Prostatite che ritorna dopo due anni senza problemi

Buongiorno dottori, perdonatemi se sarò prolisso ma credo sia importante raccontare la mia storia dal principio.
Gennaio 2017 (a 25 anni) dopo un rapporto anale non protetto iniziai ad accusare problemi genitali, leggero bruciore e dolorabilità al pene e al perineo, fastidio ai testicoli, calo della libido ed eiaculzione scarsa con perdite giallastre. Il medico di base mi dice che è prostatite e mi prescrive ciproxin 500 una compressa al di per 7gg e poi topster per 3gg. Dopo una settimana dalla fine della cura torno ad avere problemi. A questo punto mi rivolgo a un andrologo che mi dice che la situazione è ok, la prostata è ancora leggermente infiammata ma l'infezione sembrerebbe debellata, mi prescrive trozomicina una pasticca al di per tre giorni topster per 10 giorni e peveryl per l'arrossamento secondo lui dovuto al'utilizzo del ciproxin. Passano 10 e tornano problemi, l’andrologo mi fa fare tamponi uretrali e balano prepuziali risulta tutto negativo, mi dice che è tutto ok e di avere pazienza. Continuo ad avere problemi e mi rivolgo ad un’altro urologo che mi fa fare una spermiocultura con antibiogramma (non risultano infezioni) e un ecografia di prostata, vescica e testicoli. Dall’ecografia risulta una flogosi ormai risolta a prostata e testicolo destro e delle piccole calcificazioni della prostata. L’urologo mi dice che sicuramente c’era una prostatite cronica silente che si è poi mostrata con sintomi a causa di una piccola infezione data da quel rapporto anale scoperto ma ormai risolta. Mi prescrive nutriprost one per un mese e mi dice di avere pazienza. Continuando ad accusare fastidì decido su consiglio di un amico infermiere di affidarmi ad un terzo urologo, primario in un importante ospedale di Roma. Lui mi conferma la tesi per cui c’era già in atto una prostatite cronica asintomatica, mi dice che sono stato curato male sia con gli antibiotici che con varie creme che hanno alterato il ph delle mucose genitali. Mi prescrive una cura a base di serenoa e vitamine per 3 mesi e mi dice di portare pazienza perché ci vorrà tempo. Passa un anno in cui rimango in contatto con l’urologo, la situazione migliora notevolmente anche se continuò a lamentare una libido e una eiaculazione scarsa (nel frattempo ho frequentazioni con rapporti scoperti con 2 ragazze a cui non creo nessun tipo di problema) Trovo una compagna stabile e proprio quando tutto sembra andare verso la risoluzione sia io sia la mia compagna iniziamo ad avvertire problemi dopo un tentativo di rapporto anale. Si ripresentano tutti i sintomi accompagnati da perdite bianche lattiginose, facciamo i tamponi, entrambi negativi a tutto, ma visto le perdite l’urologo mi cura con Euvitol 7gg
, Klacid 500 ogni 12 ore x 7 giorni
Dopo la cura sto bene, la mia compagna anche ma continua ad avere qualche problemino, tempo un mese e ricomincio ad accusare problemi anche io. Tra luglio e ottobre facciamo nuovamente tamponi uretrali, io sempre negativo a tutto, lei positiva prima a Tricominas vaginalis (curato con trimonase, 4 pastiglie in soluzione unica) e poi a Mycoplasma (Bassado per 10 giorni) su consiglio dell’urologo seguo le cure date alla mia compagna. Finite le cure io sto abbastanza bene, resta qualche fastidio ma nulla di importante, lei invece continua ad avere problemi, cambia ginecologa e a seguito di tamponi risulta Vaginosi batterica da gardrnella, da cui risulta negativa, smettendo di avere problemi a marzo 2019.
