Sono depressa? Gestione convivenza con uomo separato con figlia di 6 anni

Buona sera,
Sono una ragazza di 30 anni e da poco più di due anni ho una relazione con un uomo di 43 anni.
Io sono italiana e lui Argentino.
Ci siamo conosciuti durante un viaggio ed è scattato subito l'amore.
Dovendo ritornare in Italia è iniziata così una relazione a distanza.
Ci saremmo dovuti rincontrare in Argentina in breve tempo ma il Covid e le frontiere chiuse hanno complicato una storia già complicata di suo.
Abbiamo dovuto attendere 1 anno perché io potessi ritornare in Argentina ma non abbiamo mai avuto dei dubbi sul voler stare insieme.
Dopo un anno a distanza e le frontiere finalmente aperte decisi di affittare un appartamento relativamente vicino casa sua per la durata di 5 mesi.
Questo ha permesso di poter sperimentare la relazione senza accelerare i tempi dato che il mio compagno ha una bimba di attualmente 6 anni.
Siamo stati benissimo e poco a poco ho potuto conoscere la sua piccola ed ambientarmi nella loro città.
Passano i 5 mesi, torno in Italia, concludo le mie responsabilità e riparto.
Sono qui da 4 mesi ed ho trovato un lavoro in una scuola dell'infanzia.
La bimba di lui mi adora (per fortuna perché è davvero molto difficile).
Il fatto è mi sto rendendo conto di quanto lui è la ex siano poco organizzati nella gestione figlia, nonostante siano separati da quasi 5 anni.
Non hanno giorni prestabiliti, cambiano piani di continuo, ed ogni week end noi stiamo con la bimba.
Non sarebbe meglio alternare le settimane?
Lei passa più tempo con la bimba dato che lavora mezza giornata.
Ma il mio compagno ogni mattina la porta a scuola, stanno insieme 2/3 notti a settimana dopo il lavoro ed OGNI week end.
Praticamente lui non ha/non abbiamo 1 giorno libero per noi.
Mi sembra che sia avvolto dai sensi di colpa e non osa dir nulla alla madre della bambina.
Io non voglio stravolgere le loro abitudini.
Ma questo suo poco polso ho paura che possa influire sulla relazione.
Lei dipende ancora molto da lui, a livello economico, ed anche emozionale.
È ipervigilante.
Appena ha saputo che mi trasferivo in Argentina ha stressato fino alla morte il mio compagno per avere il mio numero telefonico per farmi "delle domande ".
Mi sono sentita così triste e delusa, messa alla prova, vedere che lui non è riuscito a proteggere la relazione per timore di lei, è come se avessero passato la palla a me.
Ma dove sono i ruoli in tutto ciò?
Ho immediatamente messo dei limiti, a mio parere sani.
Ma sono rimasta molto segnata dentro.
Da lontano non si vedeva quanti sospesi hanno ancora da risolvere.
Mi sento sola e poco felice, poco motivata.
Essendo sempre solare e allegra mi sento scomoda in questi panni.
Cosa mi sta succedendo?
Ho forse lasciato tutto per una pura illusione?
O devo solo pazientare?
Non voglio commettere l'errore di accollarmi i loro problemi relazionali.
Voglio fare solo la mia parte, con lui e la bimba.
Grazie in anticipo, ho davvero bisogno delle parole competenti di un esperto.
E di un abbraccio.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

A quanto ho capito Lei ci scrive dall'Argentina, dove ha raggiunto lui.

A distanza, in un'altra nazione, altre consuetudini ..
non è semplice.
Le lo chiama "il mio compagno", ma lui realmente lo è da un punto di vista relazionale, organizzativo?
E' in grado di esserlo?

I Suoi dubbi sono motivati, ma unicamente dal punto di vista di donna italiana, con consuetudini italiane, con leggi italiane.
Chissà come si usa là.

Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottoressa,
Mi porgo spesso questa domanda. Sarà capace di organizzarsi in questa nuova vita con quella vecchia che bussa costantemente alla porta? Così non si può continuare. Del resto stare insieme è per me meraviglioso, ho stima di lui, mi sento amata, insomma è qualcosa di realmente bello. Però il "dettaglio" della scarsa organizzazione è per me inaccettabile. Ho così paura ad ammetterlo, non voglio allontanarmi, ma ora che le scrivo questo messaggio mi accorgo che sia per me davvero qualcosa di inaccettabile ed insano. Non so proprio che cosa farò. Le regole servono per avere un maggiore spazio di libertà e sentirsi indipendenti all'interno di un contesto particolare. Così come organizzare gli spazi per i bambini aiuta loro ad essere più sereni, mantere un giusto "no" con calma e amore gli aiuta a non percepire ansie future e a fidarsi dell'adulto, impara a gestire la frustrazioni. Se lui non inizia a definire sani confini, finiremo a gestire la relazione io e la ex, e non mi sembra proprio il caso. Ma come si dice ad un uomo "CRESCI" ?? Non so, sono innamorata e molto stanca allo stesso tempo. Grazie per le riflessioni dottoressa. Le auguro un buon proseguimento.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Lei ha inteso correttamente quanto volevo dire, e
a seguire, ha sviluppato considerazioni personali in autonomia.
Le regole, come Lei ha dimostrato di sapere, dipendono dal contesto sociale. L'amore non è indifferente alle regole.
"Se lui non inizia a definire sani confini .."
vedrete insieme se i confini che riuscirete a definire all'interno di un contesto geografico differente, potranno essere appaganti per entrambi Voi.

Cari saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/