Anuria dopo intervento

Buonasera,

Mio padre Martedì 17 è stato sottoposto ad intervento per impianto protesi totale ginocchio dx in anestesia spinale.
Nei giorni a seguire difficoltà di minzione e espulsione delle feci e nausea dal momento dell'assunzione del cibo.

Venerdì seguente viene dimesso da Chirurgia per trasferimento in riabilitazione, e durante la visita di ingresso riferisce al medico fisiatra che dal giorno dell'intervento presenta anuria e blocco intestinale.
Dopo consulto urologico urgente, viene installato catetere vescicale, che porta immediatamente beneficio ed eseguito clistere per eliminare il blocco intestinale.
L'eliminazione intestinale sembra essere ripristinata, mentre al tentativo di rimozione del catetere non è seguita ripresa della minzione autonoma.
Sono quindi a chiedere, per quanto tempo la situazione può considerarsi comunque nella norma, prima di riprendere minzione spontanea?
Premetto che soffre di IPB (in trattamento), non è stato trattato con oppiacei ma solo con paracetamolo.

Ringrazio anticipatamente
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
il termine anuria indica la mancata produzione o eliminazione di urine da parte dei reni. In questa grave situazione la vescica e' vuota e bisogna ricorrere spesso a dialisi.
Nel caso descritto invece non era presente anuria ma una ritenzione acuta di urine, cioè' una vescica piena ed una impossibilita' a svuotare la vescica autonomamente. Per questo motivo e' stato posizionato un catetere risolvendo la situazione.
Il fatto che insieme al blocco urinario si sia verificato anche un blocco intestinale , anche se momentaneo, puo' fare pensare ad un danno sul controllo nervoso periferico di entrambe gli organi.
Entrambe la vescica ed intestino sono innervati da fibre in parte in comune, che forse più' con l'anestesia che con l'intervento al ginocchio hanno subito uno stress acuto.
L'intestino si e' risolto spontaneamente subito, la vescica no perche' e' presente una ipertrofia prostatica che già' prima probabilmente aveva un effetto ostruttivo parziale sullo svuotamento vescicale, precipitato con l'anestesia ed intervento ortopedico.
La prima cosa da fare e' verificare le dimensioni della prostata, la presenza di un aggetto ostruttivo in vescica attraverso una semplice ecografia soprapubica.
Quindi verificare la funzionalita' della vescica, se ha ripreso a contrarsi normalmente, attraverso un esame urodinamico con cistomanometria.
In base a questi parametri si puo' capire come uscire da questa situazione di blocco, farmacologicamente, con un intervento disostruttivo sulla prostata o altro.

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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dopo
Utente
Utente
Buonasera Dott. Sciarra,

La ringrazio della sua risposta. Ci troviamo oggi al 13 giorno post intervento, e la situazione è immutata.
In pratica, dopo sollecito di mio padre, i medici in data odierna hanno ritentato la rimozione del catetere, salvo riposizionarlo dopo poche ore, vista la comparsa di dolori legati alla mancata minzione. Preciso che lui, forse anche in vista del farmaco antipertensivo che assume in terapia cronica, in genere urina spesso in condizioni normali.
Sotto consiglio del nostro MMG, ha tentato nei giorni scorsi di provocare lo stimolo, chiudendo il catetere per verificare la comparsa di stimolo, che rimane assente.
I medici continuano a minimizzare, asserendo che sia da ricondurre all'anestesia. Peraltro per medici intendo fisiatri, dato che si trova in riabilitazione, e non ci pensano nemmeno a chiedere un consulto urologico, che credo sia la cosa più giusta in questo momento.
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