Il rapporto di coppia con il mio compagno va male, e mi motivi sono legati a diverse situazioni

Gent.
Dott.
/Dott.
ssa
Mi chiamo Alessia e da poco più di un anno convivo con il mio ragazzo dopo anni di relazione a distanza.
Abbiamo preso la decisione di andare a convivere per conoscerci meglio.

Fin dall'inizio abbiamo avuto alcune liti che abbiamo superato ma la comunicazione non è il nostro forte.

Io fumo e questo vizio ha influenzato da sempre la mia relazione di coppia, perché il mio Compagno non fuma e non l'ha mai tollerato.

Ho deciso di smettere circa un mesetto fa e sono stata due settimane senza rimane ma poi ho ripreso e sono stata sincera nel parlargliene.
Successivamente ho smesso per due/tre giorni e poi ricominciato nuovamente.
Non avevo intenzione di parlargliene per la reazione che ha avuto la prima volta (era deluso e ha smesso di supportarmi).
Ho intenzione di smettere ma per me è dura e non mi sento più supportata da parte sua.
Adesso mi dice che ha perso totalmente la fiducia in me e che non vuole più continuare questa relazione.
Io invece sono delusa dal suo comportamento nei confronti dei miei genitori, è irrispettoso e indisponente.

Vorrei fargli capire che dovrebbe essere più rispettoso nei loro confronti perché è la mia famiglia e perché non hanno mai fatto nulla di male per ottenere un comportamento del genere.

In più io non lavoro e viviamo con un solo stipendio e mi sento come se i suoi soldi fossero solo i suoi.
Devo chiederglieli per poter acquistare qualcosa, e premetto che sono abbastanza parsimoniosa.
Non avverto un senso di famiglia.

Ho provato a parlargliene e la risposta è stata che non posso pretendere i soldi giornalmente perché paga un mutuo e ha delle spese da affrontare.
Ma a 26 anni, vivendo in una città che non è la mia, sto provando a includermi facendo nuove amicizie e vorrei sentirmi diversamente da come mi sento.

Se ho bisogno e glieli chiedo se mi da ma non avverto comunione in merito.

Mi mantenevo il vizio con i risparmi miei che avevo.

Inoltre in questa città non sto riuscendo a trovare lavoro (sono laureata) e sto provando di tutto.
Ho il desiderio di trasferirmi al nord ma viviamo in questa regione del sud Italia, dove lui ha un lavoro fisso e non voglio stravolgere tutto.

Per concludere, ha deciso di lasciarmi per il mio vizio.
E non so a che punto sia vero.

Ho bisogno di capire che strada percorrere per non perdere me stessa.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazza le rispondo in merito al fumo, nelle coppie si litiga per il cosiddetto vizio del fumo ma se si entra nell'ottica che non trattasi di vizio ma di vera dipendenza che necessità un aiuto professionale allora le cose cambiano.
ci vuole questa comprensione per non entrar ein conflitto.
alla fina la sua vera scelta sarà solo quella di lasciarsi aiutare per la dipendenza oppure no

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Voi avete deciso di convivere "per conoscervi meglio". Ma in realtà *prima* occorrerebbe conoscersi meglio per vedere se si è compatibili in linea di massima, e *poi* eventualmente andare a convivere.

Nel corso della Vostra convivenza di un anno, giorno dopo giorno sono uscite le risposte al "conoscervi meglio"; risposte che per lui sono state negative (a quanto Lei riferisce) a causa di:
-l'abitudine al fumo e l'incapacità di smettere,
-le difficoltà comunicative,
-la dipendenza economica,
-le problematiche verso la famiglia d'origine.

"..Ho bisogno di capire che strada percorrere..",
Probabilmente dovrà cominciare a lavorare su di sé rispetto ai quattro punti sopra evidenziati, facendosi parte attiva personalmente, e chiedendo aiuto agli specialisti dove non ce la facesse: dall* Psicolog* ai Centri per l'Impiego.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/