Calcificazioni e mammografie ravvicinate a 37 anni
Buongiorno,
vorrei esporre il mio percorso di questi ultimi mesi e chiedere cortesemente il vostro parere.
Marzo 2018, appena compiuti i 37 anni, volendo cercare una gravidanza, faccio una prima mammografia di controllo per scrupolo (d'accordo con la mia senologa di farla con tomosintesi visto il mio seno particolarmente denso), con l'idea poi di ripeterla a partire dai 40 anni in poi come dai protocolli.
Purtroppo la mammografia non è del tutto chiara, ma anzi mi vengono riscontrate delle microcalcificazioni sia a destra che a sinistra di probabile significato distrofico ma da verificare dopo 6 mesi con mammografia più dettagliata.
Ho insistito con la mia senologa di chiarire se possibile prima la situazione, in quanto mi destava preoccupazione e avrei voluto appunto non aspettare 6 mesi e potermi concentrare su un eventuale gravidanza. La mia senologa mi ha proposto di mostrare il referto della mammografia (che era stata effettuata in un centro privato USI) ai radiologi nel noto ospedale romano in cui lavora, e, in accordo con la sua radiologa, decidono di ripetermela per vedere meglio con i loro macchinari (cosi da risolvere la questione senza dover attendere mesi).
Avevo fatto anche ecografia mammaria a Marzo che riporto:
Mammelle con struttura prevalentemente ghiandolare.Formazioni cistiche nel QSE dx con spot iperecogeni all'interno.
Formazione nodulare ipoecogena nel QSE sinistro di 0,9 cm di DM invariata.
Assenza di lesionio nodularità sospette, e assenza di ectasia mammaria bilater.
Ho poi ripetuto la mammografia ad Aprile (un mese dopo quella dell'USI) e riporto il referto:
Mammelle di elevata densità per estesa rappresentazione della componente fibroghiandolare. Presenza bilateralmente, con maggior evidenza a sinistra, di alcune microcalcificazioni sparse ed in parte raggruppate (R3), in particolare si segnalano 2 raggruppamenti di microcalcificazioni in prima ipotesi di signficato distrofico (R3) situati rispettivamente nel QSE destro ed in sede interna sinistra.
Si consiglia rivalutazione delle microcalcificazioni descritte mediante controllo mammografico bilaterale tra 6 mesi.
Quindi,questo referto era uguale a un mese prima e non era utile per chiarire definitivamente i dubbi. Ho riportato questa mia perplessità e alla mia senologa che è attenta e scrupolosa, e di poter stare tranquilla prima di un'eventuale gravidanza, quindi dopo essersi consultata ancora nel suo ospedale, mi propongono una risonanza magnetica.
Riporto il referto della RMN effettuata a Maggio 2018: Mammelle piccole, di tipo fibroghiandolare.Presenza di alcune formazioni cistiche bilaterali di 7 mm di diametro massimo. Dopo somministrazione di mdc non si rilevano aree di potenziamento patologico bilateralmente.Sono presenti alcune areole millimetriche di potenziamento post-contrastogr. bilaterali come per iperplasia ghiandolare. Non linfonodi patologici.
Mi sono tranquillizzata e sono rimasta poi incinta a Ottobre, ma poi ho avuto un aborto.
vorrei esporre il mio percorso di questi ultimi mesi e chiedere cortesemente il vostro parere.
Marzo 2018, appena compiuti i 37 anni, volendo cercare una gravidanza, faccio una prima mammografia di controllo per scrupolo (d'accordo con la mia senologa di farla con tomosintesi visto il mio seno particolarmente denso), con l'idea poi di ripeterla a partire dai 40 anni in poi come dai protocolli.
Purtroppo la mammografia non è del tutto chiara, ma anzi mi vengono riscontrate delle microcalcificazioni sia a destra che a sinistra di probabile significato distrofico ma da verificare dopo 6 mesi con mammografia più dettagliata.
Ho insistito con la mia senologa di chiarire se possibile prima la situazione, in quanto mi destava preoccupazione e avrei voluto appunto non aspettare 6 mesi e potermi concentrare su un eventuale gravidanza. La mia senologa mi ha proposto di mostrare il referto della mammografia (che era stata effettuata in un centro privato USI) ai radiologi nel noto ospedale romano in cui lavora, e, in accordo con la sua radiologa, decidono di ripetermela per vedere meglio con i loro macchinari (cosi da risolvere la questione senza dover attendere mesi).
