Prostata infiammata, il problema si ripresenta periodicamente
Salve,
purtroppo devo tornare sull’argomento relativo alla salute della mia prostata.
Riassumo brevemente ciò che ho dovuto affrontare in questi mesi:
Novembre 2024: primo intervento di resezione prostatica (TURP).
Dopo circa 15 giorni dall’operazione ho sviluppato una stenosi della loggia post-operatoria.
Gennaio 2025: secondo intervento di revisione endoscopica (RE-TURP + cervicotomia).
Anche in questo caso, a circa 20 giorni dall’intervento, il problema si è ripresentato.
Aprile 2025: terzo intervento, effettuato da un altro urologo, durante il quale è stata eseguita una TUIP bilaterale.
Il problema della stenosi sembrava definitivamente risolto, ma ad agosto, mentre ero in vacanza, sono comparsi nuovi disturbi urinari: difficoltà ad urinare soprattutto al mattino, nicturia e stimolo frequente durante il giorno.
Mi è stata eseguita una cistoscopia per verificare l’esito dell’intervento, che è risultato perfettamente riuscito, senza traccia di stenosi.
Mi è stata quindi diagnosticata una prostatite cronica e ho seguito una terapia antibiotica con Tazopenil intramuscolo, tre volte al giorno per quattro giorni.
I sintomi si erano attenuati, ma a settembre si sono ripresentati, seppur in forma più lieve.
Mi è stato quindi prescritto Topster in supposte per 8 giorni, associato a Forprost Flogo per tre mesi.
Da circa una settimana, però, i disturbi sono tornati: il flusso urinario è debole e per renderlo soddisfacente devo sforzarmi.
Al mattino trovo particolare difficoltà ad urinare, e la situazione peggiora dopo un rapporto sessuale.
Pur essendo rassicurato dal fatto che il problema della stenosi sia ormai superato, mi sento comunque avvilito e sfiduciato, e non so più come affrontare questa situazione.
Chiedo cortesemente se dovrò convivere stabilmente con questa condizione, ricorrendo periodicamente a terapie farmacologiche, oppure se esista una possibile via d’uscita.
Tutto ciò sta impattando molto negativamente la mia via vita sia nel privato che nel lavoro.
E' un vero incubo
Ringrazio e chiedo scusa per il disturbo
purtroppo devo tornare sull’argomento relativo alla salute della mia prostata.
Riassumo brevemente ciò che ho dovuto affrontare in questi mesi:
Novembre 2024: primo intervento di resezione prostatica (TURP).
Dopo circa 15 giorni dall’operazione ho sviluppato una stenosi della loggia post-operatoria.
Gennaio 2025: secondo intervento di revisione endoscopica (RE-TURP + cervicotomia).
Anche in questo caso, a circa 20 giorni dall’intervento, il problema si è ripresentato.
Aprile 2025: terzo intervento, effettuato da un altro urologo, durante il quale è stata eseguita una TUIP bilaterale.
Il problema della stenosi sembrava definitivamente risolto, ma ad agosto, mentre ero in vacanza, sono comparsi nuovi disturbi urinari: difficoltà ad urinare soprattutto al mattino, nicturia e stimolo frequente durante il giorno.
Mi è stata eseguita una cistoscopia per verificare l’esito dell’intervento, che è risultato perfettamente riuscito, senza traccia di stenosi.
Mi è stata quindi diagnosticata una prostatite cronica e ho seguito una terapia antibiotica con Tazopenil intramuscolo, tre volte al giorno per quattro giorni.
I sintomi si erano attenuati, ma a settembre si sono ripresentati, seppur in forma più lieve.
Mi è stato quindi prescritto Topster in supposte per 8 giorni, associato a Forprost Flogo per tre mesi.
Da circa una settimana, però, i disturbi sono tornati: il flusso urinario è debole e per renderlo soddisfacente devo sforzarmi.
Al mattino trovo particolare difficoltà ad urinare, e la situazione peggiora dopo un rapporto sessuale.
Pur essendo rassicurato dal fatto che il problema della stenosi sia ormai superato, mi sento comunque avvilito e sfiduciato, e non so più come affrontare questa situazione.
Chiedo cortesemente se dovrò convivere stabilmente con questa condizione, ricorrendo periodicamente a terapie farmacologiche, oppure se esista una possibile via d’uscita.