Da quel momento in poi su consiglio di urologo e ginecologa decidiamo di avere sempre rapporti protetti. Passa un anno (in cui lei non manifesta mai problemi e io tutto sommato sto bene anche se continuo a non sentirmi mai pienamente ristabilito come prima del primo episodio di prostatite) e a novembre 2019 proviamo ad avere un rapporto vaginale scoperto, risultato? Ricomincio ad avere i soliti problemi accompagnate da perdite bianche lattiginose quando spremo il pene. Torno dall’urologo, faccio tamponi uretrali, risulto negativo a tutti i patogeni ricercati ma esce fuori una positività a Corynebacterium Glucoronolyticm. L’urologo mi dice che non è un batterio comune per le infezioni genitali ed è fermamente convinto che sia frutto di una contaminazione. Decide di non darmi l’antibiotico, purtroppo non ricordo quale cura mi prescrive, fatto sta che finalmente dopo anni vedo la luce, elimino tutti i problemi, mai più bruciori, scompaiono tutti i dolori in zona pelvica e testicolare, recupero completamente la libido come non succedeva da anni, un’ottima erezione e i rapporti tornano ad essere piacevoli. A mio parere rimane solo un’eiaculazione un po’ più scarsa rispetto a prima dell’insorgere dei problemi, ma l’urologo mi dice che è normale con una prostatite cronica e la imputa anche al fatto che bevo poco. Io e la mia compagna continuiamo ad avere rapporti protetti e nessuno dei due ha più problemi. Sto bene, senza nessun problema per due anni, fino a mercoledì scorso, quando, dopo un parziale rapporto vaginale scoperto con la mia compagna torno ad accusare fastidi: scarsa libido, punta del pene umida con leggero bruciore, rapporti fastidiosi, eiaculzione scarsa e molto liquida e dolorini in zona lombare, nella zona perianale e del pube. Non ho dolore in zona uretrale, non ho problemi con la minzione e non ho ne perdite ne cattivo odore. La mia compagna non ha nessun tipo di problema ma farà comunque una visita dalla ginecologa. Ho sentito l’urologo che vedrò tra 10 giorni, lui sospetta un riacutizzarsi della prostatite cronica e non trova al momento necessario farmi fare tamponi uretrali perché non ci sono perdite. Sono molto abbattuto perché pensavo di esserne uscito dopo due anni senza problemi. Io mi fido del mio urologo ma in questo momento mi faccio due domande che vorrei girare anche a voi:
1) è possibile che il Corynebacterium Glucoronolyticm trovato nei tamponi due anni fa non fosse un falso positivo e sia stato silente per due anni ricominciando a dare problemi ora? (Ho letto vari consulti su questo sito di persone che lamentano sintomi genitali risultati positivi a tale batterio ma il mio urologo è categorico sul fatto che fosse una contaminazione)
2) È possibile che la mia compagna pur non avendo nessun tipo di problema sia positiva a un batterio che da problemi a me? (Le ultime due volte che abbiamo fatto sesso scoperto, a distanza di due anni l’una dall’altra, ho avuto problemi) o la cosa più plausibile è effettivamente un semplice riacutizzarsi della prostatite cronica? Non abbiamo problemi a fare sesso con il preservativo ma dopo quattro anni di relazione e alle porte dei trent’anni con il pensiero futuro di avere dei figli vorremo sentirci liberi di fare l’amore senza protezioni. Perdonatemi ancora per la lunghezza e grazie per l’attenzione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
1) No.
2) Ben poco verosimile.

La sua è una storia assolutamente tipica da prostatite cronica, ad andamento oscillante dei disturbi, condizionati da cause variabili e non facilmente caratterizzabili. Concordiamo assolutamente con la parsimonia di antibiotici con i quali è stato trattato dai nostri saggi Colleghi, altrimenti forse oggi la situazione potrebbe essere ben peggiore. Continui a riporre fiducia nel suo urologo e non vada a cercare più in là, poiché purtroppo nessuno di noi possiede la bacchetta magica per curare la prostatite cronica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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