Sindrome vertiginosa

Buongiorno.

Ho 43 anni e da circa 7 combatto una mia personalissima battaglia contro attacchi più o meno ricorrenti di vertigine.
Tutto iniziò quando 7 anni fa al risveglio, ebbi un improvviso attacco di vertigine, violentissima peraltro, che si placcò del tutto dopo circa un minuto. All'ospedale mi diagnosticarono la Vertigine posizionale parossistica beninga (VPPB), disturbo "innocuo" seppur fastidiosissimo. L'otorino eseguì le manovre correttive e tornai come prima, salvo avvertirmi che in circa il 30/40% di casi si possono avere delle recidive. Vissi una vita normale per circa un paio d'anni finché non ebbi un nuovo attacco, molto meno violento che non si risolse con le manovre ma con una "ginnastica" che dovevo fare a casa nei giorni seguenti. Eventualmente si risolse ma lasciò in me, che sono un soggetto ipocondriaco e più in generale ansioso ai massimi livelli (che cerco di "curare" saltuariamente con 30 gocce di Alprazig al giorno), una situazione di perenne instabilità, con una continua sensazione di cadere lateralmente, ma anche se mi sporgo in avanti. Le mie visite in PS e dall'ORL si possono quantificare in questi anni in almeno una decina, fino a venerdì quando a seguito di un movimento brusco del collo (iperestensione e brusco movimento di lato) ho avuto un disturbo che fino ad oggi non avevo mai avuto e che ovviamente mi ha terrorizzato. La vertigine, che fino ad allora era sempre stata oggettiva, era quasi soggettiva, o meglio oggettiva quando giravo il collo e soggettiva se alzavo o abbassavo la testa (sensazione di prendere il volo o di sprofondare). Di nuovo al Pronto Soccorso, dove la dott.ssa di presidio ha notato un nigstagmo quando guardavo verso destra. Dopo circa 1 ora e mezza sono stato visto dall'ORL che però non ha riscontrato più nulla. L'ORL, più per mia insistenza che per sua vera convinzione, aveva anche consigliato una visita Neurologica, che poi è stata "cassata" dalla dott.ssa del PS come non necessaria, in quanto la diagnosi era chiara e l'ORL lo confermava anche tramite la mia anamnesi e ad alcuni test eseguiti come il Romberg e altri. Non contento, con i fogli di dimissione dal PS sono andato da un Neurologo, il quale, dopo una visita sommaria, ha riscontrato che non c'erano anomalie neurologiche in atto e confermava quanto detto in PS. Sempre più per una mia insistenza che per una sua reale convinzione, mi ha prescritto ("sarebbe utile" cito testuale) una "RMN Cerebrale ma con particolare attenzione alle Rocche Petrose".

A questo punto chiedo a voi se ho fatto bene a richiedere questa ulteriore indagine (avevo già fatto una TAC cerebrale nel settembre 2011 risultata negativa) anche perché mi sembra sempre di tendere a destra, come se "pendessi" e perché per la prima volta l'attacco è stato di giorno da seduto e non legato "all'alzarmi dal letto", tutte cose che non si sono mai verificate prima e che mi fanno sentire estremamente "vulnerabile". A maggior ragione lo chiedo perché l'unico convinto in questa scelta sono io.

Vi ringrazio per la pazienza e mi scuso per essere stato troppo prolisso.

Saluto
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Assolutamente SI.
La RM fornisce molte più informazioni di una TC, non usa radiazioni ionizzanti ed è possibile studiare le zone di interesse (ROI) in maniera "mirata, particolareggiata".
Nel suo caso direi:angolo-ponto-cerebellare, condotto uditivo interno, le rocche petrose (scarsamente valutabili alla RM poichè si tratta di osso), l'VIII paio di nervi cranici (nervi stato-acustici), un particolare dei canali semi-circolari, il troncoencefalico ed il cervelletto.

L'apparecchiatura deve essere ad elevato capo magnetico (1.5 Tesla).
L'eventuale mdc a discrezione del medico radiologo che eseguirà e referterà l'esame.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent. dott. Poli,

La ringrazio per la pronta risposta e il prezioso consiglio che mi ha dato sulle "parti" da verificare con maggiore dettaglio; proprio oggi, venerdì, andrò dal mio medico e a farmi prescrivere la ricetta per l'esame e spero che possa mettere in evidenza quello che lei mi ha indicato. Nella prenotazione dell'esame presso l'Istituto Diagnostico, sono rimasto a quello che ha indicato il neurologo dopo la visita, non credo che necessiti di una ulteriore specificazione, presumendo che farà fede la suddetta ricetta del medico di base

Non le nascondo, da ipocondriaco, che dopo una relativa calma seguita alle rassicuranti visite eseguite in questi giorni, il suo "elenco" mi ha inquietato il giusto, temendo ovviamente per il peggio, ma la ringrazio davvero perchè per la prima mi sembra di avere una risposta a portata di mano, sperando non sia infausta.

Grazie ancora e se lo riterrà opportuno, le darò comunicazione dell'esito anche per un consiglio su una relativa cura/terapia.

Con l'occasione le porgo,

Distinti Saluti

[#3]
dopo
Utente
Utente
A seguito di esame RMN cerebrale e maxillo-facciale, pubblico l'esito per una vostra valutazione:

"Sistema ventricolare in asse, di normale morfologia ed ampiezza. Regolari le cisterne delle basi ed i solchi corticali della volta.
Non significative alterazioni di segnali del parenchima celebrale in sede sovra e sottotentoriali.
Regolari per morfologia e di corso i tratti cisternali ed intrameatali del VII-VIII nervo cranico.
Nei limiti la rappresentazione delle strutture endo-perilinfatiche dell'orecchio interno bilateralmente.
Situazione un pò bassa delle tonsille cerebellari che affacciano nel forame magno (2 mm circa, variante di sviluppo)
Non altre anomalie della linea mediana.
Non impregnazione anormale dopo somministrazione di mezzo di contrasto."

Il mio medico di base mi ha accennato che la mia instabilità e relativa vertigine potrebbe essere causata proprio da questo abbassamento delle tonsille cerebellari, e quindi da una ipotetica "Sindrome di Arnold - Chiari", anche se 2 mm sono un valore ancora "borderline".
Volevo quindi sapere se effettivamente posso considerarla come una causa probabile per i miei disturb (a cui rimando al posto iniziale), e se eventualmente esistono delle cure oltre a quella chirurgica che, intuisco, si effettua solo nei casi dove il disturbo è davvero invalidante e dove la Sindrome è "conclamata".

Ringraziandovi per l'attenzione, porgo

Distinti Saluti
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