Pensieri "omosessuali" ma sono etere

Salve, mi spiace forse portare avanti una richiesta banale, tuttavia mi vergogno di parlarne ad uno psichiatra nella vita reale, e tali fantasie mi creano un disagio importante.


So benissimo di essere etero, ho iniziato attività sportiva da bambino, tra cui palestra e sport da combattimento che tutt'ora faccio, mai avuto erezioni o attrazioni negli spogliatoi, docce o altro, mai fantasticato con un amico.


Al contrario ho sempre avuto attrazioni verso le ragazze, a partire dagli amori platonici, fino ad aver avuto le prime ragazze e fatto sesso.


Ho tuttavia queste fantasie "omosessuali", non so come definirle, l'omosessualità non centra niente, perché mi sembrano più che altro punitive.
Negli ultimi anni quando le cose mi vanno male è come se cercassi di punirmi, quando fallisco un lavoro, un esame o un approccio nella vita quotidiana.


Se mi masturbo pensando ad una ragazza, al momento dell'orgasmo la sensazione è bella e mi sento rilassato e bene per le ore a seguire.


Al contrario, quando ho queste fantasie, durante l'orgasmo devo pensare ad una ragazza, l'eiaculazione non riesce bene ed è interrotta, e nelle ore a seguire sono adirato e nervoso.
Mentre masturbandomi con le ragazze spesso penso ad ex compagne o colleghe che quindi esistono nella vita reale, in queste fantasie "strane", penso ad un qualcosa di "astratto", in quanto il "lui" non ha faccia, trama o altro.
E' come se fosse una parte virile di me, ma non la so spiegare.


Non so da cosa vengano queste fantasie ma preferire non averle.


Esiste del materiale da poter studiare?
Un nome da dare a questo problema?
Non ha niente a che fare con l'omosessualità e sembra un comportamento autopunitivo.
In tali fantasie non appare nessuna faccia o persona che conosca.


Non riesco a trovare niente su internet a riguardo, e prima di dover consultare qualcuno, vorrei almeno informarmi e vedere se esista una spiegazione logica a un problema forse comune che non richiede particolari sforzi.
Forse sto enfatizzando un qualcosa di non grave, ma tali fantasie riescono a rovinarmi la giornata ed in parte mi sviliscono.


Non ho nessuna disfunzione sessuale, ho dimensioni al di sopra della media, e le ragazze sono appagate.
Mi sento a mio agio quando faccio sesso, e non mi creo problemi quando mi capita di perdere l'erezione durante l'atto, cosa estremamente rara.


Potete quindi indirizzarmi a del materiale che io possa studiare, un possibile nome ad un possibile disturbo o altro?
Anche il solo parlarne e non tenermi tutto dentro mi aiuterebbe, ma ripeto, al momento sono troppo imbarazzato nel parlarne con qualcuno che magari ha 3 volte la mia età.


Grazie.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei osserva che " al momento sono troppo imbarazzato nel parlarne con qualcuno che magari ha 3 volte la mia età....", cioè il triplo.
Hai mai pensato che proprio a motivo dell'età, l* specialista che l'ascolta potrebbe avere (avuto) il triplo delle sue fantasie? E dunque il triplo della comprensione verso di Lei?

Come da sua richiesta, in calce le linko un materiale sull'argomento, informandoLa però che non è di questo che Lei ha bisogno, quanto di un confronto di persona con un* Psicologo psicoterapeuta: con un lavoro di scavo personale in solitaria Lei corre il rischio di rinforzare i "Pensieri "omosessuali", come li definisce nel titolo. Ed inoltre le autodiagnosi non hanno nessun valore, né alcuna utilità.

La invito dunque a prendere un appuntamento al più presto; non perchè sia un problema urgente, quanto perchè sta perdendo inutilmente tempo di vita serena.
Https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2022 al 2023
Ex utente
Buongiorno Dott.

la ringrazio per la risposta. So bene che il mio imbarazzo è del tutto illogico ed irrazionale, in quanto so bene che ci sono persone che hanno problemi estremamente seri e chi lavora in questo settore è ovviamente abituato a sentire peggio.

L'aver scritto su questa bacheca è un qualcosa che in parte mi imbarazza, ma è già un passo avanti in quanto per l'appunto sto da tempo pensando di consultarmi.

Ieri ero in preda a quello stato alterato, quindi forse avrò usato un linguaggio apparentemente offensivo, ma non riesco proprio a pensare come scegliere uno psicologo, e da dove iniziare a spiegare questo mio problema. Che sia anziano o giovane, uomo o donna, in tutti i casi c'è un imbarazzo che in qualche modo devo superare. Non devo parlare di omosessualità, ma di qualcosa di più "sinistro", ovvero non è normale che ogni volta che qualcosa mi vada male, torno a casa in preda alla frustrazione e fantastico su cose che so già che non mi piacciono.

La mia non è tanto un autodiagnosi, nel mio gruppo di amicizie, abbiamo un amico che effettivamente è gay, conosciamo dai tempi degli scout, quindi da quando avevamo 12 anni, che tutt'ora frequentiamo, ma vedo bene la differenza nel suo modo di vivere, sereno almeno con noi, ed il mio.

