altri appuntamenti con la mia psicologa dopo le vacanze in cui aspettavo di parlare con lei dopo un periodo di forte stress, e durante i due colloqui avevo bisogno di sfogarmi con lei perché le cause scatenanti dello stress le avevo allontanate e stavo iniziando a rilasciare tutto in modo anche molto forte, con ansia, tachicardia durante tutto il giorno, e attacchi di panico fino ad ora anche se in modo molto più lieve ma forte, forse sto continuando a sentirmi in allarme anche se non ce ne più bisogno e vedo le cose catastrofiche anche se ora sono a casa in un ambiente tranquillo,e vorrei passare subito ad uno stato tranquillo totale e quindi non dico neanche le cose che sono successe perché è come se le chiudo in una scatola e vado avanti perché all'inizio avevo bisogno di quello però forse ora ne devo parlare con lei senza paura. Comunque avevo bisogno di liberarmene però in quel momento sentivo il corpo troppo stressato e siccome mi stavo fidando della psicologa avevo paura che lei facesse uscire tutto pero avevo paura di avere emozione troppo forti alla fuoriuscita quindi ho parlato molto poco e volevo essere rassicurata e lanciare il messaggio che comunque ne avrei voluto parlare in un altro momento. Apparte questo ero anche arrabbiata con lei perché in tutto questo tempo io ero stressata e immersa nella situazione stressante e non mi sono neanche più accorta ad un certo punto di come stavano andando le cose e ho fatto finta di star bene, ma lei non mi ha bloccato mi ha lasciata andare allo sbaraglio non mi ha consigliato di fare passi indietro nonostante sapeva che avrei voluto farli. Forse ho dato per scontato che la psicologa capisse cose che per me erano ovvie e le ho dette. In ogni caso ci sono cose che io non ho detto a casa per non far preoccupare e avrei voluto sfogarmi con lei ai miei tempi con le parole giuste e dette in modo tranquillo e cosciente perché mi toccavano troppo in quel momento. Sia in lei che nella psichiatra non vedevo volti contrari, durante il periodo di stress, a quello che stava succedendo, essendo che ero in ansia i toni calmi della psichiatra non mi mettevano per niente in allarme, sulla situazione in cui ero, con la psicologa invece entravo in attacco perché ero ansiosa e mi veniva inconsciamente da diferndermi quando lei usava toni più forti. Il fatto è che mi chiedeva di riprendere le pastiglie, come consigliava la psichiatra, e io continuavo a dirle che non ero io che mi agitavo per nulla ma che ero finita in una situazione altamente stressante. Il fatto che mi ha messo in allarme e stato che la psicologa, nonostante io avessi fatto capire alla psichiatra che avevo capito cos'era successo e lei mi ha detto di stare tranquilla in casa se non ero convinta di prendere le pastiglie e che non voleva insistere anche se lei me lo consigliava, diceva che la psichiatra a lei aveva detto altre cose. Io le esponevo con le poche parole che volevo dire in quel momento cosa era successo e lei insinuava che le mie intenzioni erano diverse, quabdo io continuavo a dirle che le mie volontà erano altre, mi sono sentita manipolata mentalmente ha cercato di mettermi in testa cose che non sono vere. Le ho spiegato per esempio in modo molto ristretto con le parole che mi sono allontanata dalla situazione stressante perché non ero d'accordo mentre lei alzando la voce mi ha detto che io l'avrei fatto per un altro motivo tra l'altro un motivo frivolo. E non so se voglio andare al prossimo appuntamento perché mi sento molto debole e non so se riesco a dirle le cose perché lei copre la mia voce con cose che pensa lei e fa andare il discorso dove vuole lei e io non so più cosa dire perché sono cose non vere. Volevo un parere, se secondo voi che siete psicologi questo suo metodo è solo un modo per vedere quanto sono forte o se mi sta manipolando o se non avendole esposto molte cose lei non le ha percepite dal mio comportamento o se ha sentito che avevo bisogno di forte sostegno ed ha alzato e marcato il tono, ma in ogni caso ha supposto cose strane. Essendo che lei durante i colloquio mi guardava anche come ero seduta e la posizione delle mani pensavo lei capisse, e io mi sono fidata non mi dava fastidio perché pensavo che volesse capire cosa avevo, però a volte si è anche sciolta i capelli anche in altri colloqui facendosi una treccia o le suonava il telefono già 4 anni fa all'inizio dei colloqui e non mi sentivo ascoltata e la cosa è peggiorata sempre di più soprattutto ora che ho bisogno e lei non mi ascolta supponendo le cose anziche ascoltare quello che vorrei dire nel mio silenzio. Premetto che ero lontana dalla mia famiglia e mi sono affidata molto alla sua figura e forse ho scritto in modo molto emotivo nei suoi confronti però in quel periodo ne avevo bisogno. Ora voglio riprendere in mano la situazione ma ho paura che al prossimo colloquio lei continui con lo stesso atteggiamento, non ascoltando quello che espongo ma supponendo e non dandomi spazio per dire la verita, mentre io sono più tranquilla per tornare a parlarle più distaccata. Mi ha anche detto nell'ultimo colloquio, che mi conoscono da 4 anni e che mi vogliono bene e la cosa mi ha infastidita perché me lha detto dopo aver supposto delle mie intenzioni. Sono molto in ansia vi ri grazio per una risposta.