Possibili effetti del seroquel sulla vescica o sulla prostata?

Salve a tutti. Scrivo perchè, dopo aver abbandonato da tanto ogni tipo di cura, sia farmacologica, sia fitoterapica sia omeopatica, per la mia prostatite cronica aggravata da sclerosi del collo vescicale (rimando i medici alle mie precedenti vecchie richieste di consulto), circa un mese fa avevo avuto improvvisamente e misteriosamente (in quanto non collegabile ad alcuna terapia) un netto miglioramento dei miei sintomi, diciamo che riuscivo a non sentire il bisogno di urinare per almeno 2 o 3 ore di distanza tra un getto e l'altro, che avveniva "singolarmente", laddove per anni dovevo fare, per ogni stimolo, 7 o 8 getti consecutivi alla volta a distanza di pochissimi minuti l'uno dall'altro. Questa fase è stata accompagnata però da un aggravamento della mia insonnia cronica, che ormai non rispondeva più a nessuna benzodiazepina (sia in gocce sia in pasticche) nè al neurolettico Serenase. Quando c'è stato il bisogno di cambiare la mia terapia, la mia psichiatra mi ha prescritto lo stabilizzatore dell'umore Seroquel (quetiapina), che, pur avendomi inizialmente (per un dosagio troppo elevato poi corretto e abbassato) dato un fortissimo calo di pressione, mi ha miracolosamente riportato un sonno normale e mi ha tolto anche una forte ansia che avevo al mattino appena sveglio. Coincidentalmente però, il giorno dopo aver iniziato questa terapia, mi sono improvvisamente ritornati e peggiorati i sintomi del mio problema vescicale/prostatico, con frequenza urinaria altissima anche per poche gocce che sento "intrappolate" nell'uretra. Inutile dire che la mia qualità della vita, che sembrava per breve tempo tornata normale, ne ha risentito, tanto che non me la sento nemmeno di cercare lavoro (cosa che avevo inziato a fare durante il miglioramento) perchè ho costante bisogno di andare al bagno. Mi sono pochi giorni fa venute anche le emorroidi o almeno ho avuto dei sanguinamenti durante le feci con un dolore (che mi è scomparso, ora) come se l'ano fosse "gonfio" e irritato. Sul bugiardino del Seroquel non ho trovato alcun effetto collaterale sulle vie urinarie e preciso che non saprei come farne a meno dato che è l'unica cosa che mi fa dormire. Volevo però sapere se è possibile che tale farmaco abbia potuto svolgere un'azione irritativa/infiammatoria sulla prostata o se abbia potuto restringere l'uretra o chissà cos'altro ancora ai muscoli del collo vescicale. Il controllo dalla psichiatra ce l'ho il 7 marzo e le parlerò di questo problema, anche se, ripeto, dal bugiardino non si evince una correlazione. Sono molto scoraggiato e ancor più depresso per la mia situazione che non mi fa vivere. Vi ringrazio in anticipo e vi porgo cordiali saluti
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Caro signore,
non risulta quell' effetto collaterale.
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Quindi mi dovrei orientare sul problema emorroidi e anche sull'alimentazione? Ho provato da qualche giorno a eliminare quegli alimenti che recentemente avevo mangiato in grandi quantità (cioccolato, coca cola, patatine) ma i sintomi persistono. Dopo quanto tempo da un corretto regime dietetico potrei pensare di poter migliorare, nel caso si trattasse di infiammazione prostatica da emmorroidi? E' utile nel mio caso assumere il Licoser?
grazie mille
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Più facile siano le emorrodi. Curi quelle intamnto.
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Utente
Utente
Chiedo scusa, dottore, ma non potrebbe essere un effetto "indiretto"? Dato che quel farmaco aumenta molto la glicemia (e infatti mi ha fatto aumentare molto la fame e il peso), non potrebbe essersi stimolata l'infiammazione prostatica ad opera del cortisolo indotto dall'iperglicemia?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.2k 655 55
Farraginoso come meccanismo: non siamo così fragili.
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Dottore, da tempo le emorroidi sono passate ma purtroppo sto continuando a peggiorare e ora ho in programma di effettuare nello stesso giorno un esame urodinamico (non video) e una nuova uretrocistocopia perchè un chirurgo a cui mi sono rivolto per sottopormi a TULIP vuole vederci chiaro di persona prima dell'eventuale intervento. Io temo mi sia venuta anche una stenosi uretale perchè la pipì la maggior parte delle volte non la sento tanto in vescica (che comunque continua a irrigidirsi per tutta la giornata, a dispetto della Tamsulosina/Lura che sembra aver completamente perso efficacia) ma "strozzata" nell'uretra proprio a metà del corpo del pene. L'uretrocistoscopia (ne avevo già fatta una 4 anni fa e mi aveva rilevato solo la sclerosi del collo vescicale) può essere utile anche a verificare o escludere eventuali stenosi o restringimenti formatisi nel frattempo? Ovvero, il sondino introdotto nell'uretra "vede" anche quel tratto distale oppure inizia lo "scandagliamento" solo a partire dalla parte interna dell'uretra?
