Linfocele post prostatectomia

Gentili Dottori,
buonasera, sono stato operato di prostatectomia robotica radicale circa 45 gg fa, per adenocarcinoma prostatico di grado 3+4
L'intervento e andato bene e la degenzaa in ospedale di 8 gg anche poi dimesso senza catetere con un decente recupero della continenza e anche dell'erezione, continenza migliorata ancora nel tempo.
SOno comunque stato dimesso con dolore e fastidio alla schiena e alla gamba sx in cui in tale gamba subito dopo intervento sentivo la parte sx della gamba sx insensibile e con bruciore all'interno, ma che gli specialisti alle dimissioni anno attribiuti in primo tempo alla posizione intervento e il letto ospedaliero e poi alla successiva visita di controllo un mese dopo al possibile spostamento dei nervi interni, fatto sta che continuavo e continuo ad avere questi dolori e fastidi alla gamba che si attenuano lievemente dormendo la sera sul mio materasso rigido.
Quindi vado dal mio medico e insisto per fare un a risonanza, in quanto lui mi dice attendiamo un mese, ma io insisto e dalla risonanza viene fuori quanto segue e forse meno male che ho insistito: Tutti i dischi lombari presentano fenomeni degenerativi caratterizzati da disidratazione dei nuclei polposi da cui deriva un generale riassorbimento, in altezza degli spazi intersomatici.
concomitano diffuse protrusioni discali ad ampio raggio associate a piccole ernie laterali che da ambo i lati impegnano e restringono i recessi radicolari laterali e foramirali inferiori in modo pressoche simmetrico ma con maggiore interessamenti a L4-L5.
Non si rilevano segni di frattura o di deformazione o disallineamenti di aspoetto recente dei metameri.
Il canale spinale a ampiezza entro i limiti.
il cono midollare e le radici della cauda equina sono regolari, il midollo osseo e i muscoli paravertebrali sono trofici, in assenza di chiare lesionin ossee focali, di aspetto evolutivo.
In esiti di prostatectomia radicale si segnalano da ambo i lati, linfoceli in sede iliaca (solo parzialmente inclusi) del diametro massimo prossimo ai 7 cm bilateralmente.
al che mi sono spaventato a morte di questi linfoceli che poi non ho capito cosa sono, ma cercando su internet o letto che possono essere una grave conseguenza all'intervento.
Vado subito dal mio medico che mi dice che i linfoceli possono riassorbirsi da soli e che devo fare 6 gg di cortisone di punture per la schiena.
Non convinto non faccio nulla e trasmetto subito via mail il referto della risonanza in reparto dove sono stato operato e scrivo cosa devo fare.
il giorno dopo mi chiama al telefono il medico urologo che mi a visitato al controllo e mi dice che puo capitare, perche ho fatto la risonanza, e mi dice di eseguire con richiesta B urgente Tac addome completa con contrasto che eseguiro domani, ecodoppler arti inferiori, rimettere calze antitrombo e appena ho gli esiti di contattarlo per decidere il da farsi e di andare in DEA in caso di difficolta alla deambulazione o dolori addominali, al che io mi spavento ancora di piu e in primis non ho capito niente di cosa sta succedendo, non ho capito se devo essere allarmato oppure no e se queste cose all'interno dell'addome possono scoppiare in base alla posizione o ai movimenti causandomi problemi o pericolo divita... . . ripeto ora il mio stato generale di salute e buona a parte il male e bruciore alla gamba che comunque ho dal giorno delle dimissioni. . . . . . . . . vi prego se potete fare un briciolo di chiarezza e se devo preoccuparmi di piu di quello che gia non sono... . . . .
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 575 34 7
Buongiorno,
i linfociti sono delle raccolte di linfa saccate che si possono formare quando durante l'intervento si asportano dei linfonodi, la linfadenectomia.
La linfa e' un costituente normale del nostro organismo quindi, per rispondere alla sua domanda, se si rompono non succede nulla.
Il problema che possono dare due linfociti ( come due palloncini) di 7 cm, e' di compressione sui vasi venosi con riduzione della circolazione degli arti inferiori.
Quindi giusta la richiesta di eseguire un ecocolordoppler per verificare se i vasi sono compressi o no, e di mettere calze antitrombo e terapia antiaggregante.
I linfociti si possono riassorbire da soli , a volte in tempi molto lunghi, ma se creano problemi di stasi, vengono punti e drenati.

Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Professore Ordinario in Urologia
Chirurgia Robotica
Gruppo Multidisciplinare Tumore Prostatico
Universita' Sapienza

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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