catetere vescicale + stent ureterale + stent coronarico : complicazioni infinite

Gentilissimi Dottori scrivo per mio padre (62 anni - 90 kg)

in breve la situazione iniziata il 02/07/2021
calcolo ureterale di 2, 5 cm trattato piu volte con bombardamento e ureteroscopia (3 volte)
applicazione stent ureterale per evitare otturazione delle vie urinarie.

nel mentre procedevo al trattamento della calcolosi, si verifica un ostruzione dell'arteria destra coronarica
pronto soccorso ed applicazione stent coronarico.

prescritta doppia terapia antiaggregante (Brilique/cardioaspirina)
prostata ingrossata (prescritta terapia per prostatite benigna)
uscita da reparto cardiologico con catetere vescicale (03/08/2021)
urinocultura evidenza infezione stafilococco aureus
prescritta terapia antibiotica.

ecografia addome completa rileva ispessimento vescicale+ sospetta uretrite e prostata ingrossata (impossibile trattare chirurgicamente per terapia antiaggregante in atto)

ad oggi dopo ennesima visita urologica sto seguendo la cura farmacologica per la prostata ingrossata (urorec 8mg-permixon)
e per l'infezione ed infiammazione della vescica (antibiotico levofloxacina/gentamicina e urbeson per lavaggi vescicali)

ovviamente data la terapia antiaggregante non posso procedere con intervento per rimozione calcolo ureterale e mi trovo in una situazione di stallo in quanto:
appena rimuovo il catetere vescicale (provato 2 volte) , dopo 1 giorno non riesco ad urinare e ho dolori lancinanti alla vescica, in più ho dolori anche in corrispondenza dello stent ureterale,
infine sento contrazioni dolorosissime e spasmi/bruciore nell'uretra dove scorre il tubo del catetere.

non ho ne sangue ne altro nel catetere (solo dopo i primi lavaggi sono usciti alcuni coaguli)

lo stent ureterale è in sede da 2 mesi
il catetere vescicale (tra rimozioni e nuove applicazion) i ce l'ho da circa 2 mesi e non riesco a toglierlo

dopo decine di visite, stanco di tutto ciò
aspetto con ansia vs indicazioni su come procedere perchè da questa situazione non ne sto uscendo più e non vivo più.

grazie per l'attenzione,
cordiali saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
La situazione è complessa ed ovviamente a distanza non è possibile dare indicazioni precise. Pensiamo che buona parte degli attuali disturbi siano dovuti alla presenza dello stent, non abbiamo però notizie su quale possa essere la situazione del calcolo dopo i molti (?) interventi. La doppia anti-aggregazione in genere viene mantenuta per molti mesi (almeno 6), è pur vero che gli interventi endoscopici per calcolosi hanno un rischio di sanguinamento molto basso. E' piuttosto l'anestesista che è condizionato dal non poter eseguire una anestesia periferica (spinale), quindi è necessaria la narcosi. Pensiamo che se l'urologo si confronta apertamente con il cardiologo e l'anestesista, visto il circolo vizioso in cui si è entrati, vi possa essere la deroga al rigore della terapia ed una possibilità di sospensione, almeno transitoria di alcuni giorni a cavallo di un ulteriore intervento che si spera possa essere risolutivo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie dottore del riscontro,
ad oggi il problema piu importante sembra essere causato dal catetere vescicale e dallo stent che essendo in sede da troppo tempo stanno causando questi dolori ed infiammazioni (sopratutto il catetere con dolore vescica e uretra)

il calcolo dopo i trattamenti , tramite tac abbiamo visto che si è ridotto (1,9 cm)
formando un altro calcolo piu piccolo sempre nel rene.
il calcolo più grande è adagiato esattamente sullo stent,

secondo lei,
(dato che per l'intervento di calcolosi come da lei già indicato, siamo d'accordo con l'urologo di valutare l'intervento sempre dopo rimozione del catetere e valutazione con cardiologo ),
la gestione farmacologia per permettere la rimozione del catetere
(dato che lo stent non puo essere rimosso)
è corretta?

(gentamicia+urbeson corticosteroide tramite lavaggi vescicali 1 volta al giorno)

inoltre,
lo stent ureterale quanto può rimanere in sede?
come dovrebbe essere gestito per evitare infiammazione o infezioni?

credo che questa situazione durerà ancora per molto tempo ma almeno vorrei poter togliere il catetere vescicale..

grazie sempre per la disponibilità.
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.2k 1.7k 17
Di questa pratica dei lavaggi vescicali con cortisone ed antibiotico non abbiamo mai sentito neanche parlare negli ultimi 40 anni ... comunque se è una cosa che le dà vantaggio buon pro per lei. Alla sua età relativamente giovane (39 anni?) è difficile pensare ad una ritenzione di urina su base ostruttiva. Abbiamo l'impressione che i disturbo vescicale da stent sia così intenso da essere scambiato per ritenzione, con conseguente inserimento dello stent. A distanza non è possibile giudicare. Ci chiediamo come sia stato trattato questo calcolo, visto che dopo vari interventi è ancora di dimensioni abbastanza cospicue. Ripetiamo che, a nostro parere, la cosa più importante è risolvere la situazione del calcolo appena possibile. anche in temporanea deroga della terapia antiaggregante. Rteniamo che, ciò fatto, tutto il resto tenderebbe gradualmentea risolversi.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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