Sintomi come da uretrite e cistite cronica post intervento
Salve gentili dottori, scrivo sperando di essere indirizzato da voi verso la ricerca di quella che può essere la causa dei miei problemi che ormai mi perseguitano da diversi anni.
Ho 29 anni e circa 2 anni e mezzo fa ho subito un intervento di correzione di una ipospadia distale (per la precisione megameato), durante il post-operatorio ho avuto una fistola interna come complicanza dell'intervento, risoltasi con cateterizzazione prolungata.
Dopo l'intervento ho iniziato a soffrire di disturbi come da uretrite e cistite cronica. Immediatamente dopo l'inervento ho subito notato perdita di stimolo ad urinare, dolore sordo uretrale ed una strana sensazione come di maggiore sforzo necessario ad iniziare ed ultimare la minzione.
Successivamente a questi si sono aggiunti sintomi quali: bruciore localizzato alla parte terminale dell'uretra, pollachiuria diurna e notturna, intenso bruciore vescicale, calore intenso in zona vescicale e pubica.
La sintomatologia si è purtroppo cronicizzata nel tempo sebbene alcuni giorni i fastidi sono più intensi ed altri giorni meno, i sintomi tendono ad amplificarsi durante il riempimento della vescica e si alleviano successivamente alla minzione.
Ovviamente in questi anni ho visto diversi urologi, fatto nemerosi esami e provato alcune terapie per prostatite e vescica irritabile tutte senza giovamento.
Ho eseguito esami colturali con esito negativo (urinocoltura, spermiocoltura, tampone, test di meares) ed esami diagnostici quali ecografia sovrapubica, uroflussometria e cistoscopia dai quali non è apparso nulla di rilevante se non per l' ultima uroflussometria eseguita con curva ridotta ed allungamento del flusso minzionale, RPM assente (invece una uroflussometria di 11 mesi precedente risultava normale).
Sottolineo che la flussometria è stata eseguita durante terapia con ossibutinina cloridrato e quindi considerata poco attendibile dall'urologo.
Non avendo dunque trovato una causa concreta legata a questa sintomatologia vorrei chiedervi se aveste delle ipotesi o altri esami che potrei effettuare. Secondo voi puo trattarsi comunque di stenosi uretrale anche se la cistoscopia è fortunatamente nella norma? Potrebbe essere una patologia associata alla vescica come la cistite interstiziale? Leggevo di esami come uretrografia retrograda o RM pelvico, possono essere utili nel mio caso?
Qualunque consiglio è davvero ben accetto! Sono molto demotivazo per non aver ancora trovato una causa certa alla base di questi problemi.
Ultima domanda, da due settimane ho maggiore fastidio e bruciore uretrale in prossimita del meato, bruciore sempre presente ma che si amplifica al termine della minzione.
Può essere dovuto all'assunzione di Omnic che sto utilizzando proprio da 2 settimane in associazione ad integratori quali Redestop e Peaprostil? Sto seguendo una terapia antinfiammatoria consigliatami dopo ennesima visita urologica.
Grazie mille per questo servizio, spero riusciate a darmi un vostro gentile parere in merito alla mia situazione.
Ho 29 anni e circa 2 anni e mezzo fa ho subito un intervento di correzione di una ipospadia distale (per la precisione megameato), durante il post-operatorio ho avuto una fistola interna come complicanza dell'intervento, risoltasi con cateterizzazione prolungata.
Dopo l'intervento ho iniziato a soffrire di disturbi come da uretrite e cistite cronica. Immediatamente dopo l'inervento ho subito notato perdita di stimolo ad urinare, dolore sordo uretrale ed una strana sensazione come di maggiore sforzo necessario ad iniziare ed ultimare la minzione.
Successivamente a questi si sono aggiunti sintomi quali: bruciore localizzato alla parte terminale dell'uretra, pollachiuria diurna e notturna, intenso bruciore vescicale, calore intenso in zona vescicale e pubica.
La sintomatologia si è purtroppo cronicizzata nel tempo sebbene alcuni giorni i fastidi sono più intensi ed altri giorni meno, i sintomi tendono ad amplificarsi durante il riempimento della vescica e si alleviano successivamente alla minzione.
Ovviamente in questi anni ho visto diversi urologi, fatto nemerosi esami e provato alcune terapie per prostatite e vescica irritabile tutte senza giovamento.
Ho eseguito esami colturali con esito negativo (urinocoltura, spermiocoltura, tampone, test di meares) ed esami diagnostici quali ecografia sovrapubica, uroflussometria e cistoscopia dai quali non è apparso nulla di rilevante se non per l' ultima uroflussometria eseguita con curva ridotta ed allungamento del flusso minzionale, RPM assente (invece una uroflussometria di 11 mesi precedente risultava normale).
Sottolineo che la flussometria è stata eseguita durante terapia con ossibutinina cloridrato e quindi considerata poco attendibile dall'urologo.
Non avendo dunque trovato una causa concreta legata a questa sintomatologia vorrei chiedervi se aveste delle ipotesi o altri esami che potrei effettuare. Secondo voi puo trattarsi comunque di stenosi uretrale anche se la cistoscopia è fortunatamente nella norma? Potrebbe essere una patologia associata alla vescica come la cistite interstiziale? Leggevo di esami come uretrografia retrograda o RM pelvico, possono essere utili nel mio caso?
Qualunque consiglio è davvero ben accetto! Sono molto demotivazo per non aver ancora trovato una causa certa alla base di questi problemi.
Ultima domanda, da due settimane ho maggiore fastidio e bruciore uretrale in prossimita del meato, bruciore sempre presente ma che si amplifica al termine della minzione.