Sinceramente non mi farei nessun problema se fossi omosessuale, provengo da una famiglia aperta mentalmente, mio padre in tutta la mia vita mi ha solo dato uno schiaffo quando ad 8 anni mi sorprese a rubare un Kinder al supermercato, e so benissimo che sarei accettato in quanto "discriminazioni" e "violenze domestiche" le ho solo viste e sentite nei film e nei telegiornali. Mi ritengo fortunato per questo, ma non è proprio l'omosessualità il problema.

Io penso sia effettivamente un qualcosa di autopunitivo, che è iniziato verso l'età dei 19 anni e soprattutto nei primi anni di università durante i primi fallimenti agli esami in cui in preda ad una rabbia da fallimento, al ritorno a casa venivo preso da tali fantasie.

Resto dubbioso sulla scelta di un possibile psicologo, devo ragionare, non posso andare dal primo sessuologo che trovo sulle pagine gialle e sicuramente devo trovare qualcuno che in base a sesso/età mi faccia sentire meno a disagio nel parlare di questo. Sono consapevole che ciò è illogico, tuttavia mi viene l'ansia di presentarmi presso un adulto, per altro medico, in un ambiente probabilmente formale. Non è come dirlo ad un amico.

Oggi leggerò i link da Lei allegato, e come sto già facendo, mi farò coraggio ed affronterò questo imbarazzo, che cerchi di capire, non è facile affrontare di punto in bianco.

La saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

Lei dice:
"So bene che il mio imbarazzo è del tutto illogico ed irrazionale, in quanto so bene che ci sono persone che hanno problemi estremamente seri ..".
Il suo imbarazzo è *materiale di lavoro* in un percorso psicologico, non oggetto di giudizio. Per questo è tempo perso aspettare di averlo superato prima di chiedere aiuto, si chiede aiuto portando con sé anche l'imbarazzo.

La differenza tra il parlarne con un amico e il trattarne con un* Psicoterapeuta sta nel fatto che il primo dentro di sé può anche giudicare o riferire ad altri, non può capire in profondità a meno che non l'abbia provato, e soprattutto non sa curare;
il secondo non formula giudizi, si attiva con l'obiettivo di capire dove sta il problema *per la persona che si trova davanti*, lavora con il/la paziente per la risoluzione del disagio. Deve essere Psicoterapeuta per poter curare ed eventualmente specializzato in sessuologia clinica (v. FISSonline.it, ALBO)

Qui mi fermo, perché tutto il resto fa parte dell'esperienza della psicoterapia. Nessuna seppur dotta spiegazione può sostituire l'assaggio dello zucchero.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
dopo
Attivo dal 2022 al 2023
Ex utente
Buongiorno Dott.ssa.

Non ho parlato ancora di tale problema al medico, tuttavia il medico di base mi ha prescritto un antidepressivo(SRRI) a dosi minime che posso interrompere quando voglio, anche causa ansia.

Ho omesso di dire che ho un disturbo ossessivo compulsivo abbastanza grave, ma non ne ho parlato in quanto al tempo non sapevo dargli un nome e ho represso tale disturbo, che in parte mi ha aiutato ma non ha eliminato il DOC. Ho iniziato a rendermi conto e a dare un nome dopo aver letto i casi clinici di Freud, in particolare quella persona che faceva giri apparentemente assurdi, cosa che facevo anche io alle superiori al ritorno verso casa.

Tale disturbo ha iniziato a manifestarsi versi l'età di 10 anni a seguito educazione religiosa, avevo sia la contaminazione dal toccare oggetti, pensieri che mi ricattano se non faccio alcune cose, e ritornelli e numerologie da seguire.

I ricatti li ho superati semplicemente ignorandoli, la contaminazione l'ho drasticamente ridotta, questi maledetti ritornelli no.

Durante l'assunzione di tale farmaco, ho notato che tali pensieri "omosessuali" sono drasticamente diminuiti fino a quasi scomparire.

Esiste una connessione tra DOC e questi pensieri "omosessuali"? O tale calo di tali pensieri è dovuto ad un calo della libido dovuto al farmaco?

Cercate di darmi informazioni su come superare questo problemi, perché al momento non ho soldi per una terapia, e riesco a malapena a pagare il ticket ASL e non ho soldi per la benzina per recarmi presso un terapeuta, senza contare la parcella.

Grazie.
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

dopo un mese ci chiede ulteriormente:
"..Cercate di darmi informazioni su come superare questo problemi, perché al momento non ho soldi per una terapia, e riesco a malapena a pagare il ticket ASL e non ho soldi per la benzina per recarmi presso un terapeuta, senza contare la parcella."

Tenga conto che Le avevamo già dato tutte le informazioni per affrontare nella realtà concreta il problema di cui Lei ci ha parlato. Ed anche la precisazione che attraverso un consulto online non è possibile risolvere le problematiche psicologiche: le "Linee guida" del servizio sono esplicite in merito.

Per quanto riguarda l'aspetto economico, Le consigliamo di utilizzare il "Bonus psicoterapia gratuita", che è stato rinnovato anche per il 2023. Potrà leggere qui i dettagli: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9005-importante-bonus-psicoterapia-gratuita-anche-per-il-2023.html .
Buon percorso.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/