Meato uretrale irritato cosa fare

Buongiorno gentili dottori mi trovo a riscrivere su questo sito a distanza di anni in quanto sono un po' disperato e in passato i vostri consigli mi sono stati di grande aiuto.
Premetto che soffro da ormai 4 anni e mezzo di sclerosi del collo vescicale ''tamponata'' con omnic e monitorata ogni sei mesi insieme al mio urologo, ma non sono qui per questo.
Circa due mesi fa ho avuto un rapporto orale non protetto con la mia nuova partner, essendo più giovane di me lei è ancora vergine e non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto con altre persone, solo un precedente rapporto orale sempre con me da cui non era scaturito alcun problema, se può essere d'aiuto puntualizzo anche che porta l'apparecchio.
Quando abbiamo concluso il rapporto orale, poche ore dopo, ho iniziato a sentire bruciore quando urinavo e questa cosa è andata avanti per circa due giorni.
Il bruciore poi si è risolto spontaneamente e bevendo un pò ma ho notato che è sono sopraggiunte leggere perdite uretrali trasparenti, pochi giorni dopo invece la fessura del meato uretrale è diventata per metà rossa e gonfia (Sembra si siano formate due piccole labbra rosse interne che stringono un pò la fessura.
'' Ho fatto a quel punto di testa mia esame urine e urinocultura risultati negativi, nei giorni successivi anche le piccole secrezioni spariscono, ma non il rossore al meato che continua a causarmi prurito e fastidio alla punta del pene costantemente.
A quel punto mi rivolgo al medico di base che mi manda a fare un tampone uretrale, esito: Positivo a staphylococcus aureus ed escherichia coli, mi viene prescritto bactrim due compresse al giorno per sette giorni.
L'antibiotico non fa minimamente effetto e i sintomi non migliorano, a questo punto vado dal mio urologo spiegandogli che i fastidi presenti sono principalmente collegati al meato e che sono questo rossore/gonfiore, prurito fastidio alla punta e a volte prurito interno al pene, lui mi dice che quel rossore non è niente di che e devo smettere di focalizzarmici, piuttosto palpandomi la prostata dice di trovarla ingrossata e dolente e opta per prostatite.
Mi dice di fare spermiocultura che io eseguo, ed insieme a questa di testa mia raccolgo anche un campione di urine chiedendo di ricercare esattamente le stesse cose che il dottore aveva scritto di ricercare nella spermio (micro plasmi urea plasmi, miceti candida, chlamydia).
Risultano numerose colonie di Candida albicans sia nel campione di sperma che nel campione delle urine, mi prescrive diflucan per 5 giorni una compressa al giorno.
Ho finito la cura da due giorni ma zero miglioramenti, cosa devo fare?
Il meato in certi momenti si sgonfia un pò ma poi puntualmente torna molto rosso e si riformano queste ''labbra rosse'' dentro la fessura, il prurito in quel punto va e viene così come il fastidio, inoltre oggi ho di nuovo bruciore mentre urino non so se sia un caso.
So che è difficile esprimere giudizi a distanza ma potreste darmi qualche consiglio?
E' qualcosa di serio?
Dovrei andare da un dermatologo?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Anche noi diremmo di non focalizzare troppo le attenzioni sul meato, perché invece i suoi disturbi paiono più facilmente legati alla prostata, che come abbastanza prevedibile è stata trovata congesta ed infiammata dal nostro Collega che la ha valutata direttamente. Anche la relativa inefficacia di tutte le terapie fin ora instaurate, in particolari gli antibiotici, confermano questa ipotesi, ulteriorment rafforzata dal fattoo che lei abbia un noto problema al collo vescicale, cosa che predispone facilmente ad incorrere in questi problemi. A distanza e senza n adeguato riscontro diretto non possiamo dire molto di più, le consigliamo di continuare a farsi seguire dal nostro Collega.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Dottor Piana innanzitutto grazie sempre della risposta super puntuale, volevo approfittare della sua gentilezza per chiederle solo altre due delucidazioni. Come diceva lei non sono nuovo alle prostatiti ricorrenti proprio per colpa della sclerosi al collo vescicale, però è la prima volta che presento questa sintomatologia più focalizzata sull'uretra, per sua esperienza è realmente possibile che una prostatite possa arrossare anche il meato urinario? E che la maggior parte dei miei disturbi quali fasitdio e prurito si incentrito in particolar modo proprio in quel punto? Come seconda domanda volevo chiederle, se appunto il tutto è attribuibile alla prostata, il fatto che sia stata trovata candida sia nelle urine che nella spermiocultura non significa nulla? (l'urologo mi aveva premesso che tra 15 giorni dovrò ripetere questi esami per vedere se è ancora presente la candida, cosa che ovviamente farò, ma vorrei appunto un suo parere a riguardo.) Mi spiego meglio, la candida non potrebbe effettivamente essere la responsabile dei miei problemi irritativi? Aggiungo un'ultimissima cosa e poi non la disturbo più, una visita da un dermo-venerologo secondo lei sarebbe del tutto superflua o potrebbe aggiungere qualcosa di utile al quadro generale?
Grazie sempre, a lei e a tutti i medici che ci aiutano su questo sito
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
I fastidi irradiati al glande ed all'ultimo tratto dell'uretra sono assi tipici della prostatite. Il riscontro di Candida ci fa oensare più ad una contaminazione, perché in un soggetto peraltro sano questa micosi è sempre superficiale. le micosi profonde (sistemiche) sono proprie di gravi situazioni di debilitazione o deficit immunitario. Non ci pare in questo momento una situazione di interesse dermatologico.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Dottore buongiorno devo disturbarla di nuovo con urgenza per capire se devo tornare subito dall’urologo. Stamattina al mio risveglio le labbra del meato uretrale, che come le dicevo è irritato da mesi erano completamente incollate tra di loro tanto da non permettermi di urinare. Ho cominciato a esercitare pressione e con non poca fatica sono riuscito ad aprirle era come se si fossero incollate tra di loro, una volta riuscite ad aprire esercitando un bel po di forza dentro era tutto arrossato e c’era del residuo biancastro essiccato. Devo preoccuparmi? Una stenosi del mesto può crearsi così?
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Utente
Utente
Preciso che adesso si sono ’scollate’’, non capisco cosa le avesse fatte incollare in quel modo. Mi faccia sapere se è un sintomo allarmante, ho scritto anche all’urologo che mi segue e lui ha detto di non preoccuparmi senza darmi spiegazioni, voglio anche un vostro parere se posso tranquillizzarmi perché non ci sto capendo più niente di questi sintomi
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Un piccolo ristagno essicato di secrezione prostatica può causare qualcosa del genere, non ci pare una cosa allarmate. Se si dovesse ripetere o si manifestassero altri disturbi si faccia rivalutare direttamente.

