Un dolore intercostale non persistente

Buongiorno.
Mio padre anni 84 peso 86 h 1.78, con episodio di Tia nel 1999 e sotto cura cardiologica per ipertensione e recente riscontro di fibrillazione atriale (farmaci assunti: Olmtec 20 / Eliquis mattino e sera/ mezzo Lobivon la sera/ Finasteride e in inverno anche amodiplina 5) e anche recente aneurisma addominale ancora nei limiti.(40per 30)
Esami sangue di routine ok. Creatininemia 1.01.
ESAMI SANGUE CARDIACI : CK-MB 1.57 (infer. a 5 ), BNP tipoB 183 (significativo sopra 125), troponina 0.017 ( negativo fino 0,014), Mioglobina 205 ( da 0 a 172). Ldh 157 (inf. a 347). Da anni ha fibrinogeno e microglobulina alta aspecifiche. no componenenti monoclonali.
VISITA CARDIOLOGICA recente: Controllo per dispenea da sforzo moderato e anche a riposo significativamente pegggiorata negli ultimi tempi,incerta anamnesi di un dolore intercostale non persistente in concomitanza con sforzo e non. No sincope, astenia, poliuria notturna. Fibrillazione atriale normo frequente e persistente. Ipertrofia ventricolare sx con modesta disfunzione. Si programma coronarografia.
Ecodoppler arti inferiori: ateromasia con stenosi emodinamiche anteriori e posteriori.
Ecocolor doppler carotidi: ateromasia modesta prevalente a dx.
Rx torace: negativo
Spirometria: nei limiti.

Da parecchi anni avverte debolezza agli arti inferiori. Visita reumatologica, ortopedica, fisiatrica sostanzialmente concordano nel riscontrare un quadro di spondiloartrosi ed artrosi interapofisiaria e dall’elettromiografia risulta un po’ di denervazione. Purtroppo quest anno però il malessere avvertito è notevolmente aumentato rendendo la sua qualità di vita davvero peggiorata con MOLTO AFFANNO E MANCANZA D' ARIA anche a riposo o sdraiato e vertigini nella deambulazione, dispnea, senso di pienezza anche se mangiato poco. come se fosse intervenuto qualche elemento nuovo.
TAC Encefalo AGOSTO 2018
Significativa ed estesa leucoencelopatia degenerativa della sostanza in entrambi gli emisferi ,più evidente a sx.
Accentuazione dimensionale involutiva in particolare degli spazi liquoraliperincefalici della base e delle convessità. Spiccato addensamento parietale dei vasi del poligono con grossolane calcificazioni vascolari lungo il trattointradurale delle verebrali, lumgo il decorso di una dolico particolarmente accentuata e in corrispondenza delle pareti dei sifoni carotidei.

DOMANDA: a suo parere la coronarografia potrebbe essere utile e se si in che tempistica andrebbe fatta visto gli esami cardiaci. ci hanno dato tempi abbastanza lunghi e non vorrei corresse rischi o cmq che la sofferenza cardiaca aumenti. Grazie mille
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Sinceramente non vedo motivo si eseguire una coronarografia, perche' da quanto lei scrive i dolori non hanno le caratteristiche dell' angina

Deve anche rendersi conto dell'eta' di suo padre e dei molteplici problemi cerebrali e cardiaci.
Inoltre il sovrappeso di per se' e' un motivo di dispnea .
Una ecocolordoppler cardiaco invece e' indicato.

Arrivederci

Dr. Maurizio Cecchini - Cardiologo - Universita' di Pisa
www.cecchinicuore.org
Medicina di Emergenza ed Urgenza e Pronto Soccorso

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Utente
Utente
Grazie per la celerità. Penso che la coro sia stata programmata per cercare di capire meglio l'origine dell affanno. In questi giorni come ogni cambio di stagione mio padre presenta instabilità pressoria alta (picchi mattutini di minima sopra 120) e il ripristino della terapia invernale con aggiunta di amodiplina. Abbiamo ricontrollato i valori cardiaci e il pro BNP risulta davvero molto alto 1640 ( rif.da 0 a 450). Domanda: l'aumento di tale valore può' essere causato dalla pressione alta di questi giorni? Cosa dovremmo fare a suo parere!?? Siamo abbastanza preoccupati e non sappiamo cosa fare. Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Beh sinceramente trovo tale indicazione superflua. Gia l eta di per se spiega i sintomi e la elevazione del BNP

Pur essendo molto interventista cerco sempre di consigliare cio che vorrei fosse fatto a me.
Il minimo possibile ed il meno fastidioso è rischioso possibile

