Rischio cardiovascolare: come si comportano gli italiani?
In Italia circa il 40% della popolazione presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare, tra sedentarietà, fumo, sovrappeso, diabete, ipertensione e colesterolo alto.
L’ipertensione, più comune negli uomini e in crescita con l’età, e l’ipercolesterolemia (ossia il colesterolo alto), più frequente nelle donne, sono spesso legate al sovrappeso e a condizioni socioeconomiche svantaggiate.
Fondamentale anche il consumo di sale: metà degli italiani cerca di limitarlo e il 78% sceglie il sale iodato, ma la consapevolezza resta essenziale per prevenire patologie cardiovascolari.
Questi dati provengono dal sistema di monitoraggio Passi per il biennio 2023-2024 e riguardano il rischio cardiovascolare e l'assunzione di sale [1].

Prevenzione delle malattie cardiovascolari
Fattori di rischio cardiovascolare: i dati in Italia
Circa il 40% degli italiani presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare, che includono:
- la sedentarietà,
- il fumo,
- il sovrappeso,
- la mancanza del consumo di almeno cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura,
- malattie come diabete, ipertensione o livelli elevati di colesterolo.
Il consumo di sale è uno degli aspetti da considerare attentamente: infatti, 5 italiani su 10 cercano di limitare o controllare la quantità di sale usata sia nella preparazione dei pasti che nei cibi conservati.
Per approfondire:Calcola il tuo rischio cardiovascolare
Ipertensione più diffusa negli uomini
L'ipertensione è meno frequente tra i giovani adulti, ma aumenta significativamente con l'età, passando da poco oltre il 2% sotto i 35 anni al 33% tra i 50-69 anni.
Questa condizione è:
- strettamente legata al sovrappeso: supera il 28% tra le persone in sovrappeso o obese,
- più comune tra gli uomini: 20% contro il 16% delle donne,
- più frequente tra coloro che sono economicamente o educativamente svantaggiati.
L'80% delle persone con ipertensione riferisce di essere in cura farmacologica e molti hanno ricevuto consigli per mantenere sotto controllo la pressione arteriosa come:
- ridurre l'assunzione di sale (83%),
- praticare regolarmente attività fisica (81%),
- controllare il peso corporeo (76%).
Diffusione dell'ipertensione arteriosa tra gli italiani
| Caratteristica | Valore | Dettagli |
|---|---|---|
| Prevalenza generale | Cresce con l’età | da 2% <35 anni → 33% 50-69 anni |
| Differenze di genere | Uomini 20% vs Donne 16% | Più frequente negli uomini |
| Sovrappeso/obesità | Fortemente associata | supera il 28% |
Per approfondire:Ipertensione: aumenta il rischio di infarto e ictus per gli under-35
Colesterolo alto più frequente nelle donne
Anche l'ipercolesterolemia è legata all'età, infatti aumenta da meno del 4% tra i giovani tra i 18-34 anni al 30% nella fascia dei 50-69 anni. Inoltre incide anche il sovrappeso: è segnalata dal 24% delle persone in sovrappeso o obese e dal 14% delle persone normopeso/sottopeso.
Sembra essere più comune nelle donne ed è associata a svantaggi sociali relativi all'istruzione o alle risorse economiche. Inoltre, sembra esserci una disparità geografica sfavorevole per le regioni settentrionali, tranne le Marche (28%), che registrano il valore più alto.
Secondo i dati Passi del biennio 2023-2024, oltre 4 persone su 10 con colesterolo elevato dichiarano di essere sotto trattamento farmacologico e la maggior parte ha ricevuto suggerimenti su ridurre carne e formaggi (86%) e aumentare frutta e verdura (77%), fare esercizio fisico regolare (81%) e mantenere sotto controllo il peso corporeo (74%).
Diffusione dell'ipercolesterolemia tra gli italiani
| Caratteristica | Valore | Dettagli |
|---|---|---|
| Prevalenza generale | Cresce con l’età | da <4% 18-34 anni → 30% 50-69 anni |
| Sovrappeso/obesità | 24% Vs 14% in normopeso | |
| Differenze di genere | Più frequente nelle donne | |
| Differenze geografiche | Più alta al Nord | Marche: 28% (valore più elevato) |
Per approfondire:Quali sono le cause del colesterolo alto?
Consumo di sale: cresce la consapevolezza tra gli italiani
L'utilizzo consapevole del sale è maggiore tra le donne (62% rispetto al 52% degli uomini), negli individui più anziani (raggiunge il 65% tra i 50-69enni rispetto al 45% dei giovani adulti) e con un livello educativo superiore.
L'attenzione verso l'assunzione di sale è inoltre maggiore nel Nord Italia, con una differenza significativa rispetto al Sud (62% contro il 52%).
In generale, una persona su tre affetta da malattia cronica presta attenzione al consumo di sale.
Tra coloro che hanno una diagnosi di ipertensione arteriosa o insufficienza renale, per cui la riduzione dell’assunzione di sale diventa cruciale nel controllo della patologia, la percentuale dell'uso consapevole risulta alta (75% e 74% rispettivamente), ma non ancora ottimale.
Per quanto riguarda il sale iodato, vi è un buon livello di consapevolezza fra gli italiani sull'importanza dell’apporto di iodio tramite questo tipo di sale. Infatti complessivamente il 78% degli intervistati sceglie abitualmente il sale iodato; molti lo usano sempre (47%) o spesso (15%), mentre altri ne fanno un uso occasionale (17%).
Per approfondire:Qual è la dose giornaliera di sale da assumere?