Paolo Piana
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Utente
Utente
Buonasera dottor Piana volevo aggiornarla sulla mia situazione, per quanto riguarda fastidi uretrali e getto urinario negli ultimi giorni la situazione sembra piuttosto migliorata. Ieri però ho avuto una spiacevole esperienza che di certo non mi fa stare ancora sereno, ho avvertito un dolore fortissimo sulla parte sinistra dell’inguine, talmente lancinante che mi ha costretto ad andare al pronto soccorso. Diagnosi colica renale, hanno trovato una leggera idronefrosi tramite ecografia e mi hanno detto che probabilmente c’è stato il passaggio di un calcolo. Avevo avuto la stessa identica cosa sei anni fa, risolta spontaneamente il giorno stesso in cui avevo la colica espellendo il calcolo mentre urinavo, il problema non si è poi ripresentato per sei anni fino a ieri . Mi hanno detto al pronto soccorso che se volevamo sapere di più dovevamo fare una tac, io mi sono però rifiutato in quanto ho già fatto due tac encefalo nemmeno un anno fa e non voglio espormi a tutte queste radiazioni. Mi è stata quindi data una classica terapia da espulsione con omnic e spaccapietre più bere due litri d’acqua al giorno. I dolori sono cessati cinque minuti dopo che mi hanno iniettato l’antidolorifico in ospedale e sono scomparsi, oggi percepisco solo un leggerissimo indolenzimento ad altezza della costola. Quello che le chiedo dottor Piana è, posso evitare questa tac e restare vigile vedendo se la situazione si risolve spontaneamente? Ovviamente qualora dovessero esserci altri episodi acuti sono il primo a comprendere che la tac sarebbe davvero indispensabile. ComunqueIl flusso urinario non è intaccato anzi urino pure meglio del solito stranamente, posso al momento evitare queste ulteriori radiazioni?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
L'esposizione ai raggi di una moderna TAC spirale è assai modesta e se ne si ravvede la necessità, si esegue senza alcun giustificabile indugio. D'ogni modo, se l'episodio è stato affatto transitorio e non vi sono state recidive, diremmo che si possa attendere e tenere la situazione sotto controllo, ripetendo una ecografia tra 2-3 settimane (meglio prenotare sin d'ora).

Paolo Piana
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Utente
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Buongiorno dottore grazie sempre per le sue risposte volevo aggiornarla anche perché il mio medico di famiglia è irreperibile e vorrei capire se i sintomi che accuso siano giustificabili. Dunque la colica renale è stata mercoledì mattina, oggi siamo a sabato mattina e non ho avuto più episodi di coliche o dolori intensi, non presento febbre o sangue nelle urine, il getto mi sembra normale sempre conforme al fatto che io abbia una sclerosi del collo vescicale. (Flussometria fatta il pomeriggio dopo la colica renale 11mls al flusso Max). Quello che ho iniziato ad accusare dal mio rientro in ospedale durante la notte e che dura tutt’ora è un senso di ’indolenzimento e contrazione’’ al rene sinistro che fa anche un po’ male al tatto, non so spiegare questa sensazione precisamente sembra quasi come se lo sentissi gonfio, non fa male ma è fastidioso. Non sto prendendo antidolorifici solo omnic spacca pietre e due litri d’acqua. Questa sintomatologia è giustificabile o significa che il rene si sta danneggiando e devo sbrigarmi a fare qualcosa? Può essere il caso di tornare al pronto soccorso anche senza una vera e propria colica e senza febbre? Ovviamente mi sono mosso per prenotare quantomeno l’eco grafia, ma come potete immaginare i tempi non sono esattamente brevi purtroppo Grazie sempre del vostro aiuto indispensabile
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.4k 1.7k 17
Un certo risentimento per alcuni giorni dopo la colica è accettabile, ma dovrebbe attenuarsi gradualmente. Se invece il fastidio non è propriamene lieve o tende a persistere è il caso di approfondire nei modi di cui abbiamo già scritto. Per il momento, non disponendo di una diagnosi di certezza (TAC non eseguita) le diremmo di non caricare troppo con i liquidi. Ci sarà tempo più avanti per bere molta acqua, cosa utilissima ma non in talune situazioni di incertezza. Non sappiamo che cosa lei intenda per - spaccapietre - ma se non siamo neanche certi che il calcolo ci sia veramente, non comprendiamo cosa ci sia realmente da - spaccare - (!)

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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