Ansia e paura

Buonasera, sono una ragazza di 26 anni ho da poco iniziato l'università, nella facoltà che ho sempre desiderato e so che è quello che più voglio fare.
Tuttavia, il mio percorso accademico non sta andando come pensavo.
Ogni volta che so che devo studiare ogni cosa mi sembra più importante dello studio stesso, posticipo lo studio sempre al momento successivo e quando trovo la forza di mettermi sui libri, costringendomi a farlo non riesco a mantenere l'attenzione per più di 10 minuti consecutivi trovandomi così a ridosso dell' esame con una preparazione frammentaria e costringendomi a non presentarmi all'esame.
Premetto che sono già in cura da uno specialista ma non vedo miglioramenti mi sento in una posizione di "stallo", sono come bloccata, mi sento una fallita, un inetta, un incapace, penso ad ogni esame di non farcela, che sia una cosa talmente bella questa scelta universitaria che forse è troppo grande per me, che non la merito, il mio pensiero continuo è "riuscirò a completare gli studi?
" "E se fallisco"?...
Premetto che vivo in una famiglia all'antica, che non mi hanno mai appoggiata nel mio percorso universitario, suggerendomi di lasciarlo in quanto non sarebbe alla mia portata, che quando ho scoperto di essere entrata anziché complimentarsi mi hanno suggerito di fare un corso come onicotecnica (che a me non piace) oppure, ancora, di cambiare facoltà.
Chiedo il vostro parere medico in quanto mi sento afflitta, amareggiata, delusa da me stessa.
Essendo per indole una persona abbastanza svogliata ho pensato che il mio non voler studiare possa essere legato piuttosto alla mia inettitudine.
Vorrei pertanto chiedervi sono io che sono svogliata o potrebbe esserci un disturbo ansioso/depressivo come mi è stato diagnosticato?

Vi ringrazio anticipatamente di cuore per il vostro aiuto.
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Dr. Massimo Oliva Psicologo, Psicoterapeuta 25 1
Gentile Utente,
relativamente alla sua posizione di "stallo" ha provato a discuterne con lo specialista che la segue?
In pazienti con sindrome ansioso - depressiva è' frequente riscontrare, tra gli altri, indicatori quali la bassa autostima che porta a sperimentare pensieri di inadeguatezza, sensi di colpa, paura di non essere all'altezza, ecc.
Ciò potrebbe portare il paziente a mettere in atto, con lo scopo di "proteggersi", meccanismi di evitamento delle situazioni ansiogene, con conseguente e graduale isolamento ed ulteriore decremento della propria autostima (es. non credere in se stessi, pensare di non riuscire, ecc).

Dr. Massimo Oliva
Psicologo - Psicoterapeuta
www.centrodipsicologiaclinica.com
T 099 4001472 - Taranto

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
La ringrazio per la celere risposta.
Quanto al mio percorso terapeutico mi sono rivolta ad uno specialista proprio per il mio problema universitario, quindi ne discutiamo ad ogni seduta, prendo, inoltre, alcuni farmaci tra cui :
Sertalina da 150 mg
Olanzapina
Gocce EN.
Ma sembra che questi farmaci non sortiscono nessun effetto su di me, pertanto, mi viene da pensare che il problema non è da attribuire all'ansia quanto alla mia inettitudine. Sbaglio
La ringrazio vivamente.
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