Mi conviene cambiare terapeuta?

Buonasera,
Vi scrivo per chiedervi un consiglio sulla convenienza di cambiare psicoterapeuta.
È il quarto mese che sto lavorando con lui e da 3 effettuo 2 sedute alla settimana.
La diagnosi a dire la verità non è mai stata molto chiara: una volta mi disse di avere una nevrosi ansiosa depressiva di live/media entità, mentre ieri mi ha detto che sono semplicemente un bimbo viziato che ha paura di crescere.
Mi sono rivolto a lui in uno dei momenti più bui della mia vita; infatti durante il periodo del covid ho avuto anche un problema di salute che ha innescato problemi psicologici, il cui effetto in pratica è stato quello di farmi rinchiudere in casa.
Nel periodo in cui mi sono rivolto a lui soffrivo di un senso di agitazione praticamente presente tutte le giornate, con tensione muscolare ed in particolare di bruxismo per tutto il giorno.
Nei giorni prima di rivolgermi a lui, tali sensazioni erano divenute così forti che, un giorno, stando sul letto avevo l'impressione di non avere le forze di alzarmi e, nel panico, ho chiamato mia madre, scoppiando in lacrime.
Il fatto di piangere, in quel momento, mi ha fatto sentire molto meglio.
Comunque, da quando faccio terapia i sintomi sono in parte migliorati.
Ci stiamo concentrando principalmente su di un blocco che ho nel laurearmi.
Infatti, a me mancano solo due esami, ma ultimamente se provo a studiare, ansia, tensione muscolare, confusione mentale ecc... aumentano a dismisura.
Io al momento sto effettuando una terapia cognitivo-comportamentale, in quanto lui dice che se entrassimo nei perché il lavoro si complicherebbe molto.
Ultimamente, però, mi sembra di non riuscire più a reggere le sedute.
Lui ha un approccio estremamente schietto e, a tratti, anche aggressivo.
Capita abbastanza frequentemente che mi insulti, dicendo ad esempio che sono un uomo di merda (in quanto, appunto un uomo, avendo 23 anni, ma di merda, perché non sono maturo per la mia età), che non ho veri amici perché sono troppo infantile ecc... Io comprendo che tal volta questi "insulti" possano avere lo scopo di spronarmi, tuttavia ho l'impressione che probabilmente è troppo schietto per me (ed usa anche dei toni spesso molto forti) ed infatti le ultime 2 sedute sono state davvero pesanti.
Nella penultima seduta mi aveva spronato (sempre a modo suo) a ragionare, mettendo in dubbio il fatto che sia un ragazzo intelligente.
Tornato a casa, sul divano ho avuto un momento di debolezza, con forte confusione mentale, difficoltà a leggere e anche nervosismo ed un po' di ansia.
Ieri gli ho riferito di questo, compresi i miei dubbi nel proseguire la terapia o almeno nel prendermi un periodo di pausa, ma lui è stato comunque un po' severo, continuando con i suoi modi usuali.
Il mio dubbio è quindi se sia il caso di cambiare terapeuta, anche se purtroppo devo comprendere che per uscire da questa situazione devo pagare un qualche prezzo e che lo scopo di un terapeuta non può essere quello di tranquillizzarmi e dire che va tutto bene.
Grazie.
[#1]
Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Gentile utente, grazie per aver scritto.
In realtà nessuno può dirle se deve o meno cambiare terapeuta/terapia.
Questa considerazione è estremamente personale ed è una scelta che deve compiere in assoluta autonomia.
Lei ha ragione quando dice che c'è un ''prezzo da pagare'' ma questo non vuol dire che lei debba sottoporsi obbligatoriamente a tutto ciò che le viene chiesto o dato.
Oppure si.
La scelta è sua.

Un caro saluto,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Buonasera,

intanto mi dispiace per tutto ciò che sta accadendo, ma anche per le modalità che riferisce vengono utilizzate in terapia.

Definire chicchessia "un uomo di merda" non solo non è terapeutico, ma non è mai rispettoso e ci sono modi di spronare una persona ugualmente gentili e civili.

Poi, un conto è essere severi, ben altra cosa è essere aggressivi e maltrattare le persone.

Posso chiederLe come mai accetta di essere trattato così?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto vi ringrazio entrambi per la vostra gentilezza e disponibilità. Probabilmente accetto di essere trattato così un po' perché penso che infondo è vero ciò che dice, anche se in modo molto indelicato. Inoltre, ho sempre cercato di prendere tali insulti come stimoli ed, infine, anche perché non ho la forza ed il coraggio di ribellarmi. In passato gli insulti erano più rari e li reggevo meglio, ultimamente però la situazione si sta facendo pesante. Ad esempio, io ho difficoltà a concludere il percorso universitario, probabilmente per il valore simbolico che attribuisco alla laurea, e lui un giorno mi ha detto che per questa ragione sono un handicappato (in quanto appunto ho un handicap, quello di non riuscire a laurearmi), tanto che poi ha detto che se fossero andati a parlare i miei genitori con lui, gli avrebbe detto che appunto ho questo deficit ed, in quanto handicappato, devo essere rispettato. Inoltre, io prima di rivolgermi a lui ero già andato da un'altra psicologa, tra settembre e gennaio 2020-2021, ma successivamente ho deciso di interrompere tale percorso e lui spesso dice che "anche se cambiano i suonatori, la musica è sempre la stessa", nel senso che se non inizio a cambiare atteggiamento io, mai nessun terapeuta potrà aiutarmi. Anche per tale ragione sono stato un po' frenato dal cambiare psicologo. Lui talvolta mette in luce mie qualità, ma spesso invece mi sbatte in faccia tutti i miei difetti e limiti, in modo crudo e anche con termini volgari, e non so se tutto ciò mi stia facendo più bene o più male. Inoltre, ho anche paura che cambiare psicoterapeuta possa essere un segno di debolezza, in quanto vorrebbe dire che non reggo i suoi metodi, ma soprattutto non reggo verità che magari lui dice in maniera troppo indelicata, ma che infondo sono reali.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Un altro episodio che in parte mi ha ferito è avvenuto settimana scorsa. Io sono ancora vergine e lui mi ha detto che quando lui era giovane, la gente della mia età vergine si vergognava. Inoltre ha detto che io non ho veri amici (che poi io alcuni amici li ho) perché sono troppo infantile, cosa che devo riconoscere che in parte sia vera.