Problemi nel post operatorio di termoablazione echolaser per ipertrofia prostatica benigna

Salve,
Ho 43 anni, sportivo, attività sessuale regolare e attento all’alimentazione
3 settimane fa sono stato operato per IPB con metodo di termoablazione echolaser
Soffro di prostatite che curo oramai da più di un anno senza grandi successi, positivo sempre a batteri diversi sia a spermocoltura che test di stamey (pseudomonas aeruginosa, streptococco fecale, escherichiacoli) curati con vari cicli di antibiotici e probiotici
La prostata è di circa 45cc.
Ho ho il lobo medio molto pronunciato e tra i vari disagi se mi si riempie troppo la vescica ho serie difficoltà di minzione.

Lo specialista che mi ha operato ha provato l’approccio terapeutico, massaggio etc. , poi mi ha proposto questa nuova tecnica che a Suo dire è veloce e senza troppe conseguenze. Operazione rapida, catetere per 24h, ma poi vado in blocco urinario e mi riposizionano il catetere per altri 10 giorni.

In dimissione mi danno terapia di levoxacina per 7gg, deltacortene da 25mg per 5gg più 10 a gg alterni, supposte di orudis 5gg e continuare cura con serenoa e terazosina da 2 mg che io poi aumento a 5 nella speranza di migliorare il flusso
Tolto il catetere ho subito avuto serie difficoltà di minzione tipo ostruzione, ma finché ero sotto cura di antinfiammatori il dolore era sopportabile ed ho sempre svuotato la vescica
Dopo qualche giorno ho iniziato ad avere il mitto iniziale costantemente rosa e questo forte senso di ostruzione e dolore all’inizio della minzione che impiega più di qualche secondo.
Sempre più spesso ho spasmi e dolore anche a fine minzione nel punto di ostruzione della zona di passaggio dell’urina che lascia un dolore acuto nella zona perineale uretrale e che mi macchia di rosa anche le ultime gocce
Lo specialista mi ha consigliato orudis 3gg, ma nulla è cambiato.
lo ricontatto e mi dice che sono passati solo 20gg e che gli antinfiammatori possono portare a perdite ematiche, gli dico che sono passati 4 giorni dall’ultimo antinfiammatorio e mi dice di prendere 5 gg di topster
Io sono molto perplesso, ad oggi questo sangue slavato nel mitto iniziale è sempre presente se non addirittura aumentato
Lo specialista è sempre impegnato e mi liquida sempre tramite messaggi telegrafici, al telefono non risponde e devo aspettare prossimo controllo tra 1 mese.

Il medico di base mi ha consigliato di fare l’esame delle urine, ho preso monuril ma praticamente senza alcun effetto
E’ normale che ho ancora queste perdite ematiche?
Da dove e come arriva questo sangue nell’uretra?

E’ normale in questo stato avere questo forte senso di ostruzione (credo all’altezza della prostata) che mi genera dolore a inizio e a fine minzione?

Possibile che abbia una prostatite acuta da gestire?

