Fine di una relazione

Ciao.

Sono una ragazza di 23 anni che da poco è stata lasciata dal ragazzo anche lui della stessa età.

Stavamo assieme da 7 anni, ma la nostra relazione è iniziata, se posso definirla così, come un gioco.

Non entro nei dettagli, ma penso possiate capire.

Già da subito io iniziai a provare qualcosa, ma me lo immaginavo già perché son fatta così.

Mi affeziono e mi prendo facilmente.

Dopo un po’ di tempo però, anche in lui scattò qualcosa (ammetto che ci ho messo anche del mio per far sì che io vedessi se ci fosse solo sesso o anche altro da parte sua), ci provammo e per un annetto abbiamo passato penso la più bella storia che potessimo mai avere.

Premetto che eravamo il primo amore per entrambi.

Passato quell’anno, decidemmo di iniziare a convivere nella casa dove un tempo ci vissero mia madre e mio padre.

Da lì, dopo un po’ di tempo io inizia a cambiare, ovvero, diventai molto gelosa, oppressiva, possessiva ed ogni voglia che lui usciva con i suoi amici iniziavano le mie solite paranoie, scatti di ira, attacchi di panico e ansia.

Persi ogni singolo contatto con delle mie amiche, ma per scelta mia perché notavo che con loro mi annoiavo, volevo star con lui e quando lui non c’era restavo sola, anche se lui mi spronava sempre per trovarmi qualcuno con cui uscire.

Poco dopo, mia mamma volle ritornare in quella casa dove convivevamo, quindi in neanche un mese trovai una casa in affitto, sempre lì in zona, ma la presi da sola perché lui decise che fin quando non avevamo un contratto indeterminato con il lavoro, era meglio lasciar perdere.

Allora lui ritornò dai suoi, ma comunque era sempre qua da me perché scelse di portarmi e venire a prendere a lavoro siccome io non avevo la patente e non ce l’ho tutt’ora.

Quindi lui in 2 anni che ho iniziato questo lavoro, s’è sempre sacrificato per me.

Comunque sia, la mia gelosia, la mia possessività e tutto il resto non se ne andarono.

Però voglio spiegarvi anche il perché di questo mio lato...
Persi mio padre poco dopo che io conoscessi lui, non l’ho mai avuto vicino mio padre e mi è sempre mancata una figura maschile.

Ed è per questo che mi comportavo così col mio ragazzo.

Infatti, dopo ben 7 anni, settimana scorsa decise che era meglio finirla perché non vide un cambiamento pur avendomi dato tantissime opportunità.

Ci sto male, ne soffro.

Ho iniziato a tampinarlo di telefonate e messaggi (solito mio problema) e lui ad una certa mi ha bloccata ovunque.

Ieri mattina dovevamo portare il nostro cagnolino dal veterinario (eh sì, abbiamo anche un cane assieme) e con s’è ha portato la madre perché sapeva già che io non l’avrei mollato.

Lui stava molto nel suo, non mi guardava e se lo faceva mi guardava con occhi delusi e menefreghisti.

Mi son presa coraggio e ho iniziato a sfogarmi con la madre, e lei comunque mi disse le stesse parole di lui, ovvero che oramai lui si era stufato e che la relazione era finita da tempo.

Io non so che fare, so che devo lasciarlo stare, ma non riesco.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

mi dispiace molto per la fine di questa storia, ma credo che tu sia anche molto consapevole delle ragioni che ti portano ad attuare alcuni comportamenti controproducenti nelle relazioni.
E' il momento di interrompere la sequenza che ti spinge a ricercare la vicinanza di questa persona in modo stressante; se da sola non riesci, perché comprensibilmente è difficile, puoi rivolgerti di persona ad uno psicologo psicoterapeuta che senz'altro potrà aiutarti a farlo, in modo da impostare le nuove relazioni in modo diverso, anche con le tue amiche.
Stare insieme a qualcuno, infatti, non significa escludere tutto il mondo o annullarsi per il partner.
Già questo è un campanello d'allarme.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica