Prostatiti e giovani di 25 anni

Salve,
per diverse settimane ho avuto leggeri fastidi nella zona pelvica-scrotale.
Più precisamente:
1) Leggerissimo prurito/fastidio alla punta del pene dopo la minzione e dopo la eiaculazione;
2) Esigenza di urinare abbastanza frequentemente e con poca possibilità di trattenere;
3) Sensazione di "calore" nella zona pelvica e talvolta con interessamento di arti
inferiori;
4) Goccioline di urina durante il coito.

Parto dal presupposto che ho 30 anni.
Sono stato visitato da due urologi.

Il primo urologo propendeva per una prostatite e mi prescriveva alcuni antinfiammatori.

Il secondo urologo (professore universitario e ritenuto luminare del settore che ha scritto decine di libri e centinaia di pubblicazioni) ha
sconfessato completamente la tesi del collega addirittura sostenendo che la
somministrazione di antinfiammatori o analgesici per una questione del genere è
assolutamente inutile (solo una spesa di soldi.Un regalo alle farmacie).
Inoltre, mi ha detto che per l'età che ho potrei andare anche all'oktoberfest a consumare quanta birra voglio in quanto trattasi di panzanate tutte le proibizioni di questi tipo ordinate per ragazzi di 30 anni.
Mi ha quindi prescritto diversi esami, tra cui tampone uretrale, spermiocoltura e analisi delle urine. Il tutto alla ricerca di germi comuni, miceti, clamidia, micoplasma, ureaplasma.
Sono in attesa dei responsi.
Non ha voluto fare la prova del dito.

Insomma, abbiamo tesi divergenti.

Ma cosa succede? Mai osservate così tante divergenze come nel settore dell'urologia.

Grazie.
[#1]
Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
Gent.mo utente

Dalla sua stria clinica sembrerebbe trattarsi di un`infezione dell`apparato urogenitale ch giustamente andrebbe valutato con una ricerca mirata per valuatre quale o quali germi sono interessati e quindi per proporre una terapia mirata e specifica in funzione del risultato dell`antibiogramma. Direi che non ci sono sostanziali divergenze, solo che il secondo specialista ha ritenuto procedere per esami culturali che potranno giustificare una terapia antibiotica.

Cordiali saluti

Dott. Carlo Maretti
Specializzato in Andrologia
www.andrologia-online.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ho appunto effettuato tampone uretrale, spermiocoltura, e urinocoltura (esclusivamente le prime gocce del primo getto la mattina appena svegliato) per:

1) Germi comuni;

2) Chlamydia;

3) Miceti;

4) Mycoplasmi;

5) Ureaplasmi.

Tutte e tre le tiplogie di analisi hanno avuto esito negativo.
Naturalmente mi riservo di ricercare tali agenti anche mediante l'amplificazione
del DNA.

Inoltre ecodoppler ha escluso il varicocele e una ecografia ha registrato una prostata
normale.


Tuttavia posso meglio descrivere la sintomatologia attuale:

1) Intorpidimento e sensazione di calore/scottatura di tipo asimmetrico agli arti inferiori (soprattutto piedi, interno coscia ed esterno coscia);

2) Simultanea sensazione di "scossa elettrica" in tutta la regione pelvica, il dito indice della mano destra, gli arti inferiori e la zona che dall'ano va allo scroto fino alla punta del pene;

3) Continue sensazioni di trafittatura, formicolii e punture di spilli sotto l'ombellico, sui piedi e interno coscia sinistra;

4) Intolleranza ai pantaloni stretti;

5) Frequente diarrea;

6) Presenza di una "seria" codizione di emmorroidi, stipsi, e ragadi fin da bambino;

7) Breve durata delle erezioni;

8) Continue erezioni durante la notte;

9) Persistente sensazione di "frusta" nella zona lombare;

10) Continui intorpedimenti di tutti gli arti durante la notte;

11) Sperma viscosissimo;

12) In situazioni di stress o di animate discussioni l'interno coscia si intorpidisce e brucia così tanto da vedermi costretto a sdraiarmi;

13) Dopo aver fatto la doccia camminando di seguito scalzo le piante dei piedi "bruciano" letteralmente.

Stranamente la mattina (per quanto attiene le vie urinarie) appena sveglio sto benissimo. Lo stesso dicasi dopo camminate di 20/30 minuti.

Cosiderate che sono praticamente astemio, non bevo mai caffè e mangio solo peperconcino appena spolverato sugli spaghetti alle vongole 5-6 volte l'anno.

A questo punto non so più a quale categoria di medico debba rivolgermi (urologo, neurologo, angiologo o reumatologo).

In pochi mesi ho speso più di un mese di stipendio per consulti, antinfiammatori e analisi senza avere il minimo beneficio.

A quale tipo di specialità devo fare riferimento secondo voi?

Vi ringrazio.
[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
La restante sintomatologia l'ho già descritta nel messaggio introduttivo
[#4]
Dr. Carlo Maretti Andrologo, Sessuologo 9.6k 193 2
gent.mo utente

direi che la sua sintomatologia merita un consulto plurispecialistico che da questa postazione è impossibile darle, mentre sicuramente il suo medico di base che dovrebbe conoscere a fondo la sua situazione clinica mi sembrerebbe la persona più indicata per aiutarla.