Avevo fatto anche ecografia mammaria a Marzo che riporto:
Mammelle con struttura prevalentemente ghiandolare.Formazioni cistiche nel QSE dx con spot iperecogeni all'interno.
Formazione nodulare ipoecogena nel QSE sinistro di 0,9 cm di DM invariata.
Assenza di lesionio nodularità sospette, e assenza di ectasia mammaria bilater.
Ho poi ripetuto la mammografia ad Aprile (un mese dopo quella dell'USI) e riporto il referto:
Mammelle di elevata densità per estesa rappresentazione della componente fibroghiandolare. Presenza bilateralmente, con maggior evidenza a sinistra, di alcune microcalcificazioni sparse ed in parte raggruppate (R3), in particolare si segnalano 2 raggruppamenti di microcalcificazioni in prima ipotesi di signficato distrofico (R3) situati rispettivamente nel QSE destro ed in sede interna sinistra.
Si consiglia rivalutazione delle microcalcificazioni descritte mediante controllo mammografico bilaterale tra 6 mesi.
Quindi,questo referto era uguale a un mese prima e non era utile per chiarire definitivamente i dubbi. Ho riportato questa mia perplessità e alla mia senologa che è attenta e scrupolosa, e di poter stare tranquilla prima di un'eventuale gravidanza, quindi dopo essersi consultata ancora nel suo ospedale, mi propongono una risonanza magnetica.
Riporto il referto della RMN effettuata a Maggio 2018: Mammelle piccole, di tipo fibroghiandolare.Presenza di alcune formazioni cistiche bilaterali di 7 mm di diametro massimo. Dopo somministrazione di mdc non si rilevano aree di potenziamento patologico bilateralmente.Sono presenti alcune areole millimetriche di potenziamento post-contrastogr. bilaterali come per iperplasia ghiandolare. Non linfonodi patologici.
Mi sono tranquillizzata e sono rimasta poi incinta a Ottobre, ma poi ho avuto un aborto.
[#1]
A me sembra un quadro tranquillizzante , ma al prossimo controllo per evitare dubbi ripeterei la Risonanza per la densita' del suoi seni piuttosto che la mammografia.
Tanti saluti
Tanti saluti
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Salve dott. Catania,
innanzitutto grazie per la sua risposta. In realtà avevo poi aggiunto un altro consulto continuando il racconto ( che per ragioni di spazio ho dovuto dividere in 2). Riguardo alla RMN, la senologa mi aveva spiegato che non è possibile valutare l'evoluzione delle microcalcificazioni con una RMN ma solo con la mammografia, quindi dopo l'aborto avuto da poco, ho deciso di ripetere la mammografia a distanza di 6-7 mesi dall'ultima riportata sopra, sperando almeno di chiudere questo cerchio e l'ho fatta qualche gg fa:
Ecco il referto:
Mammelle con prevalenza della componente fibroghiandolare, di elevata radiopacità. Non si osservano lesioni produttive di tipo sospetto.Rispetto a un precedente esame del 23/04/2018 si osserva maggior apprezzabilità di un raggruppamento di microcalcificazioni a destra, in sede centrale, paramediana esterna, di presumibile natura distrofica. Sostanziale stazionarietà dei restanti raggruppamenti di microcalcificazioni bilateralmente. Si richiede completamento diagnostico con esame ecografico ed esame mammografico monolaterale a destra, tra 6 mesi.
Sembra quindi che si sia almeno chiarita la questione delle microcalcificazioni a sinistra che sono benigne, in quanto mi hanno detto che non si sono evolute, ma erano rimaste uguali, purtroppo però con rammarico ho notato che alla terza mammografia di quest'anno non si è potuto veramente ancora avere una diagnosi chiara sulle microcalcificazioni a destra, quindi sono piuttosto frustrata.
Mi hanno detto ancora una volta di stare tranquilla, che probabilmente nel reperto precedente (effettuato sempre con i macchinari del loro ospedale), non si vedevano bene perche' non sono state "prese" bene e il seno magari non è stato schiacciato a sufficienza, però per essere sicuri che non siano invece aumentate bisogna ricontrollare tra 6 mesi..
