Ipocondria nei confronti dei figli

Buongiorno
premetto che ho appena iniziato un percorso con uno psicoterapeuta, ma vorrei dei consigli se possibile.
nell'ultimo anno mi ritrovo a essere ipocondriaca.
Ho scoperto 1 anno fa di avere una malattia genetica curabile se controllata. Trovata solo perchè mi sono intestardita e ho obbligato i medici a fare un esame, che loro non pensavano utile. Ovviamente potrei aver trasmesso la malattia a mio figlio che ora ha 6 anni: già fatto consulenza genetica e visita dal pediatra. Dicono che va bene fare un test genetico a 12 anni perchè se è presente, è una malattia che si sviluppa dall'adolescenza in poi. Detto ciò: prima avevo la fissa di controllare me stessa ovviamente sono stata valutata e non c'è niente di preoccupante.
ora la fissa è passata su mio figlio: in 6 mesi gli ho diagnosticato ogni malattia possibile pure quelle brutte di cui non mi oso perfino dire il nome (sono passata a controllargli la pipi di che colore era, voglia di fargli un eco alla vescica, paura della pelle - neurofibromatosi - sarcoma perchè gli era venuta una ciste tendinea al polso - linfonodi gonfi (che non c'erano).
Insomma come mi passava il tarlo di una malattia, ecco che mi fissavo su altro. Ovviamente ho fatto numerose telefonate al pediatra e giusto 30 gg fa un bilancio di salute perfetto. Ora il pediatra mi prende per una scema e mi ha già detto che tanto le sue rassicurazioni servono 1 settimana... quindi manco mi oso sentirla. Ora ho il tarlo dei nei: a mio figlio da un po di mesi è uscito quello che per tutta la mia famiglia è un neo sulla spalla. Per me ovviamente non è così, ma il segno di una malattia - sindrome.
Infatti ho il brutto vizio di consultare il dott. google e ho chiesto un parere on line su una foto di tale neo e mi hanno risposto (non so chi... ) che è u fibroma pendulo. cercando su internet salta fuori una sindrome, quella di gorlin (medulloblastoma - tumori della pelle - problema ai denti).
bene ora è da 20 gg che non vivo più, mi sono fatta la diagnosi da sola.
Ho sentito al telefono il pediatra che sto neo al bilancio non ha visto (sarà meno di 1 mm) e mi ha rassicurato ma ovvio che a me non basta (non lo ha visto con gli occhi per cui come fa a dirmi stai serena?) insomma piango da 20 gg. Mio marito non mi sopporta più, mia madre nemmeno e manco mia sorella. e neppure le mie amiche. tutti mi dicono la stessa cosa: che i sintomi li vedo solo io e loro mai andrebbe a chiedere su internet un parere. Ora io non so più come uscirne. Tra l'altro nessuno mi crede, perchè le mie diagnosi sono state sempre tutte sbagliate, quindi ora nessuno mi vuole assecondare a portare il figlio dal dermatologo. In più mi rendo conto che non sto facendo vivere in maniera serena il bambino, lo controllo sempre e lui che ha solo 6 anni mi dice che non ha niente da controllare. la psi mi dice di non guardare internet, che le diagnosi dei nei non si fanno su foto e semplicemente fare la mamma. Ma io controllando la pelle ho trovato una bollicina e non so cosa sia, mi sono fatta la fissa che è la malattia che avanza (ma forse è li da una vita, perchè mio figlio non l'ho mai controllato così). ma davvero sono io a vedere le cose distorte? o perchè andando contro tutti ho trovato la mia malattia e ora questo mi porta a non fidarmi di nessuno? la pediatra il neo non lo ha visto ma dice di non preoccuparmi. il neo sembra una piccola perla in rilievo marrone. Ho già preso contatti con chi ha sta sindrome gorlin che dice che i nei sono proprio come quello di mio figlio... . . per questo sono stata sgridata tantissimo dalla mia famiglia. mi dicono che non si fa così, che non si mandano foto in giro, che non ci si deve fidare e hanno ragione. Ma se non posso portarlo dal medico a chi chiedo? sono stata sempre una brava mamma e ora. . . . . mi sento inadeguata al ruolo. Ho sempre sofferto di ansia e panico ma sul lavoro (pensavo di aver sbagliato un lavoro e mi veniva anche il vomito alla mattina). poi ho cambiato lavoro e sembra che ho dirottato l'ansia sulla salute prima mia e poi di mio figlio.
mia mamma dice che non si fa così, che non si controlla così un figlio. Che si deve lasciare vivere l'infanzia serenamente, tanto le cose capitano lo stesso se devono... . . e ha ragione. Perchè nei momenti in cui sono razionale vedo le cose da un altra prospettiva, da quella di tutti gli altri. PErò poi mi domando "ma loro non sono medici come possono dire che il bimbo non ha la tale malattia o il tal problema? ", però nemmeno io lo sono... e così si riparte di nuovo nel ragionamento, nei pensieri di negatività, ospedali o peggio... . . . insomma non voglio buttare la mia famiglia, non voglio mandare altri in manicomio per colpa mia. Mio marito sta pensando di lasciarmi e tenersi il bambino, dice che non mi accorgo più dei progressi del bimbo perchè sono capace solo a fissare i nei e i linfonodi. cosa posso fare?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

