Klebsiella pneumoniae

Salve dottori, soffro di cistite da parecchio tempo, una volta per escherichia coli, successivamente varie recidive dovute ai rapporti sessuali.
La settimana scorsa ho avuto un episodio particolarmente doloroso curato con monuril, senza avere risultati.
Ho fatto l’urinocultura ed è risultata positiva a klebsiella pneumoniae 100.000.
Mi è stato prescritto un antibiotico da prendere per una settimana ma mi sono sorti dei dubbi.
Prima mi è stato detto (al centro analisi dove ho effettuato l’esame) che questa infezione si contrae solitamente in ospedale, mentre il mio medico di base, mi ha detto che questo batterio non è contagioso.
La mia domanda è: essendo io fidanzata, il mio ragazzo corre il rischio di essere contagiato?
Possiamo baciarci e avere rapporti sessuali in sicurezza?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
La trasmissione di una infezione da batteri comuni (intestinali) per via sessuale è piuttosto rara. Il riscontro della Klebsiella nelle urine va sempre considerata con una certa attenzione, perché spesso non si tratta di una vera infezione delle vie urinarie, è indispensabile valutare la presenza di globuli bianchi nelle urine, che lei non ci riferisce. Questa valutazione va fatta prima di prescrivere antibiotici.
In ogni caso, quasi tutte le cistiti recidivanti della femmina, spesso esacerbate dai rapporti sessuali, sono legate ad una funzione intestinale discutibile, con alterazione dell'equilibrio della flora batterica locale (microbiòta). Se non si fa attenzione a questo aspetto, tutte le terapie urologiche rischiano di dimostrarsi armi spuntate.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta gentilissimo dottore, negli esami sono risultati i globuli bianchi a 2, quindi credo nella norma. Secondo lei non vi è una infezione delle vie urinarie? Come dovrei procedere?
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Questa presenza di batteri senza cellule infiammatorie (leucociti) nel sedimento urinario, febbre od altre complicazioni viene definita - batteriùria -. E' una condizione simile a quella del - portatore sano - in termini molto semplificati. In linea di massima non va aggredita con una terapia antibiotica troppo energica o prolungata, che rischierebbe di condizionare ulteriormente il già fragile equilibrio del microbiòta. Parimenti, non si deve dimenticare o sottovalutare, ma tener sotto controllo. Le consiglieremmo di bere molta acqua, favorire in ogni modo una funzione instestinale la più regolare possibile (fermenti lattici, probiotici, yoghurt, kefir e quant'altro) e ripetere l'esame delle urine e l'urocoltura tra alcune settimane.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
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Utente
Utente
Grazie dottore. Volevo porle due ultimi quesiti: questa infezione può salire dall’apparato urinario ai polmoni? mi conferma che non c’è contagio per via salivare (e quindi che il mio fidanzato e la mia famiglia possano stare tranquilli stando a contatto con me?)
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.6k 1.7k 18
Non vi può essere realisticamente una diffusione al di fuori dell'urina, le possibilità di contagio in ambiente domestico (non ospedaliero) sono molto ridotte.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
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