Tutto ciò sta impattando molto negativamente la mia via vita sia nel privato che nel lavoro.
E' un vero incubo
Ringrazio e chiedo scusa per il disturbo
Se la situazione non risponde ad un consueto breve ciclo di veri anti-infiammatori (FANS), è opportuno ripetere un controllo endoscopico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Gent.le utente, la prostatite cronica è effettivamente una bella seccatura perché può facilmente recidivare in forma acuta.Purtroppo a poco servono gli antibiotici perché nella ghiandola prostatica viene prodotto fruttosio ed è quindi presente un favorevole terreno di coltura per i batteri .Per mia esperienza non se ne esce con antibiotici. Importanti sono le abitudini di vita : un bel bicchiere d'acqua appena svegli ed un altro nel corso del mattino , evitare di assumere cibi piccanti o bere birra anche se analcolica oltre ad evitare l uso di cyclette o bicicletta.La terapia ? Antiinfiammatori per os e contemporaneamente per via rettale a cicli il cui scopo è mantenere pervi i microscopici forellini dell uretra da cui fuoriesce sperma e. Liquido prostatico..Il percorso terapeutico può durare anche 1 aa riportando alla prostatite cronica catarrale asintomatica. Nessuno di noi urologi ha la pillola magica ma così facendo si può vivere senza disturbi
In conclusione tanta pazienza e se ne esce fuori anche le ricadute possono presentarsi ma solo a distanza di anni.Cordialmente
In conclusione tanta pazienza e se ne esce fuori anche le ricadute possono presentarsi ma solo a distanza di anni.Cordialmente
Dott.Roberto Mallus
Utente
Buongiorno Dottore
La ringrazio per la risposta dettagliata, volevo solo dirle che per quanto riguarda le abitudini di vita non tocco alcolici (che comunque bevevo in quantità moderata, diciamo un bicchiere di vino a cena e non tutti i giorni) da quando ho subito il primo intervento, bevo 2 litri di acqua al giorno, il caffè l'ho completamente abbandonato così come il cioccolato e le spezie e come attività fisica pratico la corsa 3 volte a settimana. Questo per informarla che sono molto attento allo stile di vita che possa preservare la mia prostata. Comunque seguirò il suo consiglio sperando che questi sintomi possano essere almeno mitigati.
Grazie mille
La ringrazio per la risposta dettagliata, volevo solo dirle che per quanto riguarda le abitudini di vita non tocco alcolici (che comunque bevevo in quantità moderata, diciamo un bicchiere di vino a cena e non tutti i giorni) da quando ho subito il primo intervento, bevo 2 litri di acqua al giorno, il caffè l'ho completamente abbandonato così come il cioccolato e le spezie e come attività fisica pratico la corsa 3 volte a settimana. Questo per informarla che sono molto attento allo stile di vita che possa preservare la mia prostata. Comunque seguirò il suo consiglio sperando che questi sintomi possano essere almeno mitigati.
Grazie mille
Solo una precisazione parlavo di birra anche analcolica non di vino o eccezionalmente di qualche superalcolico. Cordialmente
Dott.Roberto Mallus
Utente
Certamente dottore, ma ho preso l'abitudine di non bere più alcolici e mi trovo bene così
La ringrazio
La ringrazio
Utente
Buongiorno Dottor Mallus,
scrivo solo per completezza di informazioni. Come accennato nel mio primo post, ho avuto una situazione clinica piuttosto travagliata e credo sia normale che, ogni volta che urino, lo faccia con molta apprensione e una certa paranoia, controllando costantemente il flusso.
Ho spiegato all’urologo che ha eseguito il mio ultimo intervento che il mio flusso urinario risente facilmente di qualunque fattore esterno. Ad esempio, se mi sento costipato a livello intestinale pur senza un forte stimolo a evacuare il flusso risulta debole; inoltre, quando anche lo stimolo urinario è ridotto, il getto è altrettanto debole. La cosa ancora più curiosa è che il flusso sembra essere davvero soddisfacente solo alla fine della giornata. Il dottore mi ha rassicurato dicendo che tutto ciò è assolutamente normale e che i fattori che influenzano l’intensità del getto sono molteplici: alimentazione, stress, situazione intestinale e persino il clima. Mi ha inoltre avvisato che nei periodi più freddi è possibile che il getto diminuisca e che non c’è motivo di preoccuparsi.