lei ha descritto, come da manuale, una spirale ossessiva di pensieri che hanno come contenuto la salute fisica/malattia.

Non starò a rassicurarla, perché -come lei ha detto alla sua pediatra-"..la rassicurazione dura una settimana"; anzi, dico io, due ore.

Le si è accorta di quanto i pensieri ossessivi stiano all'origine di una pessima qualità di vita: non solo propria, ma anche relazionale.
Ne è testimonianza il fastidio di suo marito, di sua madre.
Tenga conto inoltre che i/le bimbi/e che crescono assieme a genitori con una simile struttura mentale possono essere più predisposti a diventarlo a loro volta.

Sulla base di queste considerazioni è importantissimo e urgente che Lei si faccia diagnosticare e curare tale disturbo, in presenza, dallo specialista che la sta seguendo.
La cura si basa su psicoterapia e farmacoterapia talvolta congiuntamente, lo specialità a cui Lei si rivolge -Psicolog* che sia anche Psicoterapeuta- le darà informazione e supporto.

Considerato che lei si è affidata ad uno psicoterapeuta, perchè utilizzare anche il canale online scrivendo qui? Lei non ha bisogno di noi; i "consigli" che ci chiede glieli fornirà (forse) il suo curante, che ha il vantaggio di conoscerla di persona. Dico "forse" perchè -più che consigli- le darà probabilmente delle prescrizioni da applicare alla lettera, senza sgarrare.

Ora il suo obiettivo è di concentrarsi sul percorso psicoterapeutico, senza distrarsi chiedendo "consigli" in rete.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per il tempestivo riscontro.
mi piace la sua frase "da manuale".... un'ossessione di pensieri, ha proprio ragione.
effettivamente sto cercando rassicurazione/consigli rivolgendomi a piuù persone, sperando che questa cosa mi faccia un attimo "stare ferma" con i pensieri.
di questa mia ossessione sulla salute ora che ci penso se n'erano già accorti i medici che mi seguono per la mia malattia (problema colon risolto) in quanto mi ero fissato sul seno e linfonodi limitrofi.

la psicoterapeuta mi ha già proposto una serie di incontri dicendo che probabilmente sara necessario anche uno psichiatra per la somministrazione di farmacii.
cosa che non mi entusiasma, non perchè non voglia, ma per non andare a mettere sotto sopra i lmio apparato intestinale già provato
(piu di 1 anno fa per affrontare l'intervento chirurgico uno psichiatra mi avevano dato la sertralina, che mi ha fatto venire un sacco di vertigini)
[#3]
dopo
Utente
Utente
per quanto le prescrizioni dello psicoterapeuta: la prima è non andare su internet.
cosa che ho rispettato per 3 giorni........
purtroppo è molto dura quando si ha una malsana abitudine
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
La ricerca di rassicurazioni è purtroppo uno dei sintomi dell'ansia. Dico "purtroppo" perché le rassicurazioni *nutrono* e rinforzano l'ansia e l'ipocondria, anziché limitarle.

E dunque, sulla base di tutto quanto abbiamo detto, qui concludiamo il nostro consulto.
Affronti con coraggio il percorso di psicoterapia e, se ci sarà bisogno di farmaci, saranno individuati quelli più adatti a lei.

Un buon percorso, buoni giorni.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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