Inoltre, tornando al meccanismo del Seroquel...dato che questo farmaco abbassa molto la pressione, non potrebbe aver agito sulla vasopressina, ovvero l'ormone antidiuretico, simulando così i sintomi di una stenosi?
Infine, secondo lei una TULIP indirizzata al solo collo vescicale (quindi trigono e sfintere) non potrebbe risultare inefficace se in sede periuretrale è presente anche un'ipertrofia del lobo medio della prostata (come mi è stato rilevato un anno fa da una ecografia trans-rettale)? Questo chirurgo ha detto che nel caso dall'intervento sarebbe escluso questo lobo prostatico, ma io ho paura che i sintomi restino uguali se non venisse vaporizzato anch'esso...grazie mille in anticipo per le risposte ai miei dubbi!
un saluto
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,


la sua "molto fastidiosa" problematica urinaria dovrebbe essere valutata meglio con un esame uroflussimetrico ed una uretrocistoscopia ( oggi con il cistoscopio sottile, di facilissima esecuzione).
Io sarei molto perplesso nel consigliare una TUIP o TULIP ad un giovane di 27 anni che non ha ancora dei figli.
Ma tutto si può decidere ed effettuare con il corretto consenso e convincimento del paziente.
Il seroquel, non dovrebbe avere conseguenze
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

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Utente
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Grazie per la risposta, dottore!
Veramente mi è stato assicurato che nella pluriennale casistica di questa specifica equipe chirurgica i casi di eiaculazione retrograda post-TULIP documentati sono del 2%, e soprattutto in virtù di questa apparente esperienza, oltre all'uso del laser di per sè (di utilizzo raro in Italia per quanto mi risulta), che mi sono rivolto a loro, non conoscendo nè di persona nè di fama altri chirurghi urologi che siano esperti nella TULIP e che siano magari di Roma o provincia...mi è stato detto che il laser Tullio lo hanno anche al San Carlo ma i due urologi di tale struttura che mi avevano visitato e seguito nei primi anni di questa "maledizione" mi hanno sempre parlato di eventuale intervento di chirurgia tradizionale, che stando ai dati in mio possesso avrebbe il rischio di eiaculazione retrograda di oltre l'80%...ovviamente se lei mi può smentire su queste notizie (e anche sulla diffusione e sull'esperienza nell'uso del laser Tullio in urologia nel Lazio o altrove), dottore, ne sarei lietissimo!
Io stesso ero restio a farmi operare, ma davvero con l'ultimo peggioramento non riesco a vivere una vita normale, devo stare ore e ore consecutive al giorno in bagno, e se tuttavia alla fin fine mi devo operare per stare almeno decentemente, non ho alcun problema, men che meno relativo alla mia giovane età (le assicuro che ci ho meditato a lungo), anche se naturalmente per sicurezza mi rivolgerò lo stesso ad una Banca del Seme prima dell'intervento.
A questo proposito, dottori (mi rivolgo in generale a chi avrà la pazienza di legermi e rispondermi), se conoscete strutture del genere (pubbliche o a pagamento) nella provincia di Roma, vi sarei grato se me li poteste segnalare, anche con messaggio privato se ci fossero delle limitazioni deontologiche qui su questo spazio pubblico del sito.
Aggiungo un altra precisazione. Quando questo chirurgo mi ha chiesto della mia vita sessuale, per escludere una stenosi o un restringimento (che io temo ci sia ma su cui lui è scettico), mi ha "palpato" il pene nel punto in cui io sentivo la presenza di urina (è una procedura attendibile questa per escluderla, cioè sentendo semplicemente dall'esterno?) e poi mi ha chiesto se il mio getto di sperma "schizza" e io istintivamente gli ho risposto di si, ma poi ho, diciamo, verificato meglio a casa e in effetti più che "schizzare" cola dall'alto in basso semplicemente, senza nemmeno troppa forza, anche se la quantità mi sembra tutto sommato normale o almeno sempre la solita...può questo ragionevolmente accreditare l'ipotesi di una stenosi o quantomeno di un parziale restringimento o no? E' possibile che io abbia contestualmente una infiammazione uretrale cronica (dovuta magari al continuo sfregamento con la carta igienica per asciugarmi a fondo) che mi abbia comportato uno stimolo precoce ad urinare a livello appunto dell'uretra più esterna anche a pochi istanti di distanza dal precedente getto di urina appena fatto, che comunque è generalmente debole e con sistematico mancato svuotamento? E' plausibile inoltre (tralasciando quanto possa essere statisticamente probabile dato che la medicina non è una scienza esatta e matematica) che la quantità finale di un singolo getto di urina subisca una variazione di pressione (e qui ritorno, da profano appena minimamente informato, alla già citata Vasopressina ADH/ormone antidiuretico) tale che essa mi si blocchi a metà dell'uretra non avendo la forza sufficiente per percorrere l'ultima parte dell'uretra, risultando quindi la vescica di per sè vuota ma persistendo lo stimolo ad urinare, dato il mancato svuotamento?
Vorrei comunque infine ripetere i miei precedenti due dubbi rimasti inevasi, ovvero:
-l'uretrocistoscopia può vedere anche un'eventuale stenosi nel tratto distale dell'uretra peniena oppure il sondino inizia la sua visuale dalla parte interna dell'uretra? Mi spiego: se ci fosse un'ostruzione, una mezza-stenosi o una stenosi vera e propria, e il sondino, già di per sè sottile, venisse infilato con la forza tipica con cui indelicatamente molti operatori sanitari usano questi strumenti (parlo non per generalizzare ma per esperienza avendo fatto tamponi, valutazione residuo post-minzionale non-ecografica ma con catetere, e un iniziale esame urodinamico fallito perchè ho avuto una "sindrome vagale" - in pratica quasi uno svenimento forse dovuto a calo improvviso di pressione - in fase di riempimento), potrebbe venir compromessa l'indagine completa del tratto uretrale (essendo il sondino penetrato con tanta forza da aver bypassato l'eventuale restringimento) oppure posso stare tranquillo da questo punto di vista?
-l'intervento di TULIP limitato al solo collo vescicale (come mi ha preventivato questo chirurgo) senza andare a vaporizzare anche quel benedetto "lobo medio prostatico ipertrofico in sede peri-uretrale" (riscontrato dalla trans-rettale) potrebbe rivelarsi inefficace nel risolvere completamente la mia sintomatologia e quindi mi dovrei accontentare di un miglioramento solo parziale, a discrezione del chirurgo operante? Ci sono per caso rischi relativi alla sfera sessuale se venisse vaporizzato anche la parte ipertrofica di questo lobo? Oppure potrei giovarmi dell'assunzione di Merpatricina e/o Serenoa Repens (ma so che ci vogliono 6 mesi continuativi) per ovviare alla parte prostatica del problema (che questo chirurgo, ripeto, ha minimizzato senza spiegarmi assolutamente il perchè di questa sua valutazione, limitandosi a dire che le dimensioni globali della prostata - verificata con esplorazione digitorettale ma anche dalla stessa ecografia transrettale dell'anno scorso e da una più recente sovrapubica - sono perfettamente nella norma)?
Il chirurgo mi ha raccomandato di continuare a prendere quotidianamente la Tamsulosina pur avendogli io spiegato più volte che essa ha completamente perso la sua efficacia...quando gli ho chiesto notizie sulla recente Silodosina mi ha detto che è meno selettiva della Tamsulosina e che ci sono ancora pochi studi al riguardo essendo l'ultima molecola scoperta tra gli alfalitici...ma io ho letto invece che semmai è più selettiva della Tamsulosina, tanto da avere più di frequente l'effetto collaterale della temporanea eiaculazione retrograda dovuta alla troppa apertura del collo vescicale...logico che io sia ancora più pieno di dubbi, perchè mi verrebbe facile fare il ragionamento che "molecola che non funziona, si cambia, e se ne prova una nuova" così come ho fatto in passato passando, su prescrizione di un altro urologo, dall'Alfuzosina alla Tamsulosina.
Ultimissima cosa: potrebbe essermi utile un'integrazione con Magnesio Pidolato (che ho letto essere quello che arriva più facilmente nei tessuti anzichè limitarsi a circolare nel sangue) e Zinco, rispettivamente per prevenire le contrazioni della vescica e l'invecchiamento prostatico?
Mi scuso per le tante domande ma vi prego di capire lo stato di vera e propria disperazione in cui verso da troppo tempo e in quelli che avrebbero potuto essere gli anni migliori della mia vita e che invece mi hanno visto solo star male. Vi sarei grato se, nei limiti della vostra disponibilità, poteste fugare questi miei dubbi spero più che fondati. In particolare vorrei chiedere al dottor Pozza (e anche al dottor Cavallini, visto che sono stati gli unici a rispondermi) se cortesemente, con molta pazienza e con la sua autorevolezza può dare risposta a tutti i miei dubbi prima che io mi sottoponga agli ultimi accertamenti propedeutici alla TULIP. Grazie mille in anticipo e cordiali saluti
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