Arrivederci
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Utente
Utente
Gentile dott. buongiorno. Come anticipato, è stata eseguita la coronarografia. E' stata solo di valutazione perche' il quadro è risultato complesso. Ha una coronaropatia diffusa sui tre rami con multipli restringimenti anche severi, un cuore con una contrattilità ridotta. In termini generali, sono state prospettate 3 ipotesi e relativi rischi: 1) riapertura delle stenosi più severe con stent andando incontro a rischi emorragici prendendo l'eliquis per fibrillazione atriale. 2) by pass considerando pero' l'eta' e le coronarie poco e mal raggiungibili dal chirurgo. 3) correggere terapia farmacologica tentando di ridurre il progredire delle stenosi e l'indebolimento del cuore. Domanda: nell' ipotesi 1 di rivascolizzazione non esistono farmaci anticoagulanti che possano dare meno problemi di emorragie se presi insieme agli antiaggreganti? Cioè che terapia si consiglia in questi casi? Come giudica l'ipotesi di poter usare solo farmaci in una situazione come quella descritta? E' vero che rivostatitina o ciclodestrine o evolocumab possono essere di aiuto per ripulire o almeno ridurre l'aumento delle placche?
Vorremmo trovare il modo di dare qualche beneficio con rischio minimo. La ringrazio per le sue risposte.
Un cordiale saluto
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Cerco di risponderle in ordine

Suo padre e' anziano ed elevatissimo rischio.

La terapia anticoagulante orale (Coumadin o NAO ) e' indispensabile per l'elevato rischio tromboembolico.

2 a seconda del tipo e della severita' delle stenosi coronariche un tentativo di angioplastica e stenting potrebbe essere possibile sicuramente con meno rischi di un tentativo di BPAC.
La scelta tra l'una e l'altra metodica dipende da molti fattori tra i quali le immagini della coronarografia, la funzione renale e lo stato cerebrale e complessivo del paziente.

qualora le lesioni risultassero difficilmente aggradibili con angioplastica e con BPAC dovemmo limitarci ad una terapia media aggressiva

arrivederci
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Utente
Utente
Grazie mille. Da come abbiamo capito il motivo per cui ieri non è stata fatta l'angioplastica e' soprattutto dovuto al fatto che nel caso del babbo si dovrebbe applicare triplice terapia(plavix, aspirinetta ed eliquis) e che questo comporta l'aumento del rischio di emorragie e hanno preferito valutare insieme ai cardiologi. Gli esami di funzionalità epatica e renale sono nella norma. Volevo sapere come si fa' a stabilire ( che criteri si usano) se il rischio emorragie e' maggiore del beneficio derivante da una seppur parziale rivascolarizzazione con angioplastica.
Ancora grazie.
Un cordiale saluto
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Utente
Utente
Se può essere utile per una valutazione del potenziale rischio di emorragie, riporto di seguito il responso della Tac encefalo: "significativa ed estesa leucoencefalopatia a carattere degenerativo della sostanza di entrambi gli emisferi, più evidente a sinistra. Accentuazione dimensionale involutiva in particolare degli spazi liquorali periencefali base e della convessità.
Spiccato addensamento parietale dei vasi del poligono con grossolane calcificazioni vascolari lungo il tratto intradurale delle vertebrali, lungo il decorso di una dolico particolarmente accentuata e in corrispondenza delle pareti dei sifoni carotidei".
grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Innazitutto non vedo perche debba essere posta indicazione a doppia ntiaggregazione. Ed anticoagulante orale a quella età.
Un medico non può averle detto queste sciocchezze.
Inoltre suo padre ha un cervello ormai deteriorato che sconsiglia terapia eroiche senza senso., date le prospettive di vita.

Arrivederci
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Utente
Utente
Dott. verifichero' ma mi sembra che si sia parlato della cosiddetta triplice terapia: plavix + aspirinetta per gli stent ( come da prassi) e l'anticoagulante orale che già prende Eliquis per l'elevato rischio tromboembolico da fibrillazione atriale. In questo caso potrebbe bastare plavix + eliquis? Ritiene che un'opzione potrebbe essere non fare nulla e aspettere il decorso degli eventi? o, comunque, l'applicazione di stent e un'adeguata (moderata) terapia farmacologica potrebbe essere un'opzione ragionevole?
Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
La possibilita' ed il rapporto rischio/beneficio di un tentativo di angioplastica e stenting delle stenosi coronariche deve essere valutato dal Collega che puo' vedere le immagini.
Non posso certo consigliarlo io.
L'associazione antiaggregante ed anticoagulante e' molto rischiosa nell'anziano ed anche quella deve essere valutata dal cardiologo che cura il paziente.
Onesatmente sarebbe presuntuoso da parte mia, in questo caso, consigliare la terapia piu' idonea.

Arrivederci

cecchini
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Utente
Utente
Buongiorno, un aggiornamento. Questa notte è stata rilevata una pausa nei battiti di 5,21 secondi. Mio padre è sempre stato bradicardico e con extrasistole. Vista la situazione, viene ora suggerito di impiantare un pacemaker e di procedere circa tre giorni dopo alla coronarografia. Generalmente è fattibile effettuare le due procedure in modo ravvicinato?
grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Certamente si.
Ovviamente per una indicazione all' impianto di un PM occorre che la pausa che mi ha segnalato sia avvenuta in assenza di terapia con determinati farmaci che potrebbero bradicardizzare il paziente.

