Minzione frequente e flusso debole

Buonasera, ho 63 anni.
Da qualche mese questa è la mia sintomatologia: minzione frequente durante il giorno, senso di mancato svuotamento completo della vescica, senso di pesantezza alla zona pelvica, nicturia (1-2 volte), flusso minzionale debole.
L'esame del sangue evidenzia glicemia a 124, Vitamina D insufficiente, psa 3, 02 L'esame delle urine invece presenta una modesta batteriuria.
L'urologo, dopo l'esplorazione rettale dalla quale si evidenzia un ingrossamento della prostata, mi sottopone a uroflussometria che per due volte non è andata a buon fine per via del flusso molto debole.
L'urologo mi ha prescritto IBP Plus che prendo da due mesi e Urorec che prendo da un mese.
La situazione ad oggi non è migliorata.
Chiedo gentilmente un vostro parere/consiglio in merito.
Grazie
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
dagli esami eseguiti si evidenzia una ipertrofia prostatica con aumento delle dimensioni della prostata ed ostacolo ostruttivo allo svuotamento della vescica. La prostata aumentata di dimensioni non permette alla vescica di svuotarsi completamente con un flusso normale e da qui i sintomi che lei riferisce.
Questa situazione, oltre ai sintomi ma a volte anche indipendentemente da un peggioramento della sintomatologia, provoca un danno progressivo cronico della muscolatura vescicale che nel tempo può' diventare irreversibile.
E' necessario quindi ristabilire un normale svuotamento non ostruito della vescica perché' tutto questo non succeda.
Il primo tentativo e' sicuramente con una terapia medica con alfa litici ( il farmaco da lei menzionato Urorec). La loro azione generalmente e' rapida e già' dopo un mese dovrebbe migliorare la situazione. Tuttavia un risultato più' completo si può' avere a 3 mesi.
La terapia logicamente e' cronica senza interruzioni. Questa terapia non riduce le dimensioni della prostata ma compensa l'ostruzione con l'azione del farmaco. Se interrompe la terapia, l'effetto finisce. In particolare il farmaco che sta' assumendo, può' determinare una riduzione o la perdita totale dell'eiaculazione.
Per stabilire se il farmaco ha un effetto valido bisogna avvalersi di dati oggettivi e non solo del miglioramento della sintomatologia ( che può' avvenire più' lentamente). Questi dati sono:
- indici uroflussometrici : velocità' massima di svuotamento. Da confrontare valore pre trattamento con valore in corso di trattamento a 1 e 3 mesi se miglioramento significativo
- residuo postminzionale: valutare se a 1 e 3 mesi di trattamento si e' ridotto.

Se la terapia non produce un miglioramento significativo e progressivo di questi indici e gli stessi rimangono alterati , e' possibile incrementare la terapia medica con un inibitore della 5 alfa redattasi ( dutasteride o finasteride) ( effetti collaterali riduzione della libido ed impatto negativo sulla funzione sessuale) o probabilmente la cosa migliore e' passare ad un intervento di resezione endoscopica della prostata.

Questa decisione si basa:
- valutazione ecografia sovrapubica della dimensioni della prostata e presenza di un terzo lobo aggettante in vescica
- indici uroflussometrici con Vmax inferiore a 10 ml/sec
- residuo postminzionale > 100 cc.
In questa situazione il danno sulla muscolatura vescicale e' importante ed e' bene risolvere più' velocemente la situazione con l'intervento endoscopico

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta molto esaustiva, la settimana prossima ho la visita di controllo dal mio urologo, vedremo cosa deciderà di fare come ulteriore step. Il suo parere mi è stato molto utile perché così posso confrontarlo con quello del mio urologo.
Un'ultima domanda volevo porle, o meglio, una curiosità: io vado in bici da anni, ebbene la sintomatologia "sparisce" al rientro dell'uscita in bici e sto bene fino a tutto il giorno dopo per poi ripresentarsi puntualmente e nella stessa modalità il secondo giorno dopo l'uscita in bici. Non è un paradosso, se si considera che la bici dovrebbe peggiorare la sintomatologia?. Ha una spiegazione per questa "stranezza". Grazie ancora
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