Ansia durante rapporto intimo

Buongiorno gentili medici mi rivolgo a voi per un consulto.

Dopo anni di una relazione abbastanza travagliata (tira e molla), con il mio ex abbiamo deciso di riprovarci.

Abbiamo avuto dei rapporti intimi, ma io mi sono sentita molto rigida (non ho più sentito la passione di un tempo) e lui non riusciva a penetrami.
Perdeva quasi l’erezione e io mi sentivo terribilmente in colpa, pensando che fossi io a non essere abbastanza.
Durante il momento lui si è arrabbiato con me, e io mi sono sentita completamente inadatta e incapace di poter piacere ad un uomo dal punto di vista sessuale.

Premetto che sono una bella ragazza, ho diversi corteggiatori, ma per mia scelta non mi sono mai sentita di iniziare una frequentazione con altri (errore mio forse).
Ho solo avuto un’esperienza con un ragazzo che mi ha permesso di capire cosa mi piace dal punto di vista sessuale e ha tirato fuori vari lati di me e con lui l’eccitazione non è mai stata un problema, anzi.
(Non sono comunque mai andata fino in fondo con lui).

Lati che con lui non riesco a esprimere, perché so che non apprezzerebbe e perché anche durante il sesso è quasi arrabbiato.

Mi rivolgo a voi per capire come procedere.
Ho provato a parlarne con lui, ma poi il discorso si blocca.

Mi dovrei rivolgere ad un sessuologo/ psicologo per capire la mia rigidità?
Sono io il problema?

Scusate, ma ammetto che da qual momento la mia autostima (già non altissima) si è completamente persa e l’idea di un rapporto sessuale futuro mi spaventa tantissimo.
Grazie per chi vorrà aiutarmi.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
"Mi dovrei rivolgere ad un sessuologo/ psicologo per capire la mia rigidità?"

Gentile Ragazza,
dal momento che la sessualità non è un aspetto della nostra vita a sé stante, ma è fortemente inluenzato dalla nostra storia personale, dal nostro modo di essere, dal tipo di educazione ricevuta, dai propri principi e valori di base, dalla fase di vita che stiamo attraversando, dalle esperienze/inesperienze precedenti, dalla qualità della relazione con il partner, ecc... inutile andare alla ricerca di un "colpevole".

Riformulerei perciò la sua espressione ("Sono io il problema?") , sostenendo che evidentemente c'è un problema e che non è solo fisico.

Per rispondere al suo quesito, penso che sarebbe davvero utile per Lei rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta con formazione specifica in sessuologia clinica per indagare meglio la situazione -ascoltando ciò che il suo corpo le vuol dire- e capire come poterla efficacemente affrontare.

Sottolineo la necessità che il professionista psicologo a cui si rivolgerà sia anche specializzato in psicoterapia (per intenderci, non andrebbe bene uno psicologo consulente in sessuologia, che non avrebbe le competenze per esserle d'aiuto), unica garanzia per poter eventualmente intraprendere una terapia sessuale, tenendo presenti tutti gli elementi elencati prima, proprio in virtù del fatto che non si tratta di una problematica esclusivamente fisica.
Può cercare un collega nell'albo interno della FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica): https://fissonline.it/albo/albonew.php?cognome=&regionetext=&esterotext=&nome=&provincia=&Submit=Cerca

Le allego un articolo di approfondimento: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/8583-storie-di-vaginismi.html
Cosa ne pensa?
Ci ha rivisto qualcosa della sua storia?

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa, la ringrazio per la sua risposta.
Sicuramente ritengo opportuno anche io rivolgermi ad uno specialista, come da lei indicato, per affrontare e cercare di capire questa situazione.
Credo che il mio corpo voglia dirmi qualcosa che la mia mente fatica ad ammettere.
Sarà che la relazione con il mio ex è sempre stata altalenante e sostanzialmente l’unica ad essere innamorata nella coppia ero io.
Probabilmente questa cosa mi sta logorando, perché è come se vivessi sempre nell’attesa di un suo convincimento, nell’attesa che lui voglia stare davvero con me.
All’esterno infatti non vuole assolutamente avere gli atteggiamenti tipici di una coppia.
La cosa che mi ha fatto più male è stato il suo arrabbiarsi durante il rapporto, come se io fossi la colpevole di tutto, da qui i miei dubbi.
Grazie anche per l’articolo, credo che in fondo il mio corpo abbia già le sue risposte.
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