arrivederci
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Utente
Utente
Dott.buongiorno.La aggiorno.
Mio padre ha preferito effettuare la coronarografia senza impiantare prima il pace maker.
Sono riusciti a mettere 3 stent nella coronaria dx che era chiusa al 50%, 1 nell' iva chiusa all 80%, mentre l' ostruzione al 99% di una parte terminale della circonflessa non sono riusciti,anzi c'e' stata una dissecazione del vaso per totale ostruzione dello stesso durante le manovre. Sembrerebbe che il fatto che fosse una parte terminale non abbia avuto particolari conseguenze. Ora e' stato dimesso con questa terapia: lansox e lasix al mattino a digiuno,lixiana dopo colazione, triatec ore 10, cardioaspirina dopo pranzo, liuvion ore 16, plavix dopo cena, finasteride ore 20, torvast 40 prima di dormire. Hanno messo diuretici che lui prima non prendeva in quanto ha sempre urinato a suff. L' impianto del pm viene sempre ritenuto una sicurezza in piu' essendo lui bradicardico e con extrasistole documentate e sono a disposizione se mio padre decidesse di volerlo mettere. Le sembra che si stia forzando la situazione e che ci sia un po' di accanimento terapeutico? Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Io gliel ho detto sin dall’inizio .
Ma è inutile che mi chieda un parere dopo che le cose sono già state fatte
Le pare?
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Utente
Utente
Dott.buongiorno.
Continuo ad aggiornarla sulla situazione perchè ho cmq piacere di avere un suo parere seppur con i limiti della distanza e della non conoscenza diretta. Mio padre in convalescenza dopo la coronarografia ha effettuato una visita di controllo e a sembrerebbe che la frazione di eiezione sia tornata sul 40% rispetto ai 30% di prima della procedura. Consideri che a Maggio era sui 50%, ad inizio settembre 45% e poi a fine settembre 30%......ora sembra in ripresa e il medico ha prospettato la possibilità di impiantare il dispositivo micra senza fili che seppur in di minor aiuto, potrebbe essere messo già tra qualche settimana rispetto ad un pacemaker tradizionale per il quale consigliano di aspettare un pò. Si avrebbe la sicurezza di essere coperti e nel frattempo si darebbe al cuore la possibilità di recupero. Se poi il miglioramento non fosse così importante, nulla vieterebbe di togliere il micra e mettere quello tradizionale magari biventricolare. spero di essere stata chiara. Le torna il discorso? Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Il sistema senza fili puo' essere di aiuto se si fossero evidenziate della pause significative all' HOlter (cosa che mi pare non siano state dimostrate)
Il PM defibrillatore biventricolare ha indicazione per EF inferiori al 30% in presenza di blocco di branca sinistra per "coordinare" meglio la contrazione cardiaca, ma le ripeto se la funzione e' quella che lei ha riferito io ad 84 anni non ne vedo la necessita'

Arrivederci
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Utente
Utente
L Holter non è stato messo perchè è stato ricoverato e monitorato per 15 giorni e Le pause le hanno riscontrate durante le notti di ricovero, una di 3 sec e una di 5 sec....che avevano appunto fatto consigliare l impianto del pacemaker. La frazione di eiezione risulta al momento al 40%. c'e' però anche scritto insufficienza ventricolare sx. e cmq mio padre ha fibrillazione atriale permanente. forse per questo si consiglia intanto il micra?....
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Non c è indicazione ad un PM anche perché suo padre è sotto beta bloccanti (lobivon) che pertanto va semplicemente Ridotto

Arrivederci
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Utente
Utente
Dott. buongiorno. le faccio solo qualche precisazione. mio padre assumeva mezzo lobivon prima di entrare in ospedale. poi dopo la prima pausa di 3 sec è stato sospeso e avendo poi riavuto un' altra pausa di 6sec non è stato reintrodotto in terapia. Le trascrivo esattamente i dati della visita fatta dopo 20 giorni dalla coronarografia.
ECOCARDIOGRAMMA:
Normali dimensioni della radice aortica (39mm)
Atrio sx severamente dilatato (37cmq)
Normali dimensioni e spessori parietali del ventricolo sx ;
Cinesi globale depressa in grado lieve moderato con FE 40%.
Normali dimensioni e contrattilità del ventricolo dx
Non alterazione della giunzione epicardica.

ECG: FA. BBSx
Paziente in buon compensoemodinamico,eupnoico a riposo.
PA 125/90
Assenza di stasi centrale o/e periferica.
Nota FA permanente con pause significative 86 sec di asistolia) in cardiopatia ischemica già trattata con PTCA +3 STENT su cdx + 1 STENT su IVA MEDIA. Tentativo di riapertura di cx distale (95%) complicata da dissecazione della stessa.
TERAPIA in Atto: lansox,lasix,lixiana,cardioaspina, lubion,plavix,finasteride ,torvast.

Il consiglio di impiantare il micra è stato fatto sulla base di questa situazione. Sembrerebbe che qualcosa gli seva proprio o micra o in seguito PM. Non so se con questi dati anche lei lo consiglierebbe. Grazie
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Dr. Maurizio Cecchini Cardiologo 107.2k 3.6k 3
Beh questi dati non me li aveva comunicati
A questo punto un PM ha indicazione

Arrivederci
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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