Eccessivo stimolo alla diuresi dopo alcuni giorni di astinenza

Bungiorno,
ho 43 anni e vorrei riportare un caso che mi riguarda che ha dell'incredibile.
Premetto che il mio apparato urinario non è più quello di 20 anni fa...qualcosa e' cambiato, vado in bagno più spesso e quando mi scappa la "din din" il fastidio e' molto meno gestibile rispetto all'età giovanile.
Ma voglio porre l'enfasi su in aspetto. A causa di stanchezza e lavoro e' molto frequente ritrovarmi in astinenza da eiculazioni anche per più giorni. Da molto tempo a questa parte accade che dopo almeno 3-4 gg senza coito vi è una correlazione con una sorta di fastidio alle vie urinarie che si manifesta con: eccessivo stimolo alla diuresi, anche ogni 30 minuti.
Urina che tende a rimanere nell'uretra, sento che fa fatica a uscire tanto da dover ritornare in bagno per "completare" la fuoriuscita...
Una sorta di "peso" e formicolio all'interno del pene (uretra) e al basso ventre (deduco la vescica).

Questa situazione fastidiosa finisce ricercando un coito e paradossalmente migliora con un'eiculazione quotidiana.
Lo so sembra surreale ma è così! Poco più di anno fa ho effettuato una visita gratuita alla prostata organizzata da una nota organizzazione. Parlai alla Dottoressa di questa problema ma la stessa mi rispose che non esiste nessuna correlazione tra disturbi alla sfera urinaria e astinenza dal sesso/ieculazione.
Eppure sento che non è così! Il mio disturbo e' qualcosa di estremamente correlato perché mi succede ogni qualvolta sto in astinenza almeno per 3 gg (purtroppo accade spesso a causa della stanchezza..).
Spero che i gentili dottori mi possano aiutare.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

situazione clinica la sua particolare e, in qualche modo, da considerare "complessa"; in questi casi, senza una valutazione clinica diretta, è purtroppo impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo problema e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico.

Bisogna, a questo punto, consultare in diretta un esperto andrologo.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica diretta rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare poi eventualmente, quando possibile, un’indicazione terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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