Congestione prostatica o prostatite?

Gentili dottori,
sono un ragazzo di 23 anni e nel testo che segue vi descrivo una situazione che mi sta allarmando, per capire come procedere.

Da qualche settimana se esercito pressione con due dita lungo il pene e in zona perineale provo un fastidio pungente simile a un bruciore a carico dell'uretra.
Questo sintomo si è ripresentato durante l'eiaculazione, associato alla presenza più o meno costante di "grumi" nello sperma leggermente ingialliti, trasparenti e di consistenza gelatinosa.
Siccome ho visto gli stessi grumi fuoriuscire dal pene durante l'evacuazione, sono venuto a leggere i vostri consulti e ho appreso che potrebbe trattarsi di una congestione prostatica.
Quindi ho diminuito la frequenza di masturbazione (da quotidiana a 2 o 3 volte a settimana) in attesa di una visita specifica.
Ora il fastidio è meno intenso, ma i grumi sono ancora presenti.

Nel frattempo, due settimane fa, mi è capitato di avere un rapporto anale passivo piuttosto doloroso.
Inizialmente pensavo che quella sensazione fosse normale (era la seconda volta in cui provavo questo tipo di rapporto), ma poi mi è sorto qualche dubbio: da quell'evento in poi ho perso la regolarità con cui andavo di corpo e le feci sono spesso nastriformi.
Le minzioni non sono frequenti come lamentano molti utenti che ho letto, ma spesso sono brevi e di un giallo intenso.
Durante questo periodo stavo assumendo l'integratore Sustenium bioritmo multivitaminico, che ho interrotto una settimana fa.

Resto in attesa di leggere i vostri pareri ringraziandovi in anticipo.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

purtroppo in presenza di queste situazioni cliniche complesse ed intricate, senza una valutazione clinica diretta, è impossibile formulare una risposta corretta, cioè capire la causa del suo attuale problema clinico e dare quindi una indicazione su quali passi successivi fare sia a livello diagnostico ma soprattutto terapeutico e poi fare anche una corretta prognosi.

Bisogna, a questo punto, consultare o riconsultare in diretta un esperto andrologo ed aspettare quello che lui ci dirà a valutazione clinica terminata.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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