Come mai mi capita spesso di pensare a un possibile suicidio da parte di uno dei miei genitori?

Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni senza apparenti problematiche.
Sto vivendo una situazione molto angosciante per via del divorzio dei miei genitori (53 e 60 anni).
Premetto che è da tanti anni (almeno 15) che sono separati in casa e da un paio di anni hanno deciso di dividere letteralmente la nostra casa alzando un muro e di restare ognuno nella propria parte.
Tuttavia parlando con mia madre pochi giorni fa è uscita fuori la questione del divorzio, che converrebbe a tutti e due anche per questioni economiche.
Entrambi si sentono "intrappolati", non si sentono liberi di fare ciò che vogliono e frequentare chi preferiscono (aggiungo anche che i nonni materni abitano nella casa accanto, quindi questo sicuramente non aiuta soprattutto mio padre).
Da qualche tempo però mi ritrovo a pensare che mio padre in particolar modo possa suicidarsi, farla finita perchè insoddisfatto di questa vita.
Vuole molto bene a me e a mia sorella, ha degli amici, ha degli hobby, nonostante sia in pensione lavora ancora con un suo amico e fa quello che gli piace.
Però noto che a volte è come se perdesse interesse, lo sento un po' giù di morale, mi sembra pieno di risentimento nei confronti di mia madre.
Tra l'altro io vivo lontana da loro, a 800 km di distanza quindi effettivamente non so come stia realmente.
Il problema è che questo pensiero così intrusivo, profondo, arriva nella mia mente dal nulla, anche se sto facendo altre cose, anche se sono in vacanza col mio compagno inizio a pensare che forse mio papà vuole suicidarsi.
Forse anche per il fatto che l'altro giorno si è lasciato sfuggire un'affermazione terribile con mia sorella e cioè "tanto so che non vedete l'ora che muoio per fare quello che volete".
Mia sorella mi ha poi detto che si è subito ripreso e si è reso conto della cosa brutta che ha detto...ma io continuo ad essere molto spaventata, ho paura siano dei campanelli d'allarme, non voglio vivere con questo pensiero ricorrente così brutto, è un pensiero fisso per quasi tutto il giorno e mi sta mangiando dentro, me ne rendo conto.
Noi facciamo di tutto per non fargli mancare il nostro affetto, gli vogliamo un gran bene...inoltre lui non è una persona che parla di questo argomento, del divorzio, o di cosa sente, di come sta e non so davvero come fare.
Sono consapevole di dover iniziare un percorso io stessa per cercare di mitigare questa profonda ansia che mi divora ma ho paura che sia tutto vero e che mio papà possa uccidersi veramente.

Grazie a chi mi potrà aiutare.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

comprendo la Sua situazione;
mi preme però farLe presente che occorre separare e tenere distinti i due elementi a cui fa riferimento:
1. la Sua ansia,
2. la possibilità che suo padre si suicidi.

Considerazione su 2.
Lei e Sua sorella state facendo tutto quanto Vi è possibile, e può risultare frustrante vedere che a Vostro padre questo non basta per rasserenarsi.
Occorre purtroppo prendere atto che sono momenti in cui l'affetto di un figlio non è sufficiente a lenire certi fallimenti della vita, certi dolori esistenziali che non trovano ormai più tempi di recupero. Per questo anche a persone di una certa età noi consigliamo percorsi di sostegno e di autoconsapevolezza da effettuare con Psicologi/e che abbiano esperienza delle caratteristiche psicologiche della terza età, quali ad esempio Psy che insegnano presso le Università dell'Età Libera.
È da valutare inoltre con il medico di base o con lo psichiatra se sia il caso di ricorrere anche ad un blando antidepressivo ove fossero presenti tratti depressivi conclamati e ideazioni suicidarie (non sempre coincidono con le frasi che la persona profferisce al riguardo).

Considerazioni su 1.
È essenziale evitare che una Sua giusta preoccupazione diventi quel pensiero ossessivo che non serve a nulla e a nessuno: non evita decisioni funeste di Suo padre, non rende Lei maggiormente efficace.
Talvolta si riesce a farlo da soli, in autonomia, individuando strategie che delimitino il campo di azione del pensiero preoccupato. Altre volte, come Lei già dimostra di essere consapevole, è opportuno affrontare un percorso psicologico specifico.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/