Una situazione complicata

Buonasera a tutti i Dottori.

Sono una ragazza di 33 anni e premetto di avere seguito tre anni fa, una psicoterapia cognitivo comportamentale dalla quale è emerso che durante l'infanzia ho sofferto di deprivazione emotiva.
Grazie alla terapia, ho preso coscienza del fatto che ciò mi porta a scegliere partner che si mostrano generalmente ambigui nei miei confronti, cioè dimostrano segni di interesse senza poi farsi coinvolgere nella relazione o che si fanno coinvolgere ma sono poi distaccati e poco affettuosi, contrariamente ai miei bisogni di conferme e di grande espressività nell'affetto.

A seguito della terapia, sono riuscita a modificare le mie "cattive abitudini sentimentali" e mi sono allontanata, con grande sforzo, da frequentazioni che non mi facevano bene.

Quest'anno, purtroppo, credo di essere ricaduta nello schema.

Ho conosciuto una persona che, essendo ben a conoscenza dei miei sentimenti verso di lui, mi ha chiaramente detto di essere un tipo che non ama lasciarsi andare, che non cerca legami e non è innamorato di me.

Ha aggiunto che sta benissimo con me, mi vuole bene e non vorrebbe perdermi, per cui mi ha proposto di continuare a frequentarci senza meglio definire la situazione.

Si tratta di una persona che mi piace veramente molto e, a differenza di precedenti relazioni che mi facevano stare decisamente male, con lui tutto è sul filo del rasoio.

Fa nei miei confronti dei gesti che ritengo molto affettuosi e premurosi, n alcuni momenti lo vedo coinvolto, e mi sembra che ci tenga a me e dimostra di volere che la nostra "frequentazione" non termini, in un certo senso, fa progetti su di noi.
Anche alla luce del lavoro che ho fatto su di me, mi rendo conto che lui non mi dà quello di cui avrei bisogno, ma mi pare che a suo modo faccia dei passi verso di me e poiché ci tengo molto, sento istintivamente il desiderio di continuare a frequentarlo e che ci sia la possibilità che si innamori.

D'altra parte, la mancanza di conferme, la freddezza con cui mi ha detto di non essere innamorato di me, gli spazi che si crea, sparendo quasi per giorni se io non prendo l'iniziativa, mi fanno stare male.

Insomma, anche se lui mi piace moltissimo, sono molto spaventata di ricadere in dinamiche passate che per me sono state davvero emotivamente pesanti da sopportare.

Vorrei un consiglio su come risolvere questi dubbi o, almeno sull'opportunità di intraprendere nuovamente una terapia...
Grazie
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Dr. Cristian Sardelli Psicologo, Psicoterapeuta 21
Buonasera Gentile signorina, la sua richiesta a mio parere, rimanda ad una scelta che potrà essere soltanto sua, certo è che la descrizione che questa persona ha dato di se stessa, lascia poco spazio all'immaginazione, è lecito desiderare che possa diventare altro, però, è anche importante mantenere lucidità a fronte di quello che è accaduto e sta accadendole. Se mettesse se stessa al primo posto in questa relazione, si vedrebbe soddisfatta mantenendo questo schema relazionale? La paura va affrontata per diventare coraggiosi, e non deve farlo forzatamente, da sola, la psicoterapia può servire anche a questo. Illudersi di qualcosa che vorremmo ma che no c'è o non ci sarà, corrisponde ad idealizzare la realtà. Prosegua, consapevolmente con ciò che accade, così credo avrà un riscontro oggettivo oltre che soggettivo.

Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli

Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Breve Strategica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio della sua risposta.
In effetti, leggendola, mi rendo conto che il mio timore è proprio quello di non riuscire ad avere una visione oggettiva della realtà.
Ad esempio, è un fatto oggettivo che lui metta in atto delle carinerie nei miei confronti - si ricorda dei miei gusti, mi chiama e si informa quando ci sono degli eventi importanti, si è molto preoccupato e adoperato per me in un momento in cui non sono stata bene in salute; ancora è un fatto oggettivo che lui sappia che i miei sentimenti sono tanto più importanti dei suoi, eppure non si allontana; né si mostra insofferente alle mie dimostrazioni, pur non "rispondendo" in maniera pari; come da copione, quando mi allontano, lui mi cerca o se mostro segni di allontanamento, è come se diventasse ansioso.
Io tendo ad interpretare questi comportamenti come segni di un interesse più serio di quello che lui professa.
D'altra parte so che il mio schema mi porta, per così dire, a scambiare briciole per succulente fette di torta e mi sento molto disorientata.
Insomma, temo di andare in pilota automatico nel sovrastimare il suo interesse.
È questo che impedisce anche di capire serenamente se, mettendomi al primo posto, continuerei con questi schema o no. Tutto sommato, la situazione attuale non mi dispiace perché anche io voglio evitare coinvolgimenti ad occhi chiusi, e nei fatti il suo comportamento è in generale piacevole (anche se non sempre). Ma quello che lui mi ha detto mi genera una forte insicurezza che urta poi con i suoi gesti.