ipb e due diverticoli

buongiorno,
sono affetto da IPB con prostata di 51 cc con adeneoma di 23 cc pars periferica indenne.
Ho scoperto di avere due diverticoli di cui il più grosso di circa 5, 7 e un altro di 5 cm con materiale a densità calcifica.
Probabile che abbia avuto una stenosi congenita, ho sempre avuto sin da bambino un flusso urinario ridotto.

Ho sempre fatto controlli urologici regolari ma l'ultimo, dopo due anni dal precedente, ha evidenziato i diverticoli.
In terapia da qualche mese con Talmulosin.
Nell'ultima eco trans retto si evidenzia un residuo post minzionale di 233.
Sto per fare una uretrocistoscopia per valutazione dei riscontri calcifici intradiverticolari e stenosi.

Sarà successivamente valutata l'inserimento in lista per intervento di Holep + diverticolectomia probabilmente open.

Mi era stato proposto da un precedente urologo, cui mi ero rivolto fuori dal SSN, un intervento Open con contestuale adenomectomia e diverticolectomia.

Mi è stato ora, invece, proposto un' Holep e una divertilectomia che presumibilmente sarà Open.

Ora il mio quesito, indipendentemente dalla terapia per l'adenoma che farò e con cui vorrei salvaguardare maggiormente eventuali effetti collaterali (sto cercando informazioni su AcquaBlation) chiedo se possibile fare la diverticolectomia in laporoscopica.

Dal mio primo consulto ho avuto la sensazione che l'urologo abbia fatto una scelta pratica per lui.

Il secondo consulto per cui sono ancora in attesa di definizione (esami in corso di uretrocist.
) sono avvenuti con un interlocutore con poca esperienza (ambulatoriale).

Io vorrei fare interventi mininvasivi sia per l'adenoma che i diverticoli.
Quindi, se mi viene proposto una soluzione open per i diverticoli, rivolgendomi ad un laparoscopista esperto, magari in un altro centro, i diverticoli possono essere rimossi in LAP o ci sono controindicazioni per la Lap ai diverticoli?

Grazie
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Se i diverticoli di 5 cm non hanno una comunicazione con la vescica (colletto) particolarmente ristretta, non vi sono in genere indicazioni assolute alla loro rimozione, poiché una buona disostruzione è in genre in grado di risltabilire uno svuotamento vescicale accettabile. Comunque questo verrà chiarito dall'endoscopia, così come il contenuto dei diverticoli stessi, probabilmente sabbia e sedimento fibrinoso facilmente asportabile. La sua prostata non è particolamente voluminosa, ma l'ingrossamento benigno si è probabilmente sovrapposto ad un problema congenito del collo vescicale (stènosi, sclèrosi). Diremmo che qualsiasi tipo di disostruzione endoscopica con rimozione attiva del tessuto (ablativa) possa essere adeguata, dalla classica TURP a tutte le procedure basate sui vari laser (olmio. tullio, ktp-verde). Come sempre, le ricordiamo che per il paziente è maggiormente opportuno, piuttosto che scegliere l'una o l'altra tecnica, affidarsi al chirurgo con il quale si riesce ad intrattenere il miglior rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della sua preziosa risposta.
Dall'esame endoscopico il sedimento, poco, da cistoscopia, é di sabbia e non ha destato preoccupazione.
Mi è stato proposto, ora la TURP e diatermocoagulazione dei diverticoli. e inserimento in lista di attesa.
In attesa di intervento mi è stato detto di prendere avodart o, visto i miei dubbi riguardo l'uso ed effetti collaterali di avodart, di fare del cateterismo intermittente. Ho un residuo post minzionale di 233 cc., questa dopo l'ecografia che mi era stata fatta dopo due ore e mezza di attesa, la mia vescica era davvero sotto sforzo e penso possa aver influito sul residuo.
Non ritengo che le due alternative, Avodart e Autocateterismo, possano equivalersi. Questo perché, a mio avviso, l'avodart non ha effetti immediati che invece ha l'autocateterismo. Mi hanno detto che i tempi di attesa per l'intervento potrebbe essere anche un anno e potrei, con un residuo tale avere infezioni. Questo lo capisco. Un precedente Urologo, cui mi ero rivolto privatamente mi aveva detto di prendere come protezione una bustina di Monuril ogni 15 gg. in attesa degli interventi open per entrambi i problemi.
Il mio medico curante mi sconsiglia il Monuril, così spesso, e anche l'autocateterismo. Consiglia invece un consulto con un urologo di esperienza per affidarmi a lui nel proseguimento nella stessa struttura pubblica. Questo perché le visite fatte finora nella struttura pubblica sono state fatte con medici in formazione specialistica. Nei documenti la firma non è del medico specialista ma dello specializzando. La mia impressione è stata di poca fiducia per mancate informazioni e attenzioni.
Questo il quadro allo stato attuale. Come lei consiglia mi affiderò al medico che mi darà fiducia. Per questo ho fatto richiesta di avere un consulto con un membro dell'equipe di urologia, visita privata con un dottore che ha maggiore esperienza e mi dedichi un po' di tempo in più.
Grazie per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Il residuo valutato con l'ecografia con i fattori condizionanti che ci descrive non ha ovviamente alcun valore diagnostico. La finasteride non ha alcun effetto diretto sul flusso, quantomeno a breve termine. Anche noi siamo parecchio scettici sulla profilassi antibiotica una-tantum poiché assolutamente empirica. Dubitiamo che abbia necessità di eseguire autocateterismi, ma per rendersene conto sarebbe sufficiente palparle l'addome dopo che lei abbia urinato nelle condizioni più fisiologiche possibili, certo non dopo due ore di attesa. Sulla preparazione dei nostri Colleghi in formazione la preghiamo di non generalizzare, se qualcuno può parere poco empatico e superficiale, le assicuriamo che la maggioranza è composta da giovani professionisti seri e consci dei propri limiti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, avendo due diverticoli alla parete vescicale, in visita in ospedale, mi è stato proposta una DTC a soluzione.
A detta di un urologo con maggiore esperienza, una consulenza, la soluzione è di solo tamponamento, diverticoli cosi grandi, 5 e 5,7 cm, vanno rimossi, altrimenti tra qualche anno il problema si ripresenta, l'intervento sarebbe da fare Open.
Faccio fatica a credere che in ospedale mi abbiano proposto una soluzione poco efficace e a questo punto mi vengono dubbi su chi può avere ragione, anche perché in visita in ospedale mi hanno proposto altre cose sbagliate o poco efficaci che ora non sto a ripetere. Voi siete d'accordo che diverticoli così voluminosi e a collo stretto vadano eliminati con metodo open?
Grazie in anticipo per la risposta
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.5k 1.7k 18
Ovviamente la parte più importante dell'intervento è la disostruzione, se la prostata non è proprio enorme, si può certamente operare per via endoscopica, con qualsiasi tecnica (TURP, laser, ecc.) con risultati simili. Con la disostruzione, i diverticoli certamente non aumenteranno ulteriormente di volume, diremmo che se sono sui 5 cm si possano tranquillamente trattare con la sezione del colletto e la coagulazione della mucosa interna. Il profilo della vescica non sarà esteticamente perfetto, ma dal punto di vista funzionale la situazione sarà risolta. L'intervento a cielo aperto (ma oggi talora effettuato anche in laparoscopia) sia da riservare a diverticoli giganti (es. 10 cm) associati a prostate di cospicue dimensioneio (es. 6 cm ed oltre).

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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