Dieta priva di sale
Buonasera,
scrivo sul vostro sito per avere chiarimenti sulla questione dell'uso del sale in cucina. So che un eccessivo impiego del sale può portare, nel tempo, problematiche di tipo cardiovascolare; so anche che in molti dicono che in realtà nei cibi è già presente una quantità di sale sufficiente a soddisfare il fabbisogno organico. La mia domanda è: è corretto, salutare mangiare senza utilizzare il sale (ne' in cottura ne' a crudo)? Oppure può portare, per esempio, problemi alla tiroide a causa della carenza di iodio?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
scrivo sul vostro sito per avere chiarimenti sulla questione dell'uso del sale in cucina. So che un eccessivo impiego del sale può portare, nel tempo, problematiche di tipo cardiovascolare; so anche che in molti dicono che in realtà nei cibi è già presente una quantità di sale sufficiente a soddisfare il fabbisogno organico. La mia domanda è: è corretto, salutare mangiare senza utilizzare il sale (ne' in cottura ne' a crudo)? Oppure può portare, per esempio, problemi alla tiroide a causa della carenza di iodio?
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
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Dr. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologo, Medico estetico
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Salve.
In effetti il consumo giornaliero di sale (cloruro di sodio) supera spesso e abbondantemente il quantitativo consigliato dall' OMS, pari a 6 - 8 g/die.
Certamente tutte le cellule dell'organismo non possono fare a meno del sodio ed il suo fabbisogno varia a seconda dell'età e della quantità persa con il sudore.
Ma bisogna considerare che solo un 20% circa del sale che consumiamo arriva da quello aggiunto sui cibi come condimento o durante la cottura, un 20% ha origine dal sodio presente naturalmente negli alimenti ed un 60% circa proviene da alimenti trattati e/o lavorati per motivi di conservazione, gusto, ecc.
Pertanto non volendo essere troppo "integralisti" o evitando una ossessiva "caccia al sale" nascosto, reputo equilibrati quei comportamenti che ne limitano l'utilizzo come condimento a favore di spezie o aromi naturali e nell'acqua di cottura; utile poi ridurre il consumo di alimenti particolarmente ricchi di sodio come il dado, le salse pronte, il prosciutto, il salmone affumicato, le olive, le arachidi, ecc.
Cosa ben diverso è l'utilizzo di sale iodato, le cui attenzioni devono essere pari a quanto suddetto ed il cui consumo deve essere sempre consigliato dopo aver sentito il parere del proprio Curante.
Prego.
Cordialmente.
In effetti il consumo giornaliero di sale (cloruro di sodio) supera spesso e abbondantemente il quantitativo consigliato dall' OMS, pari a 6 - 8 g/die.
Certamente tutte le cellule dell'organismo non possono fare a meno del sodio ed il suo fabbisogno varia a seconda dell'età e della quantità persa con il sudore.
Ma bisogna considerare che solo un 20% circa del sale che consumiamo arriva da quello aggiunto sui cibi come condimento o durante la cottura, un 20% ha origine dal sodio presente naturalmente negli alimenti ed un 60% circa proviene da alimenti trattati e/o lavorati per motivi di conservazione, gusto, ecc.
Pertanto non volendo essere troppo "integralisti" o evitando una ossessiva "caccia al sale" nascosto, reputo equilibrati quei comportamenti che ne limitano l'utilizzo come condimento a favore di spezie o aromi naturali e nell'acqua di cottura; utile poi ridurre il consumo di alimenti particolarmente ricchi di sodio come il dado, le salse pronte, il prosciutto, il salmone affumicato, le olive, le arachidi, ecc.
Cosa ben diverso è l'utilizzo di sale iodato, le cui attenzioni devono essere pari a quanto suddetto ed il cui consumo deve essere sempre consigliato dopo aver sentito il parere del proprio Curante.
Prego.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.2k visite dal 02/02/2014.
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