Lo specialista mi ha detto di avere rapporti sessuali, ma ho troppo dolore e c’è tanta presenza di sangue rosso vivo, cosi ho desistito
Non so se andare al pronto soccorso o aspettare perché è tutto normale
Mi sento ingiustamente come una barca alla deriva
Spero vogliate supportarmi
Cordialità
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Dopo un intervento a scopo disostruttivo sulla prostata, eseguito con qualsiasi tecnica, è ragionevole preventivare al paziente un periodo di stabilizzazione di almeno 40 giorni, tempo minimo per poter apprezzare e giudicare i vantaggi della procedura eseguita.Prima di questo termine è molto probabile che si manifestino disturbi simili a quelli da lei descritti (sanguinamento compreso) che dovrebbero avviarsi ad una lenta e graduale risoluzione, comunque con grade variabilità da caso a caso. Questo è tanto più vero per procedure in cui non si asporta materialmente il tessuto ostruente, ma ne si induce la dissoluzione progressiva da coagulazione (es. echolaser, Rezum, Tuna, ecc). Il rocesso è perlopiù spontaneo e non vsi sono modo assolutamente efficaci per accelerarne la risoluzione.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egregio Dott. Piana,
La ringrazio per il supporto.
Lo specialista mi ha voluto vedere dopo ha fatto ecografia e ispezione, ha rilevato un quadro infiammatorio forte, mi ha detto di non dar retta al sangue nelle urine e mi ha dato la seguente terapia:
Rocefin mattino e sera per 5 gg
Deltacortene 25 mg per 7 gg
Orudis per altri 5 gg
protezione gastrica
e poi normix mattina e sera per 6 gg in quanto ho delle scariche diarroiche.
Probiotici Yovis per 10 giorni
Già il pomeriggio, avendo preso solo il dertacortene e orudis mi sono assopiti gran parte dei dolori, il flusso è migliorato con meno ostruzione e anche le tracce ematiche sono diminuite, prima ancora d'iniziare con la prima siringa di rocefin.
Io ho il terrore che si ripeta il fatto che finita la terapia di orudis e deltacortene, dopo pochi giorni mi sono ritrovato in uno stato critico, urinare era un tormento e avevo difficoltà anche a stare seduto. Se dovesse risuccedere potrei aumentare di un poco la terazosina per evitare il dolore dell'ostruzione?
Al test di stamey di aprile risultai positivo allo streptococco fecale sensibile ad Amoxicillina (curato con augumentin 3 cp per 10 gg), però era restituente a Cefotaxime e Ciprofloxacina levofloxacina penicellina gentamicina. Il ceftriaxone del rocefin non era menzionato e spero che in questo caso possa fare eventualmente effetto anche sullo streptcococo. Io non mai rifatto il controllo per vedere l'eradicazione, è stato dato per scontato che era stato debellato e mi fu detto di finire di cercare batteri perché stavo distruggendo l'intestino con gli antibiotici.
Qualora non fosse stato eradicato, possibile che sia la causa di questo stato? O devo credere che si possa trattare di una infezione "chimica ?
Grazie Mille
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Di "infezione chimica" non ne abbiamo mai sentito parlare ...
Abbiamo anche dei dubbi che i suoi attuali disturbi abbiano una causa infettiva, molto probabilmente si tratta semplicemente di una reazione infiammatoria piuttosto energica causata dalla degradazione dovuta all'energia applicata.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Egregio Dottore la ringrazio per la risposta,

Con infiammazione Chimica sicuramente mi sono espresso male. Essendo una termoablazione ho immaginato in maniera profana che comunque si sviluppino dei gas che non potendo uscire rimangono intrappolati in attesa di essere fisiologicamente assorbiti, ho pensato quindi che magari questo fenomeno possa eventualmente essere parte integrante dell'infiammazione.

Le chiedo un parere concettuale su due punti :

1) Se al termine di questo ciclo di 7 gg con orudis, deltacortene e recefin, dovessero ipoteticamente ripresentarsi i sintomi in maniera intensa, è possibile ancora orudis? Ho già fatto 10 giorni + 3 + 5 in 25 giorni, e mi domandavo se potesse essere ancora preso senza impattare negativamente sul fisico.

2) Potrebbe essere utile aumentare la terazosina da 5 a 10 per evitare di sentire il dolore di ostruzione?

Saluti e grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Lei ha molta fantasia, le cose non stanno proprio così.
L'efficacia della terazosina non dipende dalla dose e la sua efficacia è sulla facilità di mizione, non sul dolore.
Gli anti-infiammatori FANS hanno dei noti effetti collaterali se assunti per tempi prolungati. Bisogna ovviamente giudicare caso per caso e nel momento opportuno.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
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Salve Dottore
Perfetto, la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Se le fa piacere la terrò aggiornata sull'evoluzione
Saluti
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