Può essere dovuto all'assunzione di Omnic che sto utilizzando proprio da 2 settimane in associazione ad integratori quali Redestop e Peaprostil? Sto seguendo una terapia antinfiammatoria consigliatami dopo ennesima visita urologica.
Grazie mille per questo servizio, spero riusciate a darmi un vostro gentile parere in merito alla mia situazione.
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Ovviamente in questi anni ho visto diversi urologi ...
A meno che si manifestino gravi ed insanabili incomprensioni, noi sconsigliamo vivamente di cambiare continuamente lo specialista alla spasmodica ricerca di un risultato che nessuno di noi è in grado di assicurare, tantomeno in prima battuta. In questi casi, ad un possibile miglioramento si arriva per tentativi successivi che seguono una logica sequenza, se si si cambia lo specialista si rischia di ripartire sempre daccapo, con perdita di tempo e di denaro.
Il suo quadro è abbastanza tipico per una irritazione prostatica a lungo decorso (genericamente definita prostatite cronica), a causa oggi probabilmente nn più infettiva, che è stata in qualche modo innescata dal periodo di cateterismo post-intervento. Come lei avrà già capito, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia ed ogni specialista si affida ad una combinazione di anti-infiammatori e spesso integratori alimentari (sempre diversi da un medico all'altro). A questo noi associamo sempre la raccomandazione di porre attenzone massima allo stile di vita, che deve essere indisizzato alla massima regolarità in tutte le sue più comuni espressioni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale).
A meno che si manifestino gravi ed insanabili incomprensioni, noi sconsigliamo vivamente di cambiare continuamente lo specialista alla spasmodica ricerca di un risultato che nessuno di noi è in grado di assicurare, tantomeno in prima battuta. In questi casi, ad un possibile miglioramento si arriva per tentativi successivi che seguono una logica sequenza, se si si cambia lo specialista si rischia di ripartire sempre daccapo, con perdita di tempo e di denaro.
Il suo quadro è abbastanza tipico per una irritazione prostatica a lungo decorso (genericamente definita prostatite cronica), a causa oggi probabilmente nn più infettiva, che è stata in qualche modo innescata dal periodo di cateterismo post-intervento. Come lei avrà già capito, non esistono terapie specifiche di sicura efficacia ed ogni specialista si affida ad una combinazione di anti-infiammatori e spesso integratori alimentari (sempre diversi da un medico all'altro). A questo noi associamo sempre la raccomandazione di porre attenzone massima allo stile di vita, che deve essere indisizzato alla massima regolarità in tutte le sue più comuni espressioni (alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gentile Dott. Piana, la ringrazio molto per la tempestiva risposta.
Sono d'accordo con lei sul fatto di aver sentito diversi urologi, ci tengo a precisare però che non ho potuto continuare a vedere il chirurgo che mi ha operato per un cambio domicilio dovuto a motivi lavorativi, successivamente sono stato seguito da un secondo specialista per molto tempo finchè dopo diverse terapie per prostatite abatterica (esami colturali sono sempre stati negativi fin dall'inizio) mi è stato detto in maniera anche onesta che non sapeva bene cos'altro fare per aiutarmi. Sono stato "costretto" quindi a rivolgermi ad un terzo specialista il quale ha provato a consigliarmi una terapia per vescica neurologica dato i passati tentativi senza successo per prostatite e visto anche l'aspetto e le dimensioni nella norma della ghiandola, purtroppo neanche in questo caso ho avuto giovamenti.
Negli ultimi mesi i fastidi sono sempre più intensi, quotidiani e direi localizzati principalmente al tratto uretrale ricostruito, tratto terminale in prossimita del meato, per questo chiedevo anche un opinione su di un esame completo come l'uretrografia retrograda, può essere di utilita' nel mio caso?
Per quanto riguarda il mio sospetto di aumento del dolore e bruciole uretrale soprattuto a fine minzione insorto in concomitanza all'assunzione di ominc immagino sia una casualita oppure gli effetti del medicinale potrebbero causare irritazione uretrale?
La ringrazio per una eventuale nuova risposta e le auguro una buona giornata.
Sono d'accordo con lei sul fatto di aver sentito diversi urologi, ci tengo a precisare però che non ho potuto continuare a vedere il chirurgo che mi ha operato per un cambio domicilio dovuto a motivi lavorativi, successivamente sono stato seguito da un secondo specialista per molto tempo finchè dopo diverse terapie per prostatite abatterica (esami colturali sono sempre stati negativi fin dall'inizio) mi è stato detto in maniera anche onesta che non sapeva bene cos'altro fare per aiutarmi. Sono stato "costretto" quindi a rivolgermi ad un terzo specialista il quale ha provato a consigliarmi una terapia per vescica neurologica dato i passati tentativi senza successo per prostatite e visto anche l'aspetto e le dimensioni nella norma della ghiandola, purtroppo neanche in questo caso ho avuto giovamenti.
Negli ultimi mesi i fastidi sono sempre più intensi, quotidiani e direi localizzati principalmente al tratto uretrale ricostruito, tratto terminale in prossimita del meato, per questo chiedevo anche un opinione su di un esame completo come l'uretrografia retrograda, può essere di utilita' nel mio caso?
Per quanto riguarda il mio sospetto di aumento del dolore e bruciole uretrale soprattuto a fine minzione insorto in concomitanza all'assunzione di ominc immagino sia una casualita oppure gli effetti del medicinale potrebbero causare irritazione uretrale?
La ringrazio per una eventuale nuova risposta e le auguro una buona giornata.
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La tamsulosina non può causare irritazone uretrale. Il controllo della parte operata può essere una buona idea se non è stao mai eseguito, noi pensiamo che il modo migliore per farlo sia l'indagine endoscopica.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 16/01/2022.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.