Minzione alterata a causa di materasso in memory foam: possibile nesso fisiopatologico?
Buongiorno,
sono un uomo di 60 anni con una diagnosi di iperplasia prostatica benigna (IPB) lieve da circa 10 anni.
I sintomi sono minimi e non invalidanti, osservo una nicturia occasionale, spesso associata a flusso urinario ridotto al risveglio, specialmente se la vescica è molto piena al momento della minzione.
Qualche episodio di prostatite nel decennio.
Il dato che mi ha spinto a scrivere qui è la sospetta correlazione temporale tra l’uso di materassi in memory foam ad alta densità e la comparsa di questi disturbi.
Utilizzo da oltre 10 anni un materasso memory ad alta densità.
Durante tutto questo periodo ho notato:
* Episodi di risvegli notturni per urinare, con riduzione del flusso che è rallentato
* una fase notturna, regolare, con episodi di aumento della temperatura corporea per la termogenesi
* un flusso urinario ridotto nella prima minzione del mattino
Recentemente, durante un soggiorno fuori casa ho dormito per una settimana su un materasso a molle e nessuno di questi sintomi si è manifestato e al mattino la minzione era perfetta, anche con abbondante assunzione di liquidi serale.
Ripreso l’uso di un nuovo materasso in memory foam, i sintomi sono riapparsi subito!
Ho consultato a scopo informativo un'intelligenza artificiale che ha formulato alcune ipotesi fisiopatologiche, supportate da riferimenti scientifici:
1.
Il memory foam ad alta densità trattiene il calore corporeo, favorendo la vasodilatazione periferica e l’aumento della perfusione renale, con conseguente maggiore produzione di urina notturna.
2.
Il materiale favorisce l’immobilità notturna (minor numero di micro-movimenti), con conseguente rallentamento del ritorno venoso e linfatico, in particolare nella zona pelvica.
3.
Nei soggetti con IPB, la congestione pelvica notturna potrebbe contribuire a ridurre temporaneamente il flusso urinario al risveglio.
Riferimenti scientifici suggeriti:
* Kr uchi K.
(2002).
The role of body temperature in sleep regulation, Sleep Med Rev
* Van Kerrebroeck P.
et al.
(2010).
Nocturnal polyuria and sleep disturbances, BJU Int
* Okamoto-Mizuno K.
et al.
(2005).
Effect of mattress design on nighttime body temperature and sleep quality, J Physiol Anthropol
* Djavan B.
et al.
(2001).
Pelvic congestion and BPH, Curr Opin Urol
* Kim S.
A. et al.
(2013).
LUTS and autonomic nervous system in BPH, Int Neurourol J
Le mie domande:
* Esiste in letteratura urologica un riscontro della relazione tra vasodilatazione notturna, congestione pelvica e peggioramento del flusso urinario in pazienti con IPB?
* L’aumento della temperatura notturna o la ridotta mobilità possono fisiologicamente influire su minzione e flusso?
* Può esserci una componente neurovegetativa che spiega la minzione notturna in rapporto a stimoli termici o posturali?
* Avrebbe senso, in ottica clinica, valutare il materasso o le condizioni notturne come fattore aggravante secondario della sintomatologia?
Sono disponibile a fornire ulteriori dettagli se necessari.
Un saluto cordiale.
sono un uomo di 60 anni con una diagnosi di iperplasia prostatica benigna (IPB) lieve da circa 10 anni.
I sintomi sono minimi e non invalidanti, osservo una nicturia occasionale, spesso associata a flusso urinario ridotto al risveglio, specialmente se la vescica è molto piena al momento della minzione.
Qualche episodio di prostatite nel decennio.
Il dato che mi ha spinto a scrivere qui è la sospetta correlazione temporale tra l’uso di materassi in memory foam ad alta densità e la comparsa di questi disturbi.
Utilizzo da oltre 10 anni un materasso memory ad alta densità.
Durante tutto questo periodo ho notato:
* Episodi di risvegli notturni per urinare, con riduzione del flusso che è rallentato
* una fase notturna, regolare, con episodi di aumento della temperatura corporea per la termogenesi
* un flusso urinario ridotto nella prima minzione del mattino
Recentemente, durante un soggiorno fuori casa ho dormito per una settimana su un materasso a molle e nessuno di questi sintomi si è manifestato e al mattino la minzione era perfetta, anche con abbondante assunzione di liquidi serale.
Ripreso l’uso di un nuovo materasso in memory foam, i sintomi sono riapparsi subito!
Ho consultato a scopo informativo un'intelligenza artificiale che ha formulato alcune ipotesi fisiopatologiche, supportate da riferimenti scientifici:
1.
Il memory foam ad alta densità trattiene il calore corporeo, favorendo la vasodilatazione periferica e l’aumento della perfusione renale, con conseguente maggiore produzione di urina notturna.
2.
Il materiale favorisce l’immobilità notturna (minor numero di micro-movimenti), con conseguente rallentamento del ritorno venoso e linfatico, in particolare nella zona pelvica.
3.
Nei soggetti con IPB, la congestione pelvica notturna potrebbe contribuire a ridurre temporaneamente il flusso urinario al risveglio.
Riferimenti scientifici suggeriti:
* Kr uchi K.
(2002).
The role of body temperature in sleep regulation, Sleep Med Rev
* Van Kerrebroeck P.
et al.
(2010).
Nocturnal polyuria and sleep disturbances, BJU Int
* Okamoto-Mizuno K.
et al.
(2005).
Effect of mattress design on nighttime body temperature and sleep quality, J Physiol Anthropol
* Djavan B.
et al.
(2001).
Pelvic congestion and BPH, Curr Opin Urol
* Kim S.
A. et al.
(2013).
LUTS and autonomic nervous system in BPH, Int Neurourol J
Le mie domande:
* Esiste in letteratura urologica un riscontro della relazione tra vasodilatazione notturna, congestione pelvica e peggioramento del flusso urinario in pazienti con IPB?
* L’aumento della temperatura notturna o la ridotta mobilità possono fisiologicamente influire su minzione e flusso?
* Può esserci una componente neurovegetativa che spiega la minzione notturna in rapporto a stimoli termici o posturali?
* Avrebbe senso, in ottica clinica, valutare il materasso o le condizioni notturne come fattore aggravante secondario della sintomatologia?
Sono disponibile a fornire ulteriori dettagli se necessari.
Un saluto cordiale.
Che dopo i 60 anni la prima minzione del mattino sia differente dalle atre è una cosa talmente comune da non meritare particolare attenzione. Tutte le sue considerazioni sono apprezzabili, ma non pensiamo che siano state nè mai saraanno oggetto di un lavoro scientifico, considerata il numero troppo elevato di variabili e l'impossibilità di comporre un campione di studio omogeneo.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
Grazie comunque
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 360 visite dal 17/07/2025.
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Approfondimento su Prostata
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