Mi hanno anche detto che se "non rimango incinta", di tornare appunto tra 6 mesi, ma a questo punto mi chiedo: è davvero cosi necessario fare queste mammografie cosi ravvicinate? Ho 37 anni (a febbraio 38) e se ripeterò la mammografia tra 6 mesi ne avrò già fatte 4....
Mi sembra come di essere in un loop e mi chiedo se questi controlli con radiazioni, cosi ravvicinati, non diventino dannosi.
Fermo restando che il mio seno è molto piccolo, quindi è comunque difficile ogni volta schiacciarlo bene oltre che doloroso, mi domando e se tra 6 mesi non fosse comunque risolutiva la diagnosi dovrei continuare sempre a sottopormi a mammografie cosi ravvicinate ancora prima dei 40 anni?
Sono un po' perplessa. In realtà sono la prima ad essere sempre attenta e scrupolosa e apprezzo molto gli scrupoli dei radiologi e senologa ma sono piena di dubbi e non vorrei che diventasse un'ossessione (visto che mi mette già molta ansia la cosa), e temo che queste radiazioni possano . Potrebbe darmi cortesemente il suo parere?
Comunque tra pochi giorni ne parlerò con la mia senologa dove andrò a fare l'ecografia.
Grazie mille
innanzitutto grazie per la sua risposta. In realtà avevo poi aggiunto un altro consulto continuando il racconto ( che per ragioni di spazio ho dovuto dividere in 2). Riguardo alla RMN, la senologa mi aveva spiegato che non è possibile valutare l'evoluzione delle microcalcificazioni con una RMN ma solo con la mammografia, quindi dopo l'aborto avuto da poco, ho deciso di ripetere la mammografia a distanza di 6-7 mesi dall'ultima riportata sopra, sperando almeno di chiudere questo cerchio e l'ho fatta qualche gg fa:
Ecco il referto:
Mammelle con prevalenza della componente fibroghiandolare, di elevata radiopacità. Non si osservano lesioni produttive di tipo sospetto.Rispetto a un precedente esame del 23/04/2018 si osserva maggior apprezzabilità di un raggruppamento di microcalcificazioni a destra, in sede centrale, paramediana esterna, di presumibile natura distrofica. Sostanziale stazionarietà dei restanti raggruppamenti di microcalcificazioni bilateralmente. Si richiede completamento diagnostico con esame ecografico ed esame mammografico monolaterale a destra, tra 6 mesi.
Sembra quindi che si sia almeno chiarita la questione delle microcalcificazioni a sinistra che sono benigne, in quanto mi hanno detto che non si sono evolute, ma erano rimaste uguali, purtroppo però con rammarico ho notato che alla terza mammografia di quest'anno non si è potuto veramente ancora avere una diagnosi chiara sulle microcalcificazioni a destra, quindi sono piuttosto frustrata.
Mi hanno detto ancora una volta di stare tranquilla, che probabilmente nel reperto precedente (effettuato sempre con i macchinari del loro ospedale), non si vedevano bene perche' non sono state "prese" bene e il seno magari non è stato schiacciato a sufficienza, però per essere sicuri che non siano invece aumentate bisogna ricontrollare tra 6 mesi..
Mi hanno anche detto che se "non rimango incinta", di tornare appunto tra 6 mesi, ma a questo punto mi chiedo: è davvero cosi necessario fare queste mammografie cosi ravvicinate? Ho 37 anni (a febbraio 38) e se ripeterò la mammografia tra 6 mesi ne avrò già fatte 4....
Mi sembra come di essere in un loop e mi chiedo se questi controlli con radiazioni, cosi ravvicinati, non diventino dannosi.
Fermo restando che il mio seno è molto piccolo, quindi è comunque difficile ogni volta schiacciarlo bene oltre che doloroso, mi domando e se tra 6 mesi non fosse comunque risolutiva la diagnosi dovrei continuare sempre a sottopormi a mammografie cosi ravvicinate ancora prima dei 40 anni?
Sono un po' perplessa. In realtà sono la prima ad essere sempre attenta e scrupolosa e apprezzo molto gli scrupoli dei radiologi e senologa ma sono piena di dubbi e non vorrei che diventasse un'ossessione (visto che mi mette già molta ansia la cosa), e temo che queste radiazioni possano . Potrebbe darmi cortesemente il suo parere?
Comunque tra pochi giorni ne parlerò con la mia senologa dove andrò a fare l'ecografia.
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.5k visite dal 22/11/2018.
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