Decidere fra due ragazzi

Buongiorno, scrivo perché sono disperata.

Ho la testa in pallone e non so più cosa fare, questa situazione mi ha distrutto.

Sto insieme a un ragazzo da quasi tre anni e ne convivo da uno e mezzo.

È sempre andata abbastanza bene fra di noi... ci capiamo, abbiamo le stesse idee per il futuro, abbiamo gli stessi ideali e gli stessi pensieri... ma ci sono alcune cose che non vanno molto bene.
Ad esempio non c’è mai stata molta chimica... io non mi sono mai sentita attratta da lui... sarà anche che sono stata la sua prima ragazza quindi era ed è molto inesperto.
, e l’altra cosa che non va molto bene è che lui non ha per niente iniziativa.
Non ha voglia di vivere... e fa decidere sempre e tutto a me, è una di quelle persone che la guardi e risulta smorta, e me lo hanno detto in tantissimi.

Tra l’altro è innamorato perso e pur di non perdermi annulla se stesso, e anche questo è sbagliato.

Da inizio dicembre sono uscita con una vecchia conoscenza per comprargli delle cose, ma fin da subito è nato qualcosa.

Non avrei mai tradito il mio ragazzo ma con questa persona qua era tutto diverso...
c’è stata fin da subito una forte intesa, una forte chimica.

Tra l’altro abbiamo in comune una forte passione per la palestra.

Ma c’è da dire che questa persona è certamente più immatura... e tra l’altro, è uscita con me dopo aver appena chiuso una relazione di 5 anni... quindi, molto probabilmente, io sono il rimpiazzo.

Solo che ora mi ritrovo ancora in questa situazione.

Non so chi scegliere... perché è passato un po’ di tempo e mi ritrovo ad amare entrambi.

Ognuno di loro ha qualcosa che cerco in un ragazzo, insieme si completerebbe ciò che cerco al 100%.

Io sono DISTRUTTA da tutto perché la situazione non mi piace per niente.

Aiutatemi a fare chiarezza
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
lei scrive: "alcune cose non vanno molto bene. Ad esempio non c’è mai stata molta chimica... io non mi sono mai sentita attratta da lui..."
E perché si è messa con un uomo di cui chiaramente non poteva essere innamorata, dal momento che la molla dell'amore, in una coppia, è proprio l'attrazione?
Il resto che lei scrive: "le stesse idee per il futuro, gli stessi ideali e gli stessi pensieri" può favorire il crearsi di una relazione di amicizia, ma non può essere la molla di un rapporto di coppia.
A giustificare la sua mancanza di attrazione, lei scrive: "sarà anche che sono stata la sua prima ragazza quindi era ed è molto inesperto".
Che c'entra l'inesperienza di lui, con l'attrazione di lei? E poi, lui è ancora inesperto, dopo tre anni insieme, mentre un uomo davvero attratto trova immediatamente i gesti della passione?
Queste cose lei ce le scriveva già tre anni fa, e la mia collega le rispose che l'attrazione e l'amore sono spontanee, quando ci sono.
Le raccomandava anche di affidarsi ad un terapeuta, dal momento che i traumi vissuti in passato richiedevano una sistemazione: a me sembra di capire che lei non l'ha fatto.
Ancora e più di prima vuole involtolarsi in una visione falsa della realtà, a compenso delle carenze affettive mai elaborate di cui ci ha parlato fin dalla prima lettera.
Dice che il suo ragazzo è "innamorato perso" e rinuncia a tutto per lei, ma poi ci descrive un individuo inerte, senza sogni, senza desideri, che non sembra in grado di amare neanche sé stesso.
Queste cose l'hanno esposta al tradimento con una persona dalla quale è attratta, ma con la quale, ancora una volta, la molla dell'innamoramento non poteva scattare: lo considera immaturo, sa che per lui è solo un rimpiazzo...
Non è vero che lei si trova ad amare entrambi: in realtà li vuole entrambi accanto a sé per colmare un vuoto interiore, una fame d'amore che la rende dipendente.
Le donne dell'Ottocento accettavano un marito imposto dalla famiglia perché le mantenesse, poi cercavano un amante per sperimentare i sentimenti conosciuti attraverso la letteratura romantica. Ma quelle donne avevano la giustificazione di non potersi mantenere da sole. Oggi le donne lavorano, vivono sole, possono avere figli senza l'obbligo di avere un marito: eppure a volte sembrano più rigide di un tempo nell'autoprescriversi relazioni senza amore e nel mettersi in trappola.
Finché lei non farà i conti con le figure del passato, coi processi di attaccamento interrotti, continuerà a fare errori, a far soffrire sé stessa e le persone che ha intorno, e a chiedersi inutilmente perché.
Ci rifletta; ha tutti gli strumenti per farlo, per capire che il passo successivo è affidarsi a uno psicologo.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com