Carcinoma prostatico
salve dottore,
scrivo per conto di mio padre che a giugno compie 90 anni, affetto da carcinoma alla prostata.
per circa tre anni ha fatto l'inezione di enantone ed il psa da 81 si è immediatamente azzerato.
nell'ultimo anno piano piano è iniziato ad aumentare fino ad arrivare a 9.
l'oncologo cambia la cura e invece di enantone gli prescrive una fiala di firmagon.
dopo tre mesi rifacciamo le analisi e il psa è a 14.
Cosa sta succedendo, ci sono altri farmaci per intervenire, o ad un paziente di 90 anni bisognerebbe evitare ulteriori medicine?
grazie mille
scrivo per conto di mio padre che a giugno compie 90 anni, affetto da carcinoma alla prostata.
per circa tre anni ha fatto l'inezione di enantone ed il psa da 81 si è immediatamente azzerato.
nell'ultimo anno piano piano è iniziato ad aumentare fino ad arrivare a 9.
l'oncologo cambia la cura e invece di enantone gli prescrive una fiala di firmagon.
dopo tre mesi rifacciamo le analisi e il psa è a 14.
Cosa sta succedendo, ci sono altri farmaci per intervenire, o ad un paziente di 90 anni bisognerebbe evitare ulteriori medicine?
grazie mille
I due farmaci che sono stati utilizzati hanno un meccanismo d'azione non identico, ma simile, diretto alla riduzione della produzione di testosterone. Possiamo pensare che il tumore di suo padre si sia sganciato dal controllo ormonale, cosa che accade abbastanza spesso dopo un ceto numero di anni. L'oncologo ha a disposizione una serie di altre possibilità di cura frmacologica, c'è da dire che tuttte queste possibilità in un paziente molto anziano dovranno essere valutate con estrema attenzione, in particolare se non vi sono sintomi evidenti.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
https://paolopianaurologo.it/
Utente
si in effetti lui non ha sintomi che riguarda la prostata, tre anni fa ha avuto un ictus, e ultimamente la demenza senile avanza
Se le condizioni generali sono così degradate in effetti il buon senso più che la medicina consiglierebbe di non intraprendere ulteriori terapie che con la possibile insorgenza di effetti collaterali possano peggiorare la già modesta qualità di vita. Questa decisione deve essere però presa coscientemente confrontandosi con i Colleghi che stanno seguendo il caso.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 11/11/2020.
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