Nonostante ciò, il pensiero rimane e la preoccupazione cresce, soprattutto quando, dopo aver evacuato, avverto dolori pelvici a volte anche piuttosto intensi. Considerato che soffro di prostatite cronica da ormai 25 anni, spero davvero che il problema sia legato solo a questa condizione e che non vi siano ulteriori complicazioni. Il dottore mi ha comunque suggerito di rivederci nel nuovo anno, dopo le festività.
Spero sinceramente che non si tratti di una recidiva della stenosi della loggia prostatica, anche perché non vorrei dover affrontare un nuovo intervento dopo averne già subiti tre in così poco tempo.
scrivo solo per completezza di informazioni. Come accennato nel mio primo post, ho avuto una situazione clinica piuttosto travagliata e credo sia normale che, ogni volta che urino, lo faccia con molta apprensione e una certa paranoia, controllando costantemente il flusso.
Ho spiegato all’urologo che ha eseguito il mio ultimo intervento che il mio flusso urinario risente facilmente di qualunque fattore esterno. Ad esempio, se mi sento costipato a livello intestinale pur senza un forte stimolo a evacuare il flusso risulta debole; inoltre, quando anche lo stimolo urinario è ridotto, il getto è altrettanto debole. La cosa ancora più curiosa è che il flusso sembra essere davvero soddisfacente solo alla fine della giornata. Il dottore mi ha rassicurato dicendo che tutto ciò è assolutamente normale e che i fattori che influenzano l’intensità del getto sono molteplici: alimentazione, stress, situazione intestinale e persino il clima. Mi ha inoltre avvisato che nei periodi più freddi è possibile che il getto diminuisca e che non c’è motivo di preoccuparsi.
Nonostante ciò, il pensiero rimane e la preoccupazione cresce, soprattutto quando, dopo aver evacuato, avverto dolori pelvici a volte anche piuttosto intensi. Considerato che soffro di prostatite cronica da ormai 25 anni, spero davvero che il problema sia legato solo a questa condizione e che non vi siano ulteriori complicazioni. Il dottore mi ha comunque suggerito di rivederci nel nuovo anno, dopo le festività.
Spero sinceramente che non si tratti di una recidiva della stenosi della loggia prostatica, anche perché non vorrei dover affrontare un nuovo intervento dopo averne già subiti tre in così poco tempo.
Se c è una recidiva steni il flusso è sempre ridotto .consideri che iol getto,il flusso è il n metta dipendenza del contenuto vescicale ( per intenderci se la vescica contiene 50 cc il flusso è sempre ridotto rispetto ad una capacità vescicale di 300 cc.Cordialmente
Dott.Roberto Mallus
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 251 visite dal 19/11/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Prostata
La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.
Consulti simili su prostata
- Dopo biopsia prostata 30 giorni e possibile avere ancora problemi intestinali e rocefin
- Uroflussometria grave: Turp necessaria o rischio eccessivo?
- Disturbi genitali e perineali: sovraccarico pubico o altro?
- IPB notturno: difficoltà iniziale, flusso diurno ok?
- Difficoltà orgasmiche ed eiaculazione ridotta con tamusolina e finasteride: cause?
- Calore anale, prurito, erezioni notturne: cosa fare?
Consulti su infezioni delle vie urinarie
- Cistite, Ciproxin, Rocefin, urine rosse: che succede?
- Balanopostite cronica e rigonfiamenti: circoncisione o altra visita?
- Check-up anomalo: cosa significano GFR bassa, leucociti/esterasi nelle urine?
- Uomo 21enne: urgenza minzionale, peso sovrapubico e flusso debole persistono nonostante esami e terapie (sclerosi anulare, prostatite?). Richiesta par
- Stent ureterale dx: esiti imaging e funzione renale post-intervento.
- Torsione testicolare in corso?
Altri consulti in urologia
- clamidia non complicata: quale terapia scegliere?
- aumento liquidi: frequenza urinaria e prostata?
- Ipertrofia prostatica e sintomi: rischio ritenzione e danni alla vescica?
- Gestione infezione urinaria ricorrente in anziano fragile con demenza: consigli?
- Interazione ossibutinina e augmentin?
- Operazioni testicolari e circoncisione: tempo di recupero per lavoro attivo?