Per il dottor fedi

Buonasera dottore... Io sono molto molto molto ipocondriaco e cardiofobico.
Nella mia sfortuna, però, sono sintomatico di extrasistoli e qualche run.
Ho svolto una marea di esami tra cui 3 Holter, due 24H e uno di più giorni, tanti eco, tanti ecg e due prove da sforzo negative.
Sempre tutti nella norma.
Quest’estate ero al bar TRANQUILISSIMO che mi facevo due risate con i miei amici.
Ricordo di aver preso un caffè freddo e mangiavo delle pizzette.
Una volta alzato dal tavolo mi inizia a sentir di venire meno, mi sentivo debole.
Sensazione che all’uscita si fece ancora più persistente e mi sentivo ancora più male.
L’ansia si iniziò a far presente perché comunque non sapevo cosa potesse essere.
Salgo in macchina e mi sentivo di svenire da un momento all’altro tanto che volevo chiamare il 118 perché ero ad un passo dal sentirmi male.
Poi fortunatamente mi iniziai a sentire meglio, ma dopo 5 minuti di nuovo la stessa sensazione che ricresce.
Mi faccio accompagnare a casa e nel parco a piedi mi sentivo crollare con una sensazione di malessere interno clamoroso.
Salgo a casa piangendo e abbracciando a mia mamma (sono razionale e mi sarò fatto prendere anche dal panico, ma le assicuro che non è stato solo ciò anche perché è una sensazione che andava e veniva per 1 ora).
Dunque arrivo a casa, mi sento meglio, ma dopo 5 minuti di nuovo la stessa sensazione e mi faccio accompagnare al PS.
Mi fanno subito misurazione dei valori normale, ECG e poi con insistenza chiedo anche delle analisi del sangue (negativo).
All’arrivo al PS le sensazioni erano diminuite, ma non mi sentivo comunque benissimo.
A casa mia mamma volete darmi delle Xanax, poche gocce, ma difatti, dato che non era attacco di panico, la situazione non migliorò.
Ricordo il medico del pronto soccorso che dopo le analisi del sangue mi chiamò nel suo ufficio ospedaliero per farmi una sorta di rimprovero per aver chiesto con insistenza le analisi del sangue e mi rilascio il foglio con su scritto che dovevo recarmi al CIM.
Le prime settimane non diedi caso all’evento perché non ricapitò più, ma a distanza di qualche mese con dei sintomi al cuore che ho sentito (palpitazioni o run di extra) mi è rivenuto in mente quell’episodio estivo e ho iniziato a farci pensieri strani e navigare su internet quindi ho iniziato a somatizzare gli svenimenti: ultimamente mi è capitato due volte a letto che mentre ero col telefono accesso ho chiuso gli occhi senza accorgermene però mentre li avevo chiusj continuavo a pensare ciò che stavo pensando da sveglio o ciò che stavo vedendo suo telefono.
Poi dopo qualche secondo mi risveglio di soprassalto spaventato.
Ma la cosa che più mi preoccupa è quello successo qualche notte fa quando di notte, a sonno pieno, ricordo di esser tornato improvvisamene vigile per delle palpitazioni alla gola di qualche secondo.
Ricordo di essermi un po’ allarmato, mi girava un po’ la testa forse, però poi subito chiuso occhio e mi svegliai la mattina seguente.
Sto somatizzando vero?
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Dr. Fabio Fedi Cardiologo 3.5k 141
Gentile utente, la ringrazio per la fiducia (anche se indirizzare una richiesta di consulto ad un medico specifico mi pare un po' irrispettoso verso gli altri colleghi) ma le confesso la mia incompetenza a rispondere alla domanda che lei mi pone.
Da cardiologo posso soltanto confermarle che la negatività di tutti gli esami cardiologici cui si è sottoposto esclude una causa cardiaca per i suoi disturbi, mentre per un parere sulla diagnosi di somatizzazione dell'ansia e per il suo trattamento dovrebbe rivolgersi allo specialista psichiatra, così come consigliatole anche dal collega che ha avuto l'opportunità di visitarla in pronto soccorso.
Le consiglio pertanto di postare di nuovo la stessa richiesta di consulto nella sezione psichiatria di questo sito.
Cordiali saluti

Fabio Fedi, MD
Specialista Cardiologo