Alimentazione corretta e test su intolleranze

Salve, vi scrivo per chiedervi un consulto riguardo ad una serie di sintomi di cui soffro da alcuni anni e che io associo all'alimentazione. I sintomi sono dermatite sebboroica (da 12 anni) , stomaco gonfio e duro (al tatto si avvertono come degli scalini), reflusso, episodi di stanchezza, affaticabilità, un pò di difficoltà a ricordare le cose e di concentrazione. Nei periodi peggiori ho extrasistole appena mangio ed in altri momenti della giornata, non posso stendermi a pancia sotto e ho avuto episodi di tachicardia appena sveglio dopo un riposino.
Le patologie rilevanti che ho avuto sono visibili dagli specialisti del sito nei miei dati (sono 2 righe molto sintetiche).
A causa dei sintomi prima citati ed in seguito ad un paio di episodi di forte dermatite, molto infiammata e ad un paio di episodi di stanchezza quasi improvvisa, ho deciso di variare il mio regime alimentare(non che prima mangiassi schifezze). Ho virato verso una dieta simil-vegetariana:
-ho eliminato il latte, i latticini li mangio saltuariamente ;
- mangio più legumi, pasta, pane, frutta secca, frutta verdura;
-la carne la mangio più o meno una volta alla settimana (la domenica) ;
- bevo latte di soia rinforzato con b12.

È circa un mese e mezzo che seguo questa dieta e devo dire che sto molto meglio. Lo stomaco è meno rigido e non dolente al tatto, episodi di extrasistole(ora sporadici) e tachicardia non si sono ripetuti(ho fatto anche visite cardiologiche annuali e hanno escluso problemi legati al cuore, si pensava a problemi digestivi / ernia iatale ma non ho approfondito con una gastroscopia). Tuttavia persiste la dermatite sebboroica, che mi sembra sia più costante nell'ultimo periodo, cioè non diminuisce( sicuramente ho aumentato il consumo di pasta e pane che la dermatite la alimentano credo), e un pò di spossatezza, mancanza di concentrazione. Inoltre è da 10 anni che eseguo i controlli per la patologia che ho avuto e mi hanno sempre trovato milza e fegato superiori ai limiti di volume ma le analisi poi sono tutte andate bene. In particolare nell'ultima analisi, era leggermente superiore alla norma la bilirubina(diretta e indiretta) e c'erano dei leucociti nelle urine.
Scusate se mi sono dilungato ma veniamo al dunque. Premesso che mi sento abbastanza normale ma non ancora al meglio, potrei eseguire dei test per le intolleranze alimentari per vedere se sono intollerante o altro ai principali nutrienti? Sono test costosi o mi posso avvalere dell'esenzione sanitaria che mi hanno riconosciuto per la patologia che ho avuto? A chi mi dovrei rivolgere, ad un nutrizionista, allergologo, gastroenterologo o al medico di famiglia? E soprattutto sono test affidabili, che possono dare indicazioni chiare? O farei meglio a fare una dieta a rotazione eliminando ciclicamente alimenti e reintroducendoli? Io cmq sospetto che il pane e la pasta che consumo molto, non mi facciano bene al 100% anche per la questione della dermatite(sarà gluten sensitivity?). Grazie per l'attenzione
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Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. utente,

per intenderci gli unici test per intolleranze validi sono quelli al lattosio ed al glutine. Tutto il resto fa parte della pratica medica non convenzionale e, per questo, non erogato dal SSN.

La sintomatologia riferita è riconducibile verosimilmente a cause di natura gastrointestinali.

Le consigli di rivolgersi allo specialista gastroenterologo per un accurato approfondimento diagnostico.


Se vuole ci aggiorni pure.


Prego

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

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