Cordialità
[#5]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.mo utente,
la sintomatologia è quella di una prostatite e negarLa da parte di chichessia non la aiuta a risolvere il problema.
Lo specialista che se ne occupa è l'urologo,preparato ,disponibile e onesto e che quindi Le permetta una continuità di cure.
L'ultima cosa è andare alla ricerca del "pozzo di scienza" che le possa risolvere la problematica con il farmaco divino.
I suoi sfoghi sono più che comprensibili, ma bisogna che si soffermi e abbia fiducia nell'urologo del quale Ella crede di poter riporre la sua fiducia un urologo con cui possa confrontarsi e seguire scrupolosamente i consigli.
A mio avviso se non farà in tal modo purtroppo rischia di avere bisogno anche di un neurologo.
Scusi la franchezza ma qs è quanto Le dovevo.
Cordialità

Dott.Roberto Mallus

[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Va bene, prostatite. Una infiammazione di questa ghiandola.

Ci può essere dietro una causa di tipo batterico, abatterico,virale, legata ad abitudini alimentari. Si capisce. Oppure ancora un qualosa che vi rimane annidato e si risveglia ogni tanto.

Tuttavia l'infiammazione potrebbe essere causata anche da fattori neurologici o comunque di compressione/schiacciamento.Non crede?

Le dico questo in quanto nella mia vita ho bevuto pochissime volte alcolici o superalcolici. Quanto al peperoncino capita di mangiarne una esigua quantità in quei piatti che uno può consumare 9 o 10 volte l'anno.

E quando parlo di esigua quantità non faccio riferimento ai fagioli alla bud spencer.Faccio riferimento allo spaghetto alle vongole con quella spolveratina di peperoncino o di pepe nel caso della carbonara.

Sarò folle, ma non credo che possa essere normale abbassare il collo e sentirsi sempre un simultaneo formicolio e scossa elettrica sul pene, sul dito indice della mano e sui piedi.

La prostatite c'è, come c'è una importante situazione di emmorroidi, ragadi e diarrea continua e intorpedimento da tutte le parti.

Ora sono giovane.

Ma lei pensa che se avessi 60 anni una radicale resezione della prostata magicamente farebbe sparire ad un tratto tutti quei fastidi che interessano la zona pelvica e per di più l'interno coscia??
Ovviamente faccio riferimento al mio caso con tutti i sintomi esposti che le assicuro si sono manifestati nel medesimo momento.

Pertanto credo che non ci siamo intesi e me ne dispiace.

[#7]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
La prostatite non è causata da cattive abitudini alimentari ma quando dei germi banali entrano nel parenchima prostatico trovano fruttosio ed è praticamente impossibile sterilizzare il tessuto prostatico.
Non esiste una terapia chirurgica della prostata.
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ho capito dottore.

In pratica è come se nei polmoni si annidassero dei germi impossibili da debellare e da quel momento in poi si dovrebbe solo non fumare e stare lontano dalle correnti fredde in modo che non si manifestino polmoniti.E' esatto?

Le faccio questo esempio da ignorante e banalizzando il tutto solo per cercare di capire.

Abbiamo appurato quindi che gli antibiotici non possono attraversare tale parete?

Come fanno invece i semplicissimi antinfiammatori (che peraltro non entrano a diretto contatto con tale ghiandola) a risultare efficaci riducendo l'infiammazione?

Nei paesi di stampo anglosassone molti fans utilizzati in Italia non sono in commercio o sono addirittura vietati qualora il rischio non valga il beneficio.
Lei pensa che ci siano statistiche scientifiche che dimostrano che gli antiflogistici riescano ad andare oltre l'effetto placebo nel caso di prostatiti del genere?

Ripeto.Il primo urologo (di Roma) mi ha letteralmente imbottito di semplici antinfiammatori mentre il secondo considerava tali farmaci come caramelle che possono essere prescritte al massimo da un farmacista e non da un urologo.

Attenzione.La mia non è una polemica e non è mia intenzione urtare la sensibilità di professionisti bravissimi come siete tutti voi.

La gente non è pazza e scrive solo perchè evidentemente ha problemi di salute che fatica a risolvere ed è normale cambiare medico se non si guarisce dopo aver speso fior fiore di quattrini.

Buonanotte.
















[#9]
Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.le utente,
il suo esempio calzerebbe con precisione se non per il fatto che i polmoni sono organi molto molto più importanti,anzi essenziali per la vita, per cui tale esempio è in eccesso.
Riguardo agli antiinfiammatori qs agiscono tenendo pervie( aperte ) le comunicazioni tra prostata e uretra( collicolo seminale) favorendone la decongestione.
[#10]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Si, difatti il mio era un esempio banale tanto per capire.

Dal suo punto di vista dottore una intensa viscosità dello sperma può essere direttamente correlata ad una infiammazione della prostata?



La ringrazio